Capitolo 5

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Rimango completamente immersa nei suoi occhi.

Non avevo davvero idea di quanto tempo stesse passando.

La musica era svanita del tutto nella mia testa e se ci fosse stato un tasto vicino al mio cervello per riprendere coscienza, non avrei neanche avuto la forza di premerlo.

Sposto lo sguardo: capelli nero corvino perfettamente tirati indietro. Mi concentro poi sulle sue labbra carnose per cercare di capirecosa mi stesse dicendo.

''Tutto ok?'', gli leggo il labiale, ma non rispondo subito.

Era tutto a rallenty. Potevo sentire il respiro affannoso di entrambi nella mia testa.

Avevo il vizio di guardarmi intorno e studiare la situazione vicina a me, sempre.

Riprendendomi stupita mi accorgo che erano tutti girati a guardarci.

Sento una mano sulla guancia e per la prima volta riesco ad osservarlo nitidamente.

I miei occhi di nuovo velocemente dritti su di lui.

''Mi sembri sconvolta, rispondimi. È davvero tutto ok?'', mi ripete chiaramente preoccupato.

Odiavo essere toccata dalle persone, quando ad esempio non te le stai filando e per attirare la tua attenzione ti toccano il braccio. Chi vi conosce? Cosa stracazzo volete?

Ma con lui, era diverso. Lui era diverso.

Alzo lentamente il braccio e con sguardo timoroso, stringo la sua mano sotto la mia, ancora poggiata sulla mia guancia.

Sbianca. Sorride. Diventa rosso.

''Va tutto molto bene'', rispondo.

Avrei voluto quell'attimo fosse durato in eterno, ma non fu così.

Ero stata distratta da un rumore di vetro infranto a qualche centimetro da me.

Una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi, chiaramente incazzata, aveva appena lasciato cadere in terra due flut di Prosecco, guardando il ragazzo di fronte a me con un'aria estremamente delusa.

Lei si volta e va via, lui la segue non proferendo parola.


''Dio, sei meraviglioso come al solito quando mi fai questi colpi di scena'', penso.

Guardo per terra, ripenso a tutto ciò che mi era successo negli ultimi 5 minuti e ritorno in me, molto turbata.

Mi giro e noto ancora che l'attenzione era fissa su di me.

''Beh, che cazzo avete da guardare?'', urlo togliendomi le Louboutin nel mentre. Prendo l'unico elastico nero nella Moschino e arruffo una cipolla velocemente.

Non ero mai stata una principessa, e mai avrei voluto esserla.


Mi dirigo verso i divanetti di pelle bianca vicino l'Open Bar, dove c'erano tutti i miei amici.

Forse anche sconosciuti, ma a me non fotteva nulla.

''Ciao Ragazze''. dico sedendomi vicino alle mie tre amiche, preoccupate gravemente per il mio umore.

A loro bastava vedermi 3 secondi per capire se qualcosa non andasse, o se al contrario, qualcosa andasse troppo bene da rendermi più felice del solito.

Momento di silenzio.

''Ari, ti manca solo il pigiama'', dice Danae con aria di superiorità, scoppiando a ridere interpretando la parte della simpatica che vuole smorzare la tensione.

Io credo nel domaniWhere stories live. Discover now