↬5. "Smettila di parlare"

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Liam non sapeva se la quinta volta che vide Theo commettere un reato fosse davvero un reato. Sulla carta era scritto in quel modo, cioè ciò che fece era assolutamente punibile dalla legge ma forse non incolpare Theo per averlo commesso era possibilmente ricollegabile alla sfera personale ed al rancore verso quella persona.

Era un martedì sera e la giornata dopo per Liam si sarebbe prospettata una delle più pesanti in quanto non solo avesse una verifica di biologia alle porte ma anche la verifica di matematica insieme alle prove per il nuovo capitano di lacrosse.

Sinceramente non voleva scegliere Nolan come nuovo capitano, era troppo scontato. Nolan era un anno più piccolo di lui ma comunque erano amici e sarebbe stato favoritismo, e sicuramente non avrebbe accettato mai e poi mai Alec come nuovo capitano perchè questo avrebbe comportato che ci sarebbero stati solo dei problemi, Alec era incapace e soprattutto Theo sarebbe andato ad ogni sua partita quindi non poteva.

Già Theo si rifiutava di venire alle partite di Liam anche se ci andava periodicamente, ma vedere che Theo andasse alle partite di Alec semplicemente e solo perchè potessero avere uno strano rapporto da "padre e figlio", assolutamente no, gli distruggeva il sistema nervoso.

Però una chiamata improvvisa ruppe i diversi pensieri di Liam mentre scarabocchiava qualcosa sul libro di Biologia con la penna. Sperava in un miracolo per passare quel compito, e pensava che il suo miracolo potesse essere dietro ad uno schermo.

Perché Liam si illuminò nel vedere la schermata del telefono con l'immagine di Theo, si poteva vedere la mano di Theo più che altro perchè Theo voleva impedirgli di fargli una foto ma ogni volta che guardava quell'immagine poteva vedere uno strano sorriso sul suo volto.

Liam rimase un po' a fissare l'immagine per poi comprendere che la chiamata era andata a vuoto perchè Theo aveva interrotta. Liam prese il telefono per chiamarlo a sua volta ma ricevette una seconda chiamata da parte di Theo. Rispose immediatamente questa volta.

<stavo facendo biologia, già che ci sei potresti aiutarmi, che diavolo è un cloroplasto?> fece Liam con un sorriso che si formò sulle proprie labbra e portando il telefono all'orecchio per sentire la voce roca di Theo a due millimetri da lui.

"Argent vuole vederti, alza il culo dalla sedia e muoviti, beta"

La chiamata era finita in quel modo, Theo gli aveva staccato il telefono in faccia e per giunta gli aveva appena dato un ordine? Forse Liam in quel momento ebbe un leggero tic all'occhio per l'arrabbiatura e forse quell'arrabbiatura lo spinse a spezzare la penna che tenesse tra le mani.

Un'altra cosa che gli diede ulteriormente fastidio fu proprio che non gli aveva detto neanche dove andare, dove si sarebbero incontrati e per quale diavolo di motivo Argent voleva vederli.

Liam si alzò dalla sedia e prese la sua giacca di jeans che teneva dentro all'armadio, scese le scale e uscì dalla porta mettendosi a fatica le converse nere nel vialetto. Usò il suo naso da lupo mannaro.

Era l'unico modo per scoprire dove diavolo fosse.

Seguire l'odore di Theo.

Ormai quella era diventata una piccola sorta di abitudine. Riusciva a sentire l' odore di Theo da forse qualche kilometro di distanza, e stranamente il cuore iniziava ad accelerare. Maledetti neuroni che non connettono! Liam comprese che dovesse imparare a regolare il battito cardiaco proprio quando Theo si presentava a sorpresa a casa sua. Ma non per vederlo, non per studiare o giocare alla Play, ma per un pasto gratis e della televisione che non sia limitata a Soap Opere spagnole degli anni 80'. Ormai Theo ne stava diventando dipendente.

Due giorni fa Theo disse di essere troppo impegnato per andare nel bosco per perlustrazione, a causa di alcuni cacciatori a piede libero, solo perchè nel canale che davano al motel stava arrivando il finale di stagione di una Soap Opera.

𝐕𝐢𝐠𝐢𝐥𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐒𝐡𝐢𝐭 | 𝚃𝙷𝙸𝙰𝙼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora