Apro gli occhi e resto per qualche minuto a fissare il tetto. Ormai è un lusso che posso permettermi, credo sia questa una delle cose migliori dell'estate. Rimarrei cosí tutta la vita, a guardare il tetto della mia camera, a pensare di fare cose che dopotutto non avrei mai il coraggio di fare. Questo è il posto perfetto per compiere delle scelte difficili, per riflettere, o semplicemente per perdersi nei propri pensieri. Ecco, come al solito mi sto dilungando. Sento squillare il telefono. Ok, è il momento di alzarsi.
Mentre scendo mi accorgo di aver dimenticato gli occhiali. Beh, posso resistere 5 minuti.. ahia! Sento una fitta dolorosissima al piede. Maledetto spigolo della porta! Non è grave, fa solo un po' male, ma adesso passa. Devo rispondere a quel dannato telefono prima che mi scoppi il cervello.
- Pronto?-
- Salve, stiamo facendo un sondaggio riguardante la nostra compagnia telefonica... -
Oh ma tu guarda, non gli è bastato farmi alzare ieri dal letto. Pure oggi!
-Sarebbe disposta a rispondere a qualche nostra domanda? -
- Mi dispiace, sono la figlia del titolare. Non saprei cosa rispondere alle sue domande. Se ha bisogno richiami a pranzo -
- D'accordo, grazie mille e arrivederci -
Riattacco. È la seconda volta che rompono. Gli ho detto già ieri di non chiamare più per questi sondaggi perchè non eravamo interessati, ma puntualmente loro richiamano. Domani non rispondo proprio. Se la mamma ha bisogno di chiamarmi può farlo al cellulare. Vediamo se cosí si mette in testa di togliere questo telefono fisso che ormai non ha più un'utilità.
Guardo l'ora. Sono le 10.18. Ah, allora ho dormito parecchio. Ho una fame da lupi. Vado a prendere un gelato e chiamo Serena.
- Pronto?-
- Buongiorno! -
- Ti sei svegliata adesso? Si sente dalla voce -
- Si, ieri sono tornata a casa tardi. Si esce stamattina? -
- Si si, alle 11.30-
- Va bene a dopo allora-
- Ci vediamo-
Controllo whatsapp per vedere se ho ricevuto qualche messaggio ieri notte. Come al solito una centinaia di messaggi nei gruppi, e poi un messaggio di Giuseppe alle 02:35.
-Ehi scusa l'ora, ho bisogno di parlarti. Quando puoi mi chiami?-
Che vorrà mai Giuseppe alle 02:35? Da me? Cioè si insomma siamo amici ma non cosí tanto da scriversi alle due e mezza per parlare. Comunque sia decido di chiamarlo, devo capire cosa c'è sotto.
Lui risponde subito.
- Eva! -
- Ehi Giu, tutto ok? Ho letto il messaggio solamente adesso -
- Eh insomma.. Devo parlarti -
- Dimmi -
- Ehm... Veramente vorrei parlartene di presenza -
Inizio ad insospettirmi.
- Giu che è successo? -
- Niente niente, tranquilla. Con Miriam non va tanto bene. Vorrei un consiglio da te -
Non la mando giù questa balla.
- Un consiglio da me? Sai come me la cavo su questo genere di cose. Per chiedere consigli a me devi davvero essere disperato!-
Ride a crepapelle - Infatti sono disperato. Quando ci vediamo?-
- Esci stamattina? -
- Si, ma con Miriam, stasera ti va?-
Sta tramando qualcosa - Ehm... si va bene -
- Perfetto, passo io da te alle otto. Non dire a nessuno che ci vediamo, potrebbero pensare male-
- D'accordo, a stasera-
Ha ragione. Se ci vedessero chissà che cosa penserebbero! Questo paesino di pettegoli inizia a darmi su i nervi..Dopo pranzo vado a leggere Allegiant accompagnatada un po' di musica, per essere precisi il soundtrack di Interstellar, è stranamente rilassante. Nonostante sia impegnata con la musica e il libro, non riesco a capire il motivo per cui Giuseppe voglia vedermi.
