«Eccome se ci divertiremo stasera» esclamò Lorenzo appena entrato nel locale.
Shut Up and Dance rimbombava dalle casse appese ai muri e una massa di ventenni ubriachi ballava sulle sue note, massa a cui Lorenzo aspirava presto a far parte perché non era umanamente possibile trattenersi dal danzare sulle note di quella canzone.
«Continuo a non capire perché mi sono fatto convincere a venire» sospirò Davide.
«In realtà mi ami ancora.»
«O forse non voglio ritrovarti annegato nel tuo stesso vomito in un bagno.»
Davide andò a prendere da bere e Lorenzo si scolò uno, due, tre, forse quattro drink sotto lo sguardo sconvolto dell'altro. Gli disse qualcosa che non sentì, un po' per il volume alto e un po' perché la testa iniziava a girargli, poi gli diede le spalle e si lanciò in pista.
Non lo avrebbe mai ammesso al recentemente ritrovato migliore amico ma, in realtà, ubriacarsi fino a dimenticare il proprio nome era esattamente il suo obiettivo. Era il suo modo di riscoprire il buon umore dopo una rottura. Rottura che, per quanto ben accettata, lo aveva comunque lasciato spiazzato e con troppi pensieri per la testa.
Si aggiustò la camicia, rubò un boa di piume a una ragazza che ballava con la sua amica e iniziò a dimenarsi sul ritmo delle canzoni che si susseguivano. Se c'era una cosa che gli studenti di Medicina erano bravi a fare – oltre piangersi addosso per la scelta che avevano fatto nell'intraprendere il loro corso di studi – era quella di organizzare feste dove ubriacarsi per dimenticare gli esami infiniti che li aspettavano. Probabilmente, nella vita di tutti i giorni gli individui intorno a lui erano topi di biblioteca depressi e ansiogeni, ma non quella sera. Quella sera erano ragazzi che volevano solo divertirsi.
Iniziò a ballare con la ragazza a cui aveva rubato il boa e la sua amica, le due saltavano su e giù agitando i capelli e Lorenzo le imitava, neanche fossero amici da una vita.
Chi se ne frega dell'amore?
Qualcuno lo afferrò per una spalla e Lorenzo si voltò sorridente, sicuro di trovarsi davanti il viso preoccupato di Davide. Invece si trattava di un ragazzo con una giacca scura, alto quanto lui. Lorenzo fece per chiedergli "Cosa ti serve, amico?" ma, prima che qualunque suono potesse uscirgli dalle labbra, il ragazzo si sporse verso di lui e lo baciò.
Lorenzo era un ragazzo gay ubriaco e con gli ormoni a palla, quindi non c'è da sorprendersi se, passati i secondi iniziali di shock, l'istinto sessuale prese il sopravvento. Protetto dal buio e dalla mente annebbiata di chi lo circondava, nessuno avrebbe fatto caso a una pomiciata omosessuale di prima categoria. Così, con le mani sui fianchi del ragazzo bello e sconosciuto, iniziò a restituire il bacio.
***
Quella mattina Christian aveva rivolto uno sguardo involontariamente truce alla ragazza dell'associazione studentesca, quando lei lo aveva invitato alla festa che si sarebbe svolta in serata. Com'era possibile, allora, che si fosse ritrovato ad andarci?
Se lo chiedeva mentre osservava titubante l'ingresso del locale, la musica che risuonava per la strada e i ragazzi che entravano e uscivano per fumare e pomiciare più in tranquillità. Osservò i propri jeans scuri e consumati, si strinse nella giacca e, mettendosi a posto la massa di capelli, si incamminò all'ingresso.
Una volta dentro, rimase incollato al muro, abbastanza vicino all'uscita da poter fuggire dalla situazione in cui si era appena cacciato.
Forse, rifletté tra sé, il suo inconscio stava cercando di non fargli fare la stessa fine del primo semestre? Un semestre che aveva passato in un angolo della classe da solo, incapace di comunicare con anche solo uno dei suoi centotrenta compagni di corso. Non che fosse stato spiacevole, solo che...
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Atypical Med
Teen FictionSandra non avrebbe mai pensato di passare il test di Medicina, così come non avrebbe mai pensato di interrompere due ragazzi intenti a lasciarsi. Eppure è ciò che succede durante una delle sue mattinate universitarie, e tutto per colpa della sua mig...