Capitolo otto

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La mattina seguente, non ho tempo di pensare allo strano avvenimento del giorno prima, perché un messaggio da parte di Mencia scombussola tutta la giornata:Menci🫶🏻: Niev possiamo vederci al solito posto tra un'ora? È urgente

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La mattina seguente, non ho tempo di pensare allo strano avvenimento del giorno prima, perché un messaggio da parte di Mencia scombussola tutta la giornata:
Menci🫶🏻: Niev possiamo vederci al solito posto tra un'ora? È urgente

Dire che sono agitata è un eufemismo. Deve essere qualcosa di veramente importante per darmi così poco preavviso. Inoltre, ricordando il suo strano comportamento l'ultima volta che siamo state insieme io, lei ed Ester, non esito un attimo prima di accettare.

Cerco comunque di non fare molto rumore vista l'ora. Sono cosciente del fatto che Pedro dovrebbe dormire per più ore di quelle effettive. Le borse scure sotto i suoi occhi marroni ne sono testimone. Per questo oggi, quando ha la possibilità di svegliarsi tardi, non voglio disturbarlo in nessun modo.
Mi vesto con un jeans largo strappato in vari punti, accompagnati da delle semplici Nike AirForce bianche ai piedi e da una felpa altrettanto bianca che trovo nell'armadio di mio fratello. Indossandola, però, non sono più tanto sicura che sia effettivamente di sua proprietà. Me la faccio andare bene ugualmente, visto il poco tempo a mia disposizione.
Scendendo, trovo mamma, papà e Fer già in piedi, intenti a gustarsi qualcosa preparato- quasi sicuramente- da quest'ultimo. Non farebbe muovere un dito alla mamma neanche sotto tortura, quando può farlo lui al suo posto.
<<Buongiorno, Niev. Come mai già in piedi? Vuoi qualcosa da mangiare?>> Sorrido a tutti, augurandogli il buongiorno, mentre prendo la giacca e la borsa dall'appendiabiti in corridoio <<No, scusatemi. Sono di fretta, faccio colazione con Mencia. Dovrei tornare per pranzo>> afferro le chiavi dell'auto, chiudendomi la porta alle spalle.

Il primo parcheggio che trovo non è vicinissimo al punto di incontro, ma è meglio così. Voglio tranquillizzarmi almeno un po' prima di incontrare la mia amica rossa. Non mi piacerebbe arrivare tutta agitata- come mi sento di essere ora- e creare del disagio tra noi, o disturbando gli altri clienti.
La passeggiata dura dieci minuti, riuscendo a calmarmi, per la maggior parte, e facendomi comunque arrivare in orario. Non sia mai che, per una volta nella vita, arrivassi in ritardo!
Mi sorprendo molto vedendo Mencia già davanti la porta, ad aspettarmi <<Wow! Dev'essere successo qualcosa di veramente grave se tu, la persona più ritardataria sulla faccia della terra, sei arrivata addirittura prima di me>> cerco di sdrammatizzare per darle l'impressione di essere del tutto serena. Dalle sue labbra esce solo una risata forzata, nervosa, prima di entrare, senza rivolgermi la parola. Resto interdetta per un attimo, seguendola a ruota.
Sedute al nostro tavolo, noto con chiarezza quanto lei sia nervosa: sbatte freneticamente il piede sul pavimento e si sta mangiando le unghie della mano destra, con lo sguardo ovunque tranne che su di me.
Sinceramente, sto cominciando a spaventarmi sul serio <<Menci, ti prego, parlami. Sono la tua migliore amica da anni, non hai niente di cui aver paura>> <<Il problema è che non ho la più pallida idea di come potrai prenderla>> per la prima volta, mi guarda negli occhi, e io mi allungo per toglierle quella povera mano dalla bocca <<Sai che ti aiuterei anche se avessi commesso un omicidio, e dubito che questo sia quello che devi dirmi. Calmati e butta fuori tutto>> espira profondamente, prima di sganciare la bomba <<Sto uscendo con Mason Mount>>.
Mai come in questo momento ringrazio Dio per averci fatto scegliere un tavolo totalmente isolato rispetto agli altri, quel pomeriggio d'estate. Se non fosse stato così, qualcuno l'avrebbe già sentita e avrebbe pubblicato online questo scoop imperdibile.
Ora, tornando alle cose importanti, so che sta aspettando una mia risposta, però devo ammettere di essere rimasta alquanto sorpresa dalla confessione. Non perché sia contraria, ma perché deduco, a questo punto, che Mason le abbia detto del segreto che ci eravamo ripromessi di non raccontare mai a nessuno, salvo casi di estrema necessità. E so quanto sia importante l'assoluta onestà nelle relazioni.
<<Ok>> dico, infine, a corto di altre parole <<Tutto qui? Solo questo sai dirmi?>> Ho sempre saputo che questa ragazza ha degli sbalzi d'umore impressionanti, a volte, quindi non mi altero <<Mencia, sono felice per voi, come non potrei?! Due dei miei migliori amici ora stanno insieme, sostenendosi a vicenda e facendosi bene l'uno all'altra. Il tuo nervosismo di poco fa, immagino fosse dovuto al fatto che Mason ti abbia rivelato il nostro segreto>> come mi aspettavo, la vedo annuire <<So che ora tu sei in una relazione con Pablo Gavi, che sei felice con lui. Però c'era una parte di me, che dopo aver saputo della vostra tresca aveva paura di farti un torto. Non avrei sopportato vederti arrabbiata a causa di questa nostra storia>> stringo la mano ancora tra la mia, sorridendole serena <<È una storia passata. Si può dire che noi due, come idioti, abbiamo confuso l'affetto per qualcos'altro. Ti prego solo di non raccontarlo a Ester né a nessun'altro. Non è una parte del mio percorso in Inghilterra che sono orgogliosa di far sapere al resto del mondo. Sarebbe potuta finire molto male se non ci fossimo resi conto dell'errore che stavamo commettendo... e abbiamo quasi traumatizzato Phil nel mentre... però questa è un'altra storia!>> La sento rilasciare una risata, immaginandosi cosa possa essere successo <<Va bene, messaggio ricevuto>>.

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