6

183 19 14
                                    

Erano tornati dalla missione una settimana prima e c'erano anche Taylor, Leigh-Anne ed Ashton. Harry aveva fatto amicizia con tutti ma Louis non gli parlava. Sembrava che lo stesse evitando.

Trovò Niall intento a sistemare dei file "Ma è possibile?" il riccio non stava urlando ma si poteva capire chiaramente che era irritato "Siamo stati in due missioni insieme, io non gli ho fatto niente ma lui si ostina a non parlarmi, sembra che mi eviti!"

Il biondo abbassò i fogli e lo guardò "Lo so. L'ho notato ma non so cosa dirti Harry se non che mi dispiace."

Harry aggrottò le sopracciglia "Cosa gli è successo?" Ed era una domanda più che lecita, si sentiva quasi in dovere di farla. Tutti gli dicevano che Louis era fatto così ma lui non si rassegnava ad accettarlo.

"Una cosa che lo ha ferito e che non riesce a superare anche se si parla di anni fa." Confessò Niall a mezza voce.

"Quindi tu non mi dirai nulla, vero?" Anche se sapeva già la risposta il riccio chiese comunque.

"Esatto. Se lui vuole dirti qualcosa sta a lui decidere." Sembrava avesse finito invece continuò con una raccomandazione "Ma fai attenzione Harry, lui ha costruito dei muri attorno al suo cuore, se ti lascerà entrare abbine cura perché lui non ne ha."

Harry annuì e si diresse verso la stanza di Louis. Sapeva che era lì, lo aveva visto entrare appena lui era uscito dalla sua.

Bussò alla porta e rimase fermo finché non udì un 'avanti' per il quale spinse la porta e si addentrò nella stanza.

"Vorrei parlarti Louis." Cominciò sicuro Harry.

"Di cosa?" Louis stava sistemando una valigia, forse per una missione, forse per la sua vita privata.

"Di noi. O meglio, del motivo per cui mi eviti." Il riccio non voleva perdere tempo. Voleva arrivare al punto più velocemente possibile così da uscire da quella situazione che lo rendeva nervoso.

"Voglio dire, siamo stati in due missioni insieme, tu dovresti essere il mio tutor e mi sento in soggezione per chiederti qualsiasi cosa e se qualcuno ti parla rispondi in modo burbero. Io sono qui per saperne la ragione." E Louis ammirava davvero la concentrazione e la pazienza che Harry stava usando per parlargli in modo tanto pacato ma lui non riusciva.

"Uno, io ti ho insegnato dal primo momento, nelle missioni ti ho sempre guidato. Due, che tu non ti senta a tuo agio a non chiedermi le cose è un problema tuo e non mio. Tre, non sono burbero ma le domande che mi ponete sono stupide." Poi gli diede le spalle continuando a sistemare.

"Io non me le bevo le tue stronzate. Sarò anche un novellino ma io mi sto impegnando e lo vede Zayn, lo vedono gli altri e lo vedi anche tu, ma per migliorare ho bisogno che tra di noi ci sia almeno un rapporto professionale perché lo so come ti sentivi quando eravamo vicini."

Louis sbuffò una risata "Davvero? E come, sentiamo."

"Quindi tu mi vuoi dire che se io ora facessi questo..." gli si avvicinò pericolosamente al viso puntando gli occhi smeraldo alle sue labbra fine "...tu avresti tutto sotto controllo."

Il liscio deglutì e puntò lo sguardo sulle labbra dell'altro "Tu ricciolino mi porterai all'inferno." Poi si staccò da quella presa che avevano sempre avuto gli occhi di Harry su di lui "Cosa vuoi?" L'altro fece un sorrisetto "Che tu mi dica come mai mi eviti. Oltre a questo se è per questo che mi eviti." E indicò loro due.

Louis si mise a sedere sul suo letto invitando Harry a fare lo stesso "Si, oltre a questo...come hai detto tu c'è altro..." prese un respiro profondo e poi cominciò a parlare.

"Stiamo parlando di otto anni fa, so che è un lungo periodo ma il danno è permanente. Sono stato scemo, pensavo che un cadetto come lui mi rispettasse." Scosse la testa abbassando lo sguardo sulle sue mani che teneva in grembo.

Il riccio gli prese una delle mani e lo guardò "Parti dall'inizio."

"Va bene. C'era questo cadetto, lui era bravo, molto bravo ed era la prima volta che prendevamo qualcuno da fuori. Ovvero che non fosse di qualche agenzia di spionaggio governativa. Era il cadetto Lee." Il suo viso si colorò di un sorriso amaro.

"Quel ragazzo ha fatto presto a diventare mio amico, io ero socievole con tutti e amavo stare insieme alle persone e lavoravo alla Zayn's Angel già da un paio di anni. Zayn vedendo quanto andassimo d'accordo ha deciso che io dovevo prendere Lee sotto la mia ala." Si soffermò per sorridere e Harry riuscì a vedere che era un sorriso vero.

"Era divertente lavorare insieme, dopo ogni missione uscivamo a bere e quando non eravamo in missione passavamo tutto il tempo insieme. Eravamo inseparabili. Una missione arrivò, come sempre ci preparammo ed eravamo emozionati perché era la nostra prima grande missione insieme." Una lacrima solitaria si depositò sul viso chiaro del ragazzo.

"Gli avevo detto di non seguirmi e non ha ascoltato l'ordine. Ha parato un colpo che era destinato a me. È morto tra le mie braccia Harry. Le ultime parole che mi ha detto sono state 'Tomlinson sei sempre stato una mezza calzetta.' ed io non mi riesco a perdonare."

Le lacrime scendevano indisturbate sulle guance pallide di Louis ed Harry si affrettò a raccoglierle "Quindi hai deciso di escludere tutti."

"Si, perché se il prezzo che devo pagare per proteggere la mia famiglia è stare da solo allora lo pagherò fino all'ultimo centesimo." Si concesse di lasciarsi accarezzare da quelle grandi mani che dolcemente toccavano la scia umida delle lacrime.

"Ma una famiglia farebbe di tutto per proteggersi, lui ha fatto una scelta, proteggere te ed io gli sono molto grato, e nonostante tutto, anche le persone che tu chiami famiglia gli sono grate." Harry lo guardò con il sorriso e gli occhi smeraldo umidi.

"Avete perso un cadetto ma non è scontato che succeda di nuovo."

"Promettimelo."

"Cosa?" Chiese il riccio.

"Promettimi che non farai cose avventate e mi ascolterai, sempre." Lo supplicò Louis con il suo ceruleo.

"Te lo prometto Lou."

N.A.

Lou ed Harry hanno le età attuali in questa storia solo che Harry ha i capelli lunghi (lhh supremacy per me)

-Zayn's Angels- l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora