VI - Pensieri

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"Gli uomini in universale
giudicano più agli occhi che alle mani,
perché tocca a vedere a ciascuno,
a sentire a pochi.
Ognun vede quel che tu pari,
pochi sentono quel che tu sei,
e quelli pochi non ardiscono
opporsi alla opinione de' molti."

Niccoló Machiavelli.

"Esistono sensazioni, percezioni, suoni che si infiltrano nella nostra mente senza che noi ne abbiamo effettiva coscienza.
Si incatenano a noi, e non appena ci allontaniamo da essi ci accorgiamo che qualcosa ci attira come un magnete in un'altra dimensione.
Fino a quando riusciremo ad arrancare senza che quel qualcosa ci impedisca di andare avanti?"

I- Primo Atto

{ soundtrack primo atto:
- Wraith ( Piano ) by Invadable Harmony }

Un fruscio prolungato.

La sua divisa veniva scaraventata qua e là ogni volta che proseguiva la sua marcia a grandi falcate.

Il castello era ormai immerso in un lugubre silenzio.
La luna, offuscata da alcune correnti d'aria di passaggio, non era più visibile da lungo tempo, e l'alone rossastro che si rifletteva sulla Foresta Proibita, mescolato alla nebbia che la albergava, creavano un effetto di ardua esplicazione.

Ma tutto ciò di certo non era visibile dalle profondità della Sala Comune di Serpeverde.

Il sordo suono delle nere acque.

Tom Riddle aveva appena imboccato il corridoio scarsamente illuminato, proseguendo a passo spedito.

Lasciò che il suo sguardo offeso dal debole bagliore scivolasse sull'anfiteatro sul lato sinistro, per poi terminare la sua avanzata dinanzi alla lastra di pietra fissa del corridoio a destra della biforcazione.

Si avvicinò ad essa, sussurrando poche parole,
quasi come fossero la conclusione di una ninnananna.

Un canto velenoso.

Quando la lastra cominciò a scorrere egli non attese nemmeno che fosse completamente spalancata.

Il suo viso di marmo, il suo sguardo di pietra.

La Sala Comune era piuttosto affollata, nonostante l'ora fosse tarda: risate, bagordi e pettegolezzi maligni.

Parole di odio.

Riddle non degnò loro di un singolo sguardo, facendo giusto un sobrio saluto con la mano, nel caso qualcuno dei presenti lo avesse notato e approcciato.

Respiro profondo.

Con suo immenso piacere ciò non accadde.

Salì gradino per gradino la scalinata che conduceva al dormitorio maschile, sulla sinistra.

Per un ulteriore istante si soffermò sulle figure dei suoi compagni di casata, dopo averne visto uno stramazzare a terra per il troppo Bloody Mary bevuto.

Gli disgustava:
erano inferiori per capacità magiche, fisiche, cognitive.

E soprattutto, non esitavano a mostrare i propri vizi e debolezze a chiunque avesse gli occhi per guardare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 16 ⏰

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