Sono le sette e mezza e sto iniziando a prepararmi per il mio quasi appuntamento. So che io e Giuseppe siamo due semplici amici, ma secondo il mio parere mi stavo curando un po' troppo per quella serata. Comunque sia, alle 8 meno cinque sono pronta. Ho indossato i jeans neri eleganti, stivaletti estivi di pelle marroncini e una camicia bianca smanicata, trasparente abbastanza da far vedere la fascia nera che copriva la mia terza abbondante. Come al solito un po' di mascara e matita e un rossetto molto leggero. Ho messo una giacchetta nera dentro la mia Micheal Korse blu e infine mi sono spruzzata un po' di Le petite robe noir. Si, mi sono decisamente curata troppo. Ma ormai non ho più tempo per cambiarmi, Giuseppe mi sta chiamando al cellulare. Do un'ultima occhiata allo specchio: vedo una ragazza alta che porta gli occhiali, con i capelli castani ricci e corti, gli occhi a mandorla e marroni, le labbra rosee e carnose, la carnagione scura per il sole preso a mare e in piscina.
Quando scendo lo trovo seduto su una delle panchine del campetto. È alto quanto me, ha la carnagione e i capelli scuri, lo stesso gli occhi. Le labbra sottili e l'espressione cordiale. È ben vestito, sarà perché è sabato. Devo ammettere che è un ragazzo attraente, un tempo mi piaceva. Poi ho capito che lui non mi considerava. E allora ho smesso di essere interessata a lui.
-Ehi Eva! Sei bellissima -
- Si va be. Sempre gentile tu-
Gli do un bacio sulla guancia che lui ricambia con affetto. Mi prende per mano. Sento una vibrazione piacevole lungo il mio corpo. È una sensazione straordinaria.
- Dove andiamo? -
- Lontano da qui, fidati -
Dove accidenti vuole portatmi? Devo davvero fidarmi?
Arriviamo in un parco privo di panchine. Da piccola mio padre mi portava qui per fare dei giri in bici. Ho molti bei ricordi. Prima però c'era più gente, adesso è desolato.
- Giu ti puoi fermare, già qui non ci vede nessuno-
Mi ignora e mi porta vicino ad una parete.
- Allora, gliel'hai mandato quel messaggio? -
Si riferisce a Marco, ovviamente. È il ragazzo di cui mi sono presa una cotta all'inizio dell'estate. Avevo pensato di cercarlo, ma un pò mi vergogno. Avevo chiesto aiuto a Giuseppe, ma poi c'ho rinunciato. Marco lavora al bar dove io e le altre andiamo spesso.
- No Giu, lo sai che è fidanzato-
- E allora? Potresti fare colpo su di lui e farle dimenticare quella troietta-
- E perché dovrebbe mai farlo? Non ha senso -
- Si invece, perché sei molto più bella della sua ragazza. Basta guardarti per dimenticarsi della propria ragazza-
Ok, la situazione sta diventando imbarazzante.
- Giu arriva al punto per favore-
- Volevo dire che se lo è stato per me, potrebbe esserlo anche per lui-
Cosa?!
- Che vuoi dire? -
Sta avanzando verso di me, inizia a battermi il cuore fortissimo. Non capisco che diamine sta succedendo. Il suo viso è sempre più vicino al mio. Una parte di me vuole allontanarsi, l'altra parte mi tiene salda a terra. Sta schiudendo le labbra.
- Ieri.. oh, ieri eri stupenda- sussurra
Non credo alle mie orecchie. Ha detto che ero stupenda! Un momento, ma lui è fidanzato.
- Giu senti..-
Non so che dirgli. Lo allontano? Ho immaginato per tanto tempo questo momento.
-Shhh- mi zittisce con un dito sulle labbra. Intanto i nostri corpi sono sempre più vicini, quasi si sfiorano. E lui mi guarda con quegli occhi profondi.
Avvicina le sue labbra alle mie. E mi bacia.
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Just believe in your dreams.
RomansEva è una ragazza solare. Tutto nella sua vita sembra andare per il meglio, quando d'un tratto felicità e tristezza piombano nella sua vita quasi non volendosi più liberare di lei.