Alone, again.

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Era lì, dopo quasi 12 anni che non lo vedevo.
Era lì, che mi guardava sbalordito e che fissava con sguardo inceneritore Joshua.
- papà... -sussurrai quasi a me stessa.
Lui; jetrow mc packen era lì.
Si avvicinò a passo veloce e con uno strattone al polso mi costrinse dietro di sé.
-chi cazzo sei tu?- quasi ringhiò verso Joshua.
-chi è lei vorrà dire!- rispose Joshua con altrettanta rabbia.
Vidi la vena del collo di mio padre gonfiarsi; non vedevo da tanto mio padre, ma l'unica cosa che mi ricordavo era che non era un buon segno quando quella vena si gonfiava, non lo era per nessuno degli uomini che aveva frequentato mia madre e sapevo che spesso, nei momenti di rabbia, succedeva anche a me.
-papà, papà calma. Lui è un mio amico!-
-si?? Ha cercato di baciarti Emily!- mi urlò contro e solo allora mi accorsi che puzzava di alcol: era ubriaco.
-no papà, noi... Noi stiamo insieme, stavamo solo facendo un gioco dissi prendendo la mano di Joshua chiusa a pugno.
-ti controllerò ragazzino; stai molto attento, perché ti controllerò.-
-ehm... Già papà, grazie per la visita ma noi stavamo, stavamo andando via.-
Trascinai via Joshua fino alla moto, infilai il casco e partimmo senza proferire parola.
Scendemmo e in quel momento mi arrivò un messaggio.
-amore, non so dove tu sia da ieri sera; fammi uno squillo perché sai, hai una cosa che si chiama mamma che è un po preoccupata. Comunque ho trovato un lavoro come segretaria e domani accompagnerò il mio capo a Milano, in Italia. Starò via solo pochi giorni, una settimana al massimo.
Ti voglio bene, baci mamma. Xoxo.-
-Ehi mami sono a cena fuori, di nuovo :-P , ma aspettami stasera. Attenta, ho incontrato papà.
Ti voglio bene anche io. Baci emily Xoxo-
-hai incontrato papà! O.o-
Mamma aveva quasi 51 anni ormai ma scriveva ancora come una ragazzina, ed era innamorata delle emoticons.
-si, al luna park. Era ubriaco, di nuovo. Non uscire finché non torno. :-* -
-okay amore a dopo. <3 -
- o mio dio Emily! Sempre con il cellulare; non sai che fa male?- mi rimproverò Joshua in modo scherzoso levandomelo di mano.
-ridammelo, adesso. Sai che sono arrabbiata con te.- affermai riprendendomi il cellulare e mettendomi a camminare spedita verso la prima fermata dell'autobus.
-Ehi ehi ehi Emily! Aspetta!- sentii Joshua chiamarmi ma decisi che era tempo di ignorarlo, di ignorare tutti e di fermarmi in qualche villa con una birra, qualche sigaretta e Bukowski.
Ovviamente tutti i miei ragionamenti filosofici andarono a farsi fottere perché Joshua mi raggiunse e mi strattonò per un polso.
-Emily aspetta io, ti giuro, non volevo ferirti. Tu mi piaci davvero, sei la prima che ha un po di carattere, che è vera, che non si preoccupa di quello che pensano gli altri, ma solo a divertirsi. Voglio stare con te. Per favore pensaci.-
Mi guardò con quei suoi occhi blu e si passò una mano in mezzo ai capelli per poi allontanarsi a testa bassa.
Era la prima persona a trattarmi così, vedevo sincerità nei suoi occhi ma ero stata ferita fin troppe volte, comunque mi serviva un passaggio a casa e... E forse ci avrei pensato.
Ci stai già pensando carina! Mi urlacchiò la stupida vocina nella testa!
E per un istante, solo un istante, pensai che avesse ragione.
-Joshua!- urlai di rimando -mi dai uno strappo?- feci i miei migliori occhi da cerbiatto e il sorrisone 32 denti.
-okay, sali- disse sorridendo e scuotendo la testa.
Arrivammo finalmente a casa ed ero davvero insicura sul da farsi.
-grazie- dissi scendendo dalla moto- vuoi entrare?- chiesi titubante.
