SCEGLIETE, SIGNORI!
Una luce blu entrò dalla finestra, abbagliando tutta la cella. Francis venne quasi accecato e si girò di scatto verso le sbarre, dove c'era il cancelletto.
«E ora cosa sta succedendo!»
Il pavimento sotto ai suoi piedi cominciò a tremare violentemente. I muri, le sbarre, tutto cominciò a vibrare.
«Hey, guardia! Ma cosa fai ti sei addormentato? Ma non lo senti il terremoto?!»
Il grosso omaccione non si mosse di un millimetro.
«Stupido idiota liberami! O verrò sepolto vivo!»
Niente, la guardia seduta davanti ai monitor, girata di spalle verso Francis, non ebbe nessuna reazione. Le penne sulla scrivania, i fascicoli, il telefono: tutto tremava e cadeva a terra.
I monitor di sorveglianza avevano smesso di funzionare, trasmettevano solo una vuota schermata bianca e grigia come quella del televisore in camera di Francis quando c'erano state quelle interferenze.
Si accesero improvvisamente. Francis rimase a guardare con le mani strette sulle sbarre.
signori e signore, siamo quasi giunti al termine di questa magnifica trasmissione!
«Oh no, di nuovo Fetus...» sussurrò, sbalordito.
con me ci sono la signora x e il signor y!
Al grosso ammasso rosa di carne si affiancarono i due aristocratici. I loro occhi erano cavati e spiaccicati dentro le orbite, in un ammasso gelatinoso bianco e rosso. Dalle orbite colavano ininterrottamente fiotti di sangue.
allora, signori, è tempo di votare!
Fetus, che indossava pure gli occhiali da sole su quell'ammasso grottesco e senza collo che in teoria doveva essere la testa, puntò con una mano deformata il microfono verso lo schermo.allora, gentili telespettatori! Chi è il vincitore? Chi ha vinto la battaglia per la conquista dello spazio!? avanti votate votate votate LA CAPARRA LA CAPARRA CAPARRAA
La voce di Fetus divenne grottesca e demoniaca. Il microfono che teneva in mano era puntato proprio verso Francis.
«D... devo scegliere?»
avanti signori decidete decidete DECIDETEE
quella voce si distorceva sempre di più, divenendo gutturale e talmente profonda da sembrare campionata.
Intorno a Fetus e ai concorrenti non c'era nulla, solo spazio bianco, che all'improvviso si trasformò in una cella.
La cella di Francis. Quei tre erano nella sua cella!
Francis si girò di scatto e se li ritrovò davanti.
«OH CAZZOOOOO!!!»
La luce blu abbagliò l'intero posto. Fu il buio totale, crollò tutto.
Sentiva gemere ogni cellula del proprio corpo, qualcosa gli schiacciava il torace, impedendogli di respirare bene. Non era solo quello ad impedirgli di respirare, erano anche la polvere e il fumo che avvolgevano quel luogo. Tossì forte, cercò di mettere a fuoco la vista, e con uno sforzo sovrumano si tolse di dosso il grosso blocco di forati e calcestruzzo che gli erano caduti addosso dal soffitto.
"Come mai sono ancora vivo?"
Un pensiero fugace, eppure così persistente e martellante.
Si diresse a tentoni verso la grata, e quando vi appoggiò le mani sopra, questa incredibilmente si aprì.
Francis uscì dalla cella.
Davanti ai suoi occhi, in mezzo a tutto quel fitto polverone, l'unica cosa che poté vedere furono gli schermi accesi dei monitor, ancora sintonizzati sui concorrenti e su fetus, che ancora puntava il microfono verso la telecamera.scegliete scegliete scegliete scegliete
continuava a dire.
«VUOI CHE SCELGA!!!?» sbraitò Francis.
«Allora, fanculo! Scelgo quella stronza senza occhi, con i capelli anni 70!»
bene signoriii la scelta è stata fatta! ci sarà un ulteriore dimezzamento della caparra? vediamoooooo
Fetus si infilò una mano nella carne del ventre, e tirò fuori un foglietto di carta accartocciato. Lo aprì.
siiiiiiiii!!!! scelta giusta! e un ulteriore dimezzamento sia!!!
All'improvviso il presentatore e i concorrenti sparirono, al loro posto comparve Carla, la defunta moglie di Francis, seduta dentro quello strano confessionale.
«Carla, sei tu, amore?»
Francis, con le lacrime agli occhi, si avvicinò agli schermi, protendendo una mano verso l'immagine di Carla.
sono così contenta che Francis sia entrato nella casa, ogni giorno speravo succedesse! disse alla telecamera.
«No, tu non sei reale, TU NON SEI REALEEE!»
Francis prese la berretta poggiata sulla scrivania e scaricò mezzo caricatore addosso ai monitor, riducendoli in mille pezzi.
Il boato dei colpi nella stanza cessò e furono il silenzio e il buio totale.
Poco dopo, in quella che era diventata una nebbia fittissima, si sentì un rumore di passi, seguito da un: «Orggh... orgh».
Un gorgogliante suono di gola, talmente disumano da far allarmare subito Francis che, non vedendo, puntò la pistola verso l'origine del suono.«Fermo o sparo, figlio di puttana!»
Il rumore di passi e quel verso inquietante si fecero sempre più vicini, fino a che Francis non svuotò l'altra metà del caricatore nella nebbia, colpendo qualcosa che fece un rumore come di gelatina spiattellata contro un muro.
Ora tutto taceva. Francis si guardò intorno, c'era solo nebbia giallastra intorno a lui; non vedeva nemmeno ad un palmo dal suo viso. Fino a che dall'alto non si accese di nuovo la luce blu...
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Casa dolce casa (Luci blu)
TerrorUna mente tanto incasinata quanto gli eventi ai quali assisterà.