Capitolo 1

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Flashback. In quel giorno ero così sola, così abbandonata, così semplicemente me. 800 pensieri in testa: Le solite amiche, i soliti posti, le solite sigarette. Quella mattina mi ero svegliata con l'immancabile ansia, oramai compagna di adolescenza, con i capelli completamente arruffati e il trucco sciolto della sera precedente. Mi chiedevo spesso a cosa servisse farsi belle con trucco perfetto e vestiti firmati per una sera. Chi diceva che era per essere delle dive, chi si sentiva sexy, chi era completamente a suo agio anche con un mini vestito che sarebbe potuto star bene ad una bambina di 7 anni. Ed io? Ero solamente me stessa. Nè una diva, nè una modella, non mi sentivo neanche a mio agio. Uscivo la mattina per andare a scuola e tornavo alle otto e trenta della sera stessa. Mi giustificavo sempre con ''Ma sono un'adolescente. Se non le faccio ora queste cose quando vuoi che le faccia?''. Mi aspettavo incazzature vere e proprie ma ricevevo sempre ''Ok. Vai in camera tua ora. ''. Ricevevo un ''Amore di papà, come sempre al lavoro. Scusa se ti do buca ora ma problemi con un cliente. Ti faccio sapere.'' quando quel giorno lo aspettavo come quando si contano i giorni rimanenti alla fine della scuola. Rispondevo sempre con un ''Tutto ok, torno a casa'' quando avrei voluto urlare. Quando mi chiedevano se stavo bene ero indecisa se scoppiare ed urlare in faccia alla prima persona che me lo chiedesse oppure annuire e sorridere e prenderla con me stessa. A chiunque bastava un mio sorriso con gli occhi bassi come risposta alla loro domanda. E, credetemi, non c'è cosa più brutta di chi crede alla maschera che ti stai costruendo. Odiarsi,consumarsi e ripetersi che nessuno può amarci tanto quanto noi amiamo gli altri. La colpa è solo nostra, le aspettative verso le altre persone dovremmo sempre tenerle basse. Adoro sognare, viaggiare, amare. Vivo nel mio mondo guardando solamente il soffitto di camera mia. Flashback. Ricordo me distesa su una panchina alle due di pomeriggio con una sigaretta in bocca e le cuffiette. Me e la musica come Romeo e Giulietta. Mi arrivò una chiamata ma non la sentii: colpa dell'uso aereo del mio iPhone. 15 minuti dopo mi guardo intorno e sospiro chiudendo gli occhi: ''Bentornata alla solita vita''. Apro velocemente Whatsapp e vedo un messaggio: ''Amo corri, tutti a casa di Andre.'' .Era Francesca, la chiamavo ''Opportunismo'' poichè era la personificazione dell'opportunismo puro. Sospiro ancora e mi avvio.

Io credo nel domaniWhere stories live. Discover now