ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 1📍

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𝐃𝐄𝐄𝐏 𝐖𝐀𝐓𝐄𝐑 𝐀𝐍𝐃 𝐒𝐇𝐀𝐋𝐋𝐎𝐖 𝐆𝐑𝐀𝐕𝐄

ENRICO

"I mostri sono reali, e lo sono anche i fantasmi. Vivono dentro di noi, e alle volte hanno la meglio."
STEPHEN KING

𝔏𝔞 𝔣𝔞𝔩𝔠𝔢 𝔰𝔦𝔟𝔦𝔩𝔞.
𝔏𝔞 𝔟𝔦𝔩𝔞𝔫𝔠𝔦𝔞 𝔤𝔢𝔪𝔢.
ℑ𝔩 𝔣𝔲𝔬𝔠𝔬 𝔟𝔯𝔲𝔠𝔦𝔞.
ℑ𝔩 𝔇𝔦𝔞𝔳𝔬𝔩𝔬 𝔣𝔦𝔰𝔠𝔥𝔦𝔞.
𝔏𝔬 𝔰𝔢𝔫𝔱𝔦?
ℑ 𝔣𝔦𝔤𝔩𝔦 𝔡𝔢𝔩𝔩𝔞 𝔐𝔬𝔯𝔱𝔢 𝔰𝔱𝔞𝔫𝔫𝔬 𝔞𝔯𝔯𝔦𝔳𝔞𝔫𝔡𝔬.
𝔊𝔯𝔦𝔡𝔞𝔫𝔬 𝔳𝔢𝔫𝔡𝔢𝔱𝔱𝔞.
𝔓𝔯𝔬𝔪𝔢𝔱𝔱𝔬𝔫𝔬 𝔤𝔦𝔲𝔰𝔱𝔦𝔷𝔦𝔞.
ℭ𝔬𝔯𝔯𝔦, 𝔯𝔞𝔤𝔞𝔷𝔷𝔬.
ℭ𝔬𝔯𝔯𝔦 𝔭𝔦𝔲̀ 𝔞 𝔩𝔲𝔫𝔤𝔬 𝔠𝔥𝔢 𝔭𝔲𝔬𝔦.
𝔐𝔞 𝔯𝔦𝔠𝔬𝔯𝔡𝔞:
𝔑𝔬𝔫 𝔭𝔲𝔬𝔦 𝔰𝔣𝔲𝔤𝔤𝔦𝔯𝔢 𝔞𝔦 𝔊𝔦𝔲𝔰𝔱𝔦𝔷𝔦𝔢𝔯𝔦.
𝔏𝔬𝔯𝔬 𝔰𝔬𝔫𝔬 𝔮𝔲𝔦.
𝔗𝔦 𝔤𝔲𝔞𝔯𝔡𝔞𝔫𝔬,
𝔠𝔬𝔫 𝔦𝔩 𝔱𝔲𝔬 𝔫𝔬𝔪𝔢 𝔰𝔲𝔩𝔩𝔢 𝔩𝔞𝔟𝔟𝔯𝔞
𝔢 𝔩𝔞 𝔰𝔭𝔞𝔡𝔞 𝔰𝔤𝔲𝔞𝔦𝔫𝔞𝔱𝔞.

Ripeto questo mantra, una, due volte mentre do una bella lucidata al pugnale. La lama riflette l'oscurità e il cremisi che riveste la plastica impressa sul mio viso. Le parole rimbombano contro le pareti oscure della mia mente e sono emesse da una voce strascicante e infausta che premonisce una morte imminente. Un giuramento stretto anni fa da quattro ragazzi ambiziosi e con troppa energia da riuscire a contenere. Un biglietto da visita scritto col sangue della loro prima vittima e fatto scivolare sotto alla porta di ogni abitante di questa fottuta città. Eppure, non importa quanto l'avvertimento promulgato suoni vero: ci sarà sempre qualcuno che compirà la grandissima cazzata di sfidare la sorte, o meglio, la nostra pazienza, come il coglione agonizzante con le mani legate in ginocchio ai miei piedi, sporco di fango e sangue rappreso.

Anche se è stato pestato per bene, ha ancora la faccia tosta di aprire la bocca moribonda per spillare insulti coloriti. Un atteggiamento che senz'altro premierei se non fosse dettato dalla stupidità bensì dal coraggio. Ma dal modo in cui se l'è data a gambe appena ci ha intravisti varcare la soglia del locale, come se il diavolo gli avesse punto il culo con la sua coda, ho compreso che il tizio non sa nemmeno cosa sia il coraggio. Il che fa si che io abbia a che fare con l'ennesima testa di cazzo pronto a schizzare nuovamente dentro la vagina di mammina quando il gioco si fa duro. Nonché con una femminuccia isterica.

<<Non ho fatto niente, vi dico! Che cazzo, io->>

Theo gli assesta un calcio a livello dello stomaco e il resto della frase muore, la voce un rantolo che emana dolore. Il suo corpo perde aderenza e cade di lato insieme alla sua determinazione. Non è più tanto figo adesso, col viso tumefatto, il corpo un involucro di ossa spezzate e i vestiti infangati. La sua maschera - un'orribile imitazione della mia, come lo è il branco di coglioni che si è scelto per formare il suo gruppo - è ridotta a un mucchietto di plastica che giace sparpagliata a terra. 

È un problema che ricorre molto spesso ultimamente: studenti esaltati dal mito dei Giustizieri che vogliono farlo rinascere con versioni scadenti rispetto all'originale, ignorando la storia che c'è dietro.

𝔇𝔢𝔳𝔦𝔩𝔦𝔰𝔥 𝔓𝔩𝔞𝔶 [𝒾𝓃 𝓇ℯ𝓋𝒾𝓈𝒾ℴ𝓃ℯ✍️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora