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Finalmente sono a casa.

20.45

Lidia aveva insistito per accompagnarmi e durante il tragitto aveva avuto un crollo emotivo per la situazione in cui si trovava ed eravamo state costrette a fermarci in un parcheggio.

Mi aveva raccontato che da quando Thyago non viveva più a casa sua, la vita per lei era più difficile e il lavoro le si era triplicato.

Mi ero offerta di aiutarla con Aide e le avevo detto che in ogni momento sarei stata pronta a tenerlo con me per un weekend o anche per una sola giornata, sera o pomeriggio.

Lei aveva annuito e mi aveva ringraziata.

Poi eravamo ripartite ma eravamo rimaste imbottigliate nel traffico di Monza.

Ora però ero a casa e dopo essermi assicurata che Heidi stesse bene, dopo averle dato da mangiare e fatta entrare un po' in casa al caldo, decido di salire al piano di sopra e buttarmi dentro la doccia.

Nel pomeriggio Norris mi aveva riferito che se non gli avessi scritto l'indirizzo, si sarebbe presentato a casa di mia madre perché quella era l'unica casa che conosceva.

Quando avevo lasciato la casa quella mattina, era un casino, ma fortunatamente in giornata Coraline, mamma Coraline, era passata a mettere l'acqua alla sua nipotina Heidi sotto mia speciale richiesta e di sua spontanea volontà, aveva sistemato le cose che avevo lasciato in giro, piegato i panni, fatto due lavatrici, sistemato la lavastoviglie e aveva pulito il pavimento.

Mamma era solita fare queste cose, soprattutto ora che aveva deciso di andare in pensione e vivere la sua vita da nonna di due cagnolini : Pongo e Heidi.

Finita la doccia mi spalmo le mille creme sul corpo e poi indosso la tuta più grande che possiedo.

Ero più distrutta oggi che quando tornavo dall'Australia.

Questa giornata sembrava infinita e non appena mi buttai sul divano, mi pentii di aver invitato Lando.

Avrei solo voluto dormire e rilassarmi.

Ma ormai era troppo tardi e alle 21.07 il campanello suona.

Heidi da bravo cane da guardia si mette sull'attenti e non appena mi vide alzarmi per andare ad aprire il cancello, mi segue senza fare alcun rumore.

Apro il cancello grande e osservo dalla telecamera la mia auto per controllare che non la graffi, ma era un pilota di Formula Uno, sapeva bene come maneggiare un'auto.

Quando il cancellone si chiude, apro la porta permettendo ad Heidi di uscire e fare le feste al ragazzo.

Vedo Norris scendere dall'auto e puntare immediatamente i suoi occhi nei miei, poi si concentra sul cane che continua a mettersi in posizione da gioco.

Heidi non aveva mai conosciuto Lando, forse lo avevamo incrociato nel paddock, ma sicuramente non c'era stata occasione in cui lei avesse potuto sentire il suo odore e riconoscerlo ora, ma nonostante questo sembrava amarlo più di quanto facessi io.

"Piccola G" dice Lando salendo i gradini e venendo verso la porta.

"Norris" sorrido abbracciandolo non appena mi raggiunge.

Faccio entrare sia lui che il Dobermann e poi chiudo la porta per bene.

"Benvenuto nella mia casa, lei è Heidi" dico indicando il cane che sta andando a prendere un gioco sulla sua cuccia.

"È bella" afferma guardandosi intorno, quindi deduco che si riferisca alla casa "Ci vivi da sola?" mi chiede lasciando la giacca sull'appendiabiti e dandomi le chiavi dell'auto.

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