The day when I met you

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I paesaggi mi scorrevano intorno come nulla fosse, senza accorgersi che procuravano una voragine nel mio cuore.
Dopotutto era solo una nuova città, solo una nuova vita, solo tutto daccapo, un'altra volta.
Odiavo traslocare, anche se era colpa mia, sempre.
Dall'ultima città ce ne eravamo andati per colpa della scuola, avevo solo 14 anni e avevo dato fuoco a delle tende mentre mi accendevo una sigaretta in bagno ma, conoscendomi, sicuramente lo avevo fatto apposta.
Ora stavamo traslocando perché avevo minacciato di morte l attuale EX marito di mia madre, la picchiava e dopo anni di lividi avevo deciso che la doveva fare finita. Cosí avevo preso una mazza da baseball e gliel'avevo data in testa, quando si era svegliato, mi aveva denunciato e la polizia lo aveva ignorato; ma comunque eravamo troppo lontane.
La macchina si arrestò e io mi decisi a scendere.
Avevamo trovato un appartamentino all'ultimo piano, la mia stanza era la soffitta ma con i mobili era tutta un altra storia e poi, dal solaio, si poteva andare sul terrazzo.
TRE GIORNI DOPO
okay, calma, è solo una stupida nuova scuola che vuoi che succeda? Infilo le cuffie e esco, mettendo su la mia faccia da "se mi parli ti uccido con i lacci delle scarpe". Ah ecco ora sono tranquilla, mi evitano, grazie a dio. Arrivo sotto scuola troppo in anticipo così mi siedo su un muretto e mi dedico ai bastille, accendendomi una sigaretta. Parte icarus, la mia canzone preferita e in quel momento suona la campanella, merda.
Entro e mi dirigo in segreteria dove una segretaria con la faccia più incazzata che abbia mai visto sta parlando con un ragazzo strafattissimo; ridacchio sotto i baffi, so cosa si prova. Mi vado a sedere su un lurida poltroncina di un bianco ormai ridotta a un grigio chiaro aspettando il mio turno. Quando finisce mi guarda e mi fa un cenno, io mi alzo e chiedo il mio orario, cazzo sono già in ritardo il primo giorno, fantastico.
Lei prova una conversazione ma sono già abbastanza scocciata di mio e poi mi sono accorta come guarda i miei vesti. Bene sono contenta di darle noia, ma dopotutto come darle torto, ho le mie amate vans bordeaux, le calze nere con dei pantaloncini corti quasi intra vedibili sotto il felpone dei joy division e il cappello bordeaux di lana quasi sopra agli occhi sembro un emo schizzata, anche se non lo sono affatto. Sto per andarmene quando mi appare davanti una ragazza alta più o meno alla mia spalla ma con dei tacconi pazzeschi, dei pantaloni strettissimi è una camicetta bianca, la segretaria sorride soddisfatta e mi presenta chiara: "Emily lei è Chiara, Chiara lei è Emily. Emily lei sarà il tuo tutor per oggi, ti mostrerà le classi, la mensa, la palestra eccetera. Divertitevi ragazze."
Guardo Chiara e lei guarda me, ci scrutiamo poi io scoppio a ridere e la sorpasso: " nessuno che porti le torri gemelle al posto delle scarpe mi farà mai da tutor, ora scusa, sono in ritardo."
Mi allontano rapidamente sperando che lei non riesca a raggiungermi con quelle scarpe e riesco nel mio intento ma appena giro l angolo... Buum vado a sbattere contro un ragazzo alto più o meno 20 cm più di me, il che è tutto dire siccome io sono un 1,70.
Ci guardiamo, metto su il mio più grande sguardo d'odio e comincio a raccogliere i miei libri, lui si alza e mi aiuta.
- faccio io grazie - dico io acida
-sei nuova vero? E che caratterino!-
- se non ti piace il mio carattere non mi spiego perché tu sia ancora qui a rompere il cazzo-
-eccoti! Oh ciao Joshua!-
Cazzo Chiara, di nuovo.
-vedo che hai già fatto la conoscenza di Joshua- mi dice ridacchiando e mettendo su il suo miglior sguardo da cerbiatta.
O mio dio, come fa un ragazzo così bello e così... Wow! A essere anche solo minimamente interessato a un ochetta sgualdrina come chiara??
Oddio aspetta, ovvio che era interessato a uno cheta sgualdrina; dopotutto Dio li fa e poi li accoppia: lui cretino e lei mignotta.
-okay parliamoci chiaro tutti e tre; chiara facciamo che dirò a tutti che mi hai fatto fare un giro della scuola fantastico e che saremo per sempre amiche per la pelle e tu ti levi dal cazzo okay? E riguardo a te, Mr. idiozia se mi parlerai anche solo un'altra volta ti faccio nero, addio.-
Chiusi la conversazione e me ne andai incazzatissima. Bene, non era neppure passata la prima ora e già la odiavo, questa scuola e tutte le persone che ci stavano dentro.
Entrai nel bagno delle ragazze e mi accesi una sigaretta, feci una lunga boccata e mi guardai allo specchio. Che merda.
Finii la sigaretta e uscii dal bagno proprio mentre la campanella suonava, okay la prima ora era andata. Entrai nella classe di disegno, bene perché quello era uno dei miei pochi punti forti, insieme alla voce intendo.
-ah buon giorno signorina... mc packen giusto? Bene può prendere posto vicino a... Joshua che ne dice??-
Mi girai disperata e vidi quegli enormi occhi azzurri che mi fissavano... Bene, proprio bene. Mi sedetti, tirai fuori il quaderno e lo ignorai finché lui non me lo strappo di mano e sull' ultima pagina scrisse: "non possiamo proprio essere amici vero?"
"No, non possiamo"
"Why?"
"Be' hai presente quelle persone che quando le guardi ti viene quella sensazione strana alla bocca dello stomaco?"
"Wow sono così bello che ti sei già innamorata di me?"
"No, quella sensazione si chiama vomito"
"La dolcezza è il tuo forte"
" 'fanculo"
"Scommetto che adori mia sorella chiara.."
"Come le gomme da masticare impigliate nei capelli."
"3425111574 se ti va chiamami"
" ecco vedi?"
"Cosa?"
"Ora per colpa tua devo bruciare il quaderno"
"Ho un accendino se lo vuoi, ma c'è un prezzo da pagare per averlo!"
"Anche io ne ho uno"
" si ma non è il mio"
"E quindi"
"Be, l ho rubato a mia madre e c'è la firma di Ian Curtis sopra"
"Davvero?"
" oh si"
Finalmente suonó la campanella ma io ormai dovevo avere quell' accendino, ma di Joshua nessuna traccia, sparito.

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