Vorrei poter raggiungere e resettare quel sole
Inverti queste ruote e torna a prenderti.
E 'passato cosi' in frettadolce
Mi fa venire voglia di rifarmi un Ricordo
Vorrei avere una macchina del tempoOh galleggio di nuovo la luna nel cielo
Rimetti un tappo in quel vino rosso dolce.
Rimetti su i capelli di mezzanotte, cosi ' puoi lasciarlo cadere un'altra volta.
Intoccate la vostra pelle,
Togli le labbra e poi baciali di nuovo.
Così bene, così bene, questa è una notte Che Vorrei poter riavvolgereTorno indietro e riapro la porta.,
Prova a convincere George Strait a darci un bis
Ri-gira intorno ripeti quel suono
Di te che ridevi quando siamo atterrati,
Ora lo vedo.Oh galleggio di nuovo la luna nel cielo
Rimetti un tappo in quel vino rosso dolce.
Rimetti su i capelli di mezzanotte, cosi ' puoi lasciarlo cadere un'altra volta.
Intoccate la vostra pelle,
Togli le labbra e poi baciali di nuovo.
Così bene, così bene, questa è una notte Che Vorrei poter riavvolgereGalleggio di nuovo la luna nel cielo
Rimetti un tappo in quel vino rosso dolce.
Rimet
"t. uno dei giocatori stranieri"
Tagliare fuori, nel linguaggio militare, separare dalla base di operazione, fuori un reparto; anche, non coinvolgere in una situazione, estromettere, escludere
mi hanno tagliato fuori dall'affare"
Tagliare i tempi di lavorazione, abbreviarli per aumentare la produzione.In oreficeria, sfaccettare una pietra preziosa con un certo taglio L un diamanti
Riferito a una moneta, tosare.Riferito a vini, mescolarne due qualità diverse per gradazione alcolica e colore al fine di migliorarne la qualità e il sapore.
Riferito a droghe, accrescerne il peso e il volume mischiandole con sostanze affini per colore e consistenza col rischio di aumentarne la tossicità anche
L'eroina con il bicarbonatoNella sartoria, realizzare un indumento da un pezzo di stoffa, seguendo nel taglio un certo modello.
una camicia
Nello sport: tagliare la palla, imprimerle una traiettoria curva e sfuggente (nel calcio, colpendola con l'esterno del piede; nel tennis dall'alto verso il basso con la racchetta inclinata.
intransitivo pronominaleProcurarsi un taglio, ferirsi anche con mi sono tagliato con le forbici.
Cadendo si è tagliata su una gambe
Lacerarsi, strapparsi.
un tessuto che si taglia facilmente la mia pelle è un bisogno è un desiderio di tagliare la mia pelle e corpo e mente mi odio, mi taglio braccia e gambe, solo così sto meglio"
Melanie, Nicole.l'inferno dell'autolesionismo. Più casi in psichiatria di giovanissimi che si feriscono per far uscire l'angoscia
di Simonetta Caratti
Armati di lametta, vanno in bagno e di nascosto si tagliuzzano braccia e gambe. Scacciano il dolore col dolore: «Faceva male, faceva bene. Appena vedo il sangue uscire, anche l'angoscia esce fuori, passa la rabbia, passa l'imbarazzo, ma poi mi sento in colpa». Malgrado la vergogna, Melanie, Nicole e Rachele hanno trovato il coraggio di parlarne sul nostro giornale, ci aiutano a capire il 'cutting', come lo chiamano gli esperti, un inferno invisibile, ma purtroppo sempre più diffuso, che preoccupa gli psichiatri. Mi faccio male per non sentire il vuoto, per punirmi, per scaricare la rabbia. La pelle diventa un foglio su cui disegnare la propria sofferenza. C'è chi nasconde le cicatrici con maniche lunghe. C'è chi le esibisce, come un guerriero della mente. Tutte sono state ricoverate alla clinica Santa Croce dove hanno iniziato un percorso di cura. «Assistiamo 3-4 giovani ogni settimana, è un fenomeno in aumento che ci preoccupa», dice la psichiatra Sara Fumagalli direttrice sanitaria della struttura di Locarno.storia di Melanie
«Vedi queste cicatrici..., raccontano la mia storia. Quando sto bene, le guardo e sono fiera del coraggio che ho avuto. Sono ancora qui», mi dice Melanie Diserens, 21 anni, mostrandomi i suoi avambracci. Ci incontriamo in un bar a Locarno. La sua voce è ferma, il suo sguardo piantato nel mio. Si apre con schiettezza, tuffandosi nel suo doloroso passato per riportare in superficie pezzi di vita. «La prima volta che mi sono fatta male avevo 13 anni, mi sentivo esplodere, tanta era la rabbia che avevo dentro. Era un dolore insopportabile, tagliarmi lo rendeva più gestibile, lo faceva diminuire, era come farlo scorrere fuori assieme al sangue», spiega scegliendo con cura ogni parola. È una ragazza alta e ben radicata. Da piccolina era sicuramente la più alta della classe. «Sì e mi prendevano in giro per questo e perché venivo dalla Svizzera francese. Mi vedevano come un'estranea». Dai 9 ai 16 anni, Melanie (nella foto) ha vissuto a Ponto Valentino, aveva pochi amici e in casa c'era tensione tra i genitori. «Ero molto sola, non avevo quasi amici e non mi sentivo al sicuro a casa mia. Mi tenevo tutto dentro. Soffrivo di sbalzi d'umore, di ansia e avevo attacchi di panico. Mi tagliavo le braccia e nascondevo le ferite con maglie a maniche lunghe. Mia madre non si è accorta di nulla», precisa. Aveva 14 anni ed era molto brava a scuola. Poi è iniziato il mal di schiena, era talmente forte che l'ha bloccata un anno a letto. «Pensavano fosse psicosomatico, i medici mi dicevano che era l'ansia. Mi sembrava di impazzire a restare 24 ore su 24 a letto, paralizzata dal male». Più tardi, gli specialisti scoprono che soffre di spondilolistesi (ossia lo scivolamento di una vertebra lombare rispetto alla vertebra sottostante). Provata nel corpo e nella mente, viene ricoverata all'ospedale Civico a Lugano per disturbi psichiatrici. Dopo tre mesi, inizia una nuova vita in un istituto a Tenero, dove l'aiutano a finire gli studi e rendersi indipendente. «Il mio sogno è fare l'attrice» mi confida. Di tanto in tanto tiene spettacoli con bolas e catene infuocate. Una sorta di giocoliera tra le fiamme. Sul suo braccio sinistro c'è un tatuaggio con un cuore in fiamme. «Mi rappresenta bene, ogni emozione mi brucia, la sento amplificata nel bene e nel male».
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il mio bullo e io
ChickLitil mio bullo è stato quello che voglio dimenticare di sfuggita e di Educazione civica e fisica e io non posso uscire prima delle persone e piaghe in scuola che frequentavo . il mio bullo è sempre lì con me e perché sono gay che sono presi di mi chia...