Capitolo 4

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Afferro la pochette nera lucida di Moschino , chiudo la porta di casa e scendo ambiguamente le scale causa tacco spillo 15 cm.

Era così difficile mantenere l'equilibrio e nel fattempo non sembrare una sclerotica.

Apro la portiera della smart, mi siedo ed inizia la vita: Oasis alla radio e la prima sigaretta della serata.

iPhone 6 che non smette di vibrare sul sedile vuoto vicino a me.

''Dio Cristo, placatevi'', grido.

10 minuti dopo arrivo a casa di Andre. Oh perdonatemi, nella reggia di Andre.

Parcheggio la mia Smart in mezzo a tantissime BMW, Ferrari e Maserati nel suo immenso terreno sterrato.

''Per lo meno, stavolta la riconosco subito'', dico scendendo dalla mia macchina-scatolina fieramente.

Mi avvio verso l'entrata della villa, portando in alto con la mano il femminile strascico del vestito, per evitare si sporchi.

Cancello aperto, sovrastato da una composizione di palloncini a forma d'arco per rendere l'ingresso più invitante di quanto già non lo fosse, e aiuole di fiori bianchi per indicare in modo deciso il percorso rettilineo.

''Andre, ma che il tuo colore preferito è il bianco? Non ce ne siamo mica accorti'' , ridacchio tra me e me.

Dopo qualche passo mi giro verso sinistra e vedo .. tutti.

Non tutti, ma che dico. Più di tutti.

Probabilmente , circa 16 persone stavano sorseggiando qualche pregiato tipo di champagne, altre 24 parlavano tra di loro e 30 stavano ballando. Ma ero sicura fossero stati anche di più.

''Ok. Ansia. Caos. Dove cazzo sono?'', Penso.

Prendo nervosamente il cellulare e senza neanche avere il tempo di entrare nel panico, mi assalgono Pam, Miri e Kat. Dopo mi squadrano ciascuna con una delle loro occhiate particolarmente ammiccanti per l'outfit insolito.

Ho le amiche più belle che si possano desiderare.

Mentre loro mi bombardavano di domande e ridacchiavano, io ero felicemente assente, pensando alla fortuna che avessi ad averle lì con me. Le osservavo ed era come se il tempo si fosse bloccato.

Pamela indossava un lungo abito nero, con strass e trasparenze sul seno, collana di perle, e lunghi capelli castani le scendevano sulla schiena.

Miriana, sorseggiava altolocatemente un Martini e da vera amante del nero, indossava un capo semplice apparentemente, ma con dettagli dorati che si sposavano con i suoi capelli color grano sinuosamente abboccolati.

Katerina, invece, si distingueva tra le due anche lei con un lungo abito, ma color rosa confetto in stile impero che le addolciva ancora di più i suoi tratti principeschi.

Ognuna di loro aveva in sé il carattere mancante per completare la mia persona.Insieme eravamo un bellissimo puzzle completo che tutti , invidiosamente, cercano inutilmente di scomporre.

Ritorno alla realtà.

'' Ehii, Terra chiama Arianna. Ma tu non avevi solo tacchi di 30 anni fa?.'' – '' Ecco la tutozzo girl!'' – '' Ma vogliamo parlare della Moschino?!''.

Mi ricompongo e sospiro. Le solite, ve l'avevo detto.

''.. Grazie ragazze vi voglio bene anch'io.'' , dico scocciatamente.Scoppio a ridere e ci abbracciamo. 

È arrivata l'ora di fare festa.

Eccoci all'entrata a braccetto a modo squadriglia, cosa che probabilmente saremmo state in una vita precedente.

Saluto Andre, Gisele, Dora, Mirko, Francesca e Danae.

''Andre ma .. non era una cosina da niente?'', dico sorridendo sbigottita.

''Ari, lo sai come sono fatto! Tutto in grande, o niente.'' , ride.

''Ahah , scherzo ! Era un modo per riunire principalmente anche miei amici che non vedo da una vita. Stavamo aspettando proprio te , stupidina, per le presentazioni''. Annuisco e girandoci troviamo già qualche amico di Andre dietro di noi, uno di loro inizia cortesemente con le presentazioni.

Mentre faccio finta di studiare tutte quelle persone così diverse tra loro e di presentarmi a tutti in modo credibile, mi accorgo di una faccia già conosciuta.

È lui. Il tizio col macchinone accompagnato, stavolta, da una ragazza dai capelli color rame.

''Degrado sociale'', penso.

Mentre Andre mi presenta agli altri dicendo il mio nome, mi accorgo d'essere concentrata a guardare lui in modo talmente schifato che scuotendo la testa e riprendendo coscienza ,noto che tutti mi stavano fissando come io fisso mio nonno quando non riesce a rispondere ad una chiamata sul suo smartphone. Fidatevi, non è molto bello.

Sorrido imbarazzata e ridacchio istericamente.

''Piacere, Arianna, c-ciao.', dico pettinandomi nervosamente i capelli.

''Ragazze io vado a prendere da bere , ci si vede tra qualche minuto''. E annuiscono rassegnate. Loro , più di tutti, sanno che sono un caso irrecuperabilmente perso.

''Ecco qua, io lo sapevo. Ma perché se non lo dico io che mi fa schifo qualcuno lo dice la mia faccia?''.

 Che figura di merda.

Mi avvio verso l'open bar a bordo piscina. Mi guardo attorno, osservo tutte bellissime ragazze muoversi in modo sexy su vertiginosi tacchi mentre io sognavo le vans nel bagagliaio della mia Smart.

Prendo il mio Sex on the Beach sul bancone e accellero il passo verso le mie amiche dopo aver notato che stava arrivando l'odiato LUI con la sua nuova accompagnatrice uscita direttamente da Hollywood un'ora prima.

Cammino velocemente.

''Oh caz...''.

Chiamatelo destino già scritto, coincidenza, come volete, ma neanche il tempo di finire la frase che inciampo nel dannato strascico del vestito decisamente troppo lungo per un caso umano del genere, quale sono io.

Dirigo innocentemente il mio sguardo dritto davanti a me e l'unica cosa che riesco a vedere sono macchie del mio cocktail OVUNQUE su una camicia bianca, semi nascosta da un completo smoking nero di seta.

''..zzo''.

 Già pronta per le scuse in ginocchio alzo ancor di più lo sguardo.

Il tempo nella mia mente si blocca di nuovo, vedendo i suoi occhi.

Se vi dicessi belli come l'acqua pura e cristallina dell'Antartide sarebbe troppo poco. Davvero troppo poco.

Avevano una forma decisamente all'insù, particolarmente vispi ed intelligenti, un colore  ed un'intensità mai visti prima. Sembrava fosse sceso dal cielo, per me.

Io credo nel domaniWhere stories live. Discover now