-ehm okay- si vedeva che anche lui aveva lasciato chissà dove la facciata da playboy ed era diventato quasi umano.
-vuoi qualcosa? - chiesi?
-un caffè è chiedere troppo?-
-ma sono quasi le 7!!!- sei fuori di testa?
-mha, forse hai ragione, prenderò solo un bicchiere d'acqua.-
-andata per l'acqua...-
-già...- dissi porgendogli il bicchiere
-ehm grazie...-disse prendendolo -penso che sia ora che io me ne vada comunque...-
-no!- quasi gli urlai, per poi maledirmi da sola- cioè insomma se vuoi andare vai altrimenti, altrimenti puoi restare a cena...-
-si certo grazie per l'invito... Spero che non sia una proposta!-
-idiota!- gli risposi dandogli uno schiaffetto sulla spalla -che cosa vuoi per cena?-
-mmhhh... Pasta e hamburger?-
-potrei avere un idea migliore... Ti piacciono gli horror?-
-scherzi spero! Li adoro!!-
-bene allora pizza e horror!
-sei la persona più intelligente che conosco disse dandomi un casto bacio sulla testa mentre prendevo il cellulare e cercavo il numero sulla rubrica perché si, ce lo ho salvato sulla rubrica il numero della pizzeria okay?
-che pizza vuoi?- chiesi bisbigliando aspettando che rispondessero.
-mmhhh Margherita bianca con patatine-
-ahaha sei come i bambini!!-
-Pronto buonasera, ristorante mezzaluna posso fare qualcosa per lei?
-pronto? Oh si buona sera senta volevo ordinare due pizze, fate le consegne a domicilio giusto?-
-certamente signora, che pizze desidera?-
-vorrei una pizza bianca con le patatine e una senza pomodoro con il prosciutto crudo, due supplí e due birre per favore-
-certamente, posso avere un'indirizzo e un numero di recapito?-
Risposi a tutte le sue domande e finalmente intorno alle 8:30 ci sedemmo sul divano davanti a Poltergeist che, tra parentesi, è un horror.
Il film faceva parecchia paura perché; le bambine fanno paura e i clown fanno paura; pensate ad una bambina clown!!
Nel momento più pauroso del film presi la mano di Joshua quasi con uno spasmo e alla fine del film gli stavo quasi nella tasca per quanto ero attaccata.
-Ehi, senza che ti offendi, lo sai che nessuna mi ha mai fatto venire un'erezione solamente stritolandoti una mano durante un horror?-
-okay nessuna offesa, ma tu lo sai, senza offesa- ripetei sghignazzando- che ti ecciti davvero troppo facilmente?-
-scappa piccola lurida mezzosangue!- urlò ripetendo le parole del mio libro preferito. Mi misi a ridere a correre intorno al tavolo finché non ce la feci più e mi buttai rassegnata sul divano.
Senza che ve lo dica mi raggiunse prima di subito e si buttò sopra di me cominciando a farmi il solletico come non ci fosse un domani.
-ti prego smettila!- supplicai mettendo sul il mio più grande sguardo da cucciolotto che non si abbinava per niente al mio vestiario.
Fini di farmi il solletico e si stese accanto a me.
-guarda! -urlai indicando un punto impreciso dietro di lui ma quando lo fece colsi al volo l'occasione e mi buttai sopra di lui, stavolta chi aveva il coltello dalla parte del manico ero io e sicuramente non mi sarei lasciata scappare quest'occasione per non riempirlo di solletico.
-hey sei brava a fare il solletico! - disse con voce affannata.
-nessun grifondoro si è comprato l'ammissione, sono stati tutti scelti per il loro talento!- ribattei sulla sua frase precedente di harry potter.
-si ma tutti hanno un punto debole- sogghignò di rimando.
-io no, qual'è il tuo?-
-sei tu- disse guardandomi dritta negli occhi.
-dimostramelo- ribattei sicura.
-diventa la mia ragazza- disse mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e in quel momento avevo una mandria di unicorni felici che ballavano il tip tap al posto del cuore.
"Essere la ragazza di qualcuno" mi faceva paura, mi faceva paura solo il fatto di dire sono "sua". "Fanculo, la paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa. "
Pensai mentre poggiavo le mie labbra sulle sue.

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