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Io ero in preda al panico. Accesi i motori al massimo e, con il Mig nemico alle calcagne, ci riportai a terra.
Una volta atterrare, portai Anna in ospedale. Io non riportavo gravi lesioni, a parte un braccio rotto a causa dell'urto contro il vetro, Anna era più grave. Riportava una grande ferita al cervello, una gamba rotta e l'amputazione di una mano.
I suoi amici furono avvertiti subito di quello che era successo.
-Sopravviverà?- chiese Dominik.
-Penso di sì.- risposi io. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che io non fossi riuscita a salvare.
-No, non sopravviverà. Le ferite sono troppo gravi.- interruppe una voce triste. Era Riccardo. Era appoggiato al lato della porta.
-Non essere così pessimista Ricky!
-Non sono pessimista Andrew! È la verità!- sbraitò, battendo il pugno sul muro.
-Devo farvi una confessione.- dissi io al gruppo.

-Ma davvero? Non ci posso credere- disse esterefatto Kristoff dopo la mia spiegazione.
-E invece devi crederci!
-È morta.- annunciò poco dopo Riccardo con le lacrime agli occhi. Nella sala cadde un silenzio tombale.
Io non ci potevo credere. La mia unica amica, con cui avevo condiviso tutta la mia infanzia mi aveva lasciata in quella fredda mattina.
-Prima di morir ha detto che lasciava a me tutte le sue cose a parte questa- disse Dimitri porgendomi un sacchetto. Era pesante.
Lo aprii. Mi aveva lasciato la cosa più preziosa che aveva: la sua pistola di famiglia.
-Non la posso accettare! Tienila tu Dimitri!
-No! Lei l'ha lasciata a te. È un suo volere!
Quella pistola mi avrebbe fatto piangere ogni volta che l'avessi usata.
Non volai più. Ora in caserma tutti sapevano che ero una ragazza e non mi facevano più fare niente: non potevo sparare, volare e neanche andare a correre fuori.
Alex morì poco dopo di una malattia incurabile di cui in questo non momento non ricordo il nome e , in mancanza di piloti, io fino la guerra in volo con Hans.
Era il 1918 quando la guerra finì.
Io ero felice di tornare a casa dalla caserma perche non avrei mai più visto persone sofferenti o morte. Presi le mie cose e quello di Anna. Diedi l' ultimo sguardo a quella camera dove io e Anna scherzavamo, ridevamo e facciamo le dormite migliori della nostra vita, almeno della mia.

Io, te e i militariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora