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All'ombra dei fiori
nessuno
è straniero.
-Kobayashi Issa

Quando mi svegliai stamattina, accadde una cosa a dir poco strana.
Mi ritrovai con due chiamate perse da mio zio Mattia, il che è abbastanza strano dato che ci eravamo sentiti anche abbastanza recentemente.
Decisi di richiamarlo immediatamente, non vorrei che fosse successo qualcosa di grave.
Ci mise poco a rispondere.
<<Buongiorno zio, che succede? Tutto ok?>>
<<Buongiorno tesoro, si tranquilla non preoccuparti.>>
<<Sicuro? Mi sono ritrovata due chiamate->>
<<Oh sì...>> lo sento ridere <<A proposito -continua poi- volevo chiederti se ti andrebbe di venire al prossimo gran premio che si terrà nel circuito di Silverstone, in Gran Bretagna...>> Si ferma un momento, forse per lasciarmi pensare o forse perché neanche lui sa come continuare.

Prima che possa aggiungere altro gli rispondo dicendo: <<Mi piacerebbe venire, però devo un attimo vedere gli impegni che abbiamo io e Oceane per quella settimana.>>
<<Certo tranquilla, ovviamente l'invito è esteso anche a Oceane, da quel che ho potuto notare in quei pochi minuti che siamo stati insieme mi sembra una ragazza in gamba, ma soprattutto ti fa stare bene ed è questo ciò che conta. Ora ti do un paio di informazioni generali: se decidete di venire, sarete in viaggio con noi quindi vi verrò a prendere a casa la mattina del 30/06 così partite con tutti noi, ovviamente tutte le spese come hotel, volo etc sono a spese nostre della Scuderia; poi una volta arrivati andremo in hotel e una volta sistemati avrete tutto il tempo libero che volete, insomma siete abbastanza grandi ormai per uscire da sole. Detto ciò come ben sai venerdì, sabato e domenica ci sono le qualifiche, gli sprint e infine la gara vera e propria. L'aereo per il ritorno è lunedì sera e ovviamente tornate sempre con noi. Che ne pensi? Fattibile?>>
Ci rifletto un momento <<Credo di si, chiedo conferma ad Ox e ti mando un messaggio entro sta sera per confermare.>>
<<Va bene fammi sapere appena avete deciso.>>
<<Si, comunque grazie davvero, non devi preoccuparti così tanto per me...>>
<<Ma ti pare? Lo faccio con grandissimo piacere. Ci sentiamo dopo che ora devo andare ok?>>
<<Va bene zio a dopo!>>

Chiusa la chiamata, noto che anche Oceane nel frattempo si è svegliata e trovo subito l'occasione per aggiornarla su tutto.
<<MAIS TU RIGOLES?!>>* Fa addirittura cadere il cucchiaino di yogurt che aveva in mano per quanto è scioccata.
<<Ma no!! Sono serissima, ti andrebbe di venire con me? Sai per me sarebbe la prima volta dopo quello che è successo e non me la sento proprio di andarci da sola.>>
<<Certo non preoccuparti, e poi non mi dispiacerebbe affatto venire. E' il mio primo gran premio e per di più avremo anche i pass VIP!! Adoro tutto ciò. Se tu te la senti, io inizierei già a preparare la valigia!>> Entrambe scoppiamo in una fragorosa risata e decidiamo quindi di andare.

Questi ultimi giorni sono stati a dir poco folli, Ox mi ha fatto fare il giro di minimo 10 centri commerciali perché come dice lei "ogni occasione speciale ha bisogno di un vestito speciale", forse non dovevamo vedere Il Diavolo veste Prada così tante volte.

Tra un vestito e l'altro arriva la mattina della partenza, sono elettrizzata all'idea di tornare ad assistere a una gara dal vivo, ma allo stesso tempo sento un vuoto dentro di me che quasi mi fa cadere e Oceane se n'è accorta.
<<Ma chérie stai bene? Lo sai che non dobbiamo farlo per forza>>
<<Ox ne t'inquiètes pas*, sto bene davvero.>>
<<Mi fido, ma sappi che siamo sempre in tempo per- >> non fa in tempo a finire la frase che in lontananza sento una voce familiare che ci saluta: <<Oceane, Vivienne! Siete pronte? >>
come promesso, Mattia ci era venuto a prendere per portarci in aeroporto.

All'incirca mezz'ora dopo, arriviamo all'aeroporto.
Io mi stavo dirigendo verso il gate quando Mattia mi ferma: <<V dove vai? è da questa parte l'aereo>>
Confusa, seguo Mattia e da lontano riconosco Charles che sta parlando con Carlos e altri componenti del team.
Stanno ridendo, chissà com'è stare con lu-
Vivienne ancora con questi pensieri? Ma cosa potrebbe mai volere uno come lui da una come te?
Cerco di farmi forza e continuo a camminare sorridendo, spero non si noti che è tutto forzato.

<<Bonjour ma belle, non mi aspettavo di trovarti qui>> mi dice Charles.
<<Ringrazia Mattia, è stato lui a invitarmi>>
Nel mentre però a Mattia scappa una risata alla quale Charles risponde con un'occhiataccia prima di ridacchiare anche lui.
Mi giro verso Oceane, ma lei è completamente persa nella conversazione con Carlos che potrebbe anche esplodere una bomba e lei non se ne accorgerebbe.
In tutti i casi, decido di non darci troppo peso e dopo poco saliamo tutti sull'aereo.

Dopo poco più di un'ora arriviamo all'aeroporto di Londra.
Io e Ox siamo sempre rimaste incantate da questa città, è da quando ci conosciamo che vogliamo visitarla.
Non riusciamo a contenere la nostra gioia e credo che Mattia se ne sia accorto: <<Lasciate a me i bagagli ragazze, andate a farvi un giro per la città. Vi scrivo poi l'indirizzo dell'hotel. Divertitevi!>>
<<Davvero zio? GRAZIE GRAZIE>> dico entusiasta.

Io e Oceane ci immergiamo nella bellezza di questa città, passeggiando, bevendo caffè e chiacchierando tutto il tempo.
Comincia a farsi buio e decidiamo quindi di tornare in hotel.
Sistemiamo le cose nella nostra stanza, ceniamo, ci facciamo una doccia e Ox crolla addormentata in tempo record.

È più o meno l'una di notte e io non riesco a prendere sonno, decido quindi di alzarmi dal letto e uscire fuori dalla stanza.
Voglio prendere un po' d'aria.
Non conosco per niente questo hotel e i corridoi mi sembrano tutti uguali.
Come pigiama avevo semplicemente indossato dei bikers con una maglietta a maniche corte oversize, ma a Londra fa più freddo che in Italia, e ciò non l'avevo considerato.
Infreddolita, decido che forse è meglio tornare in camera, ma quando mi giro sbatto contro una persona.

Spaventata e mortificata allo stesso tempo, mi scuso immediatamente e faccio per andarmene quando: <<Ma belle? Che ci fai qui?>>
Quella persona era Charles, non sapevo che avremmo alloggiato nello stesso hotel.
Anche se riflettendoci era abbastanza ovvio, insomma stavamo tutti insieme con quelli della scuderia...
<<Non riuscivo a dormire e ho pensato di prendere un po' d'aria. Tu che ci fai qui?>>
risposi io.
<<Neanche io riuscivo a dormire quindi volevo fare una passeggiata.>>
Sto per rispondere quando mi dice <<Ma non hai freddo? Aspetta prendi la mia felpa, non vorrei che la mia fan n1 si ammalasse poco prima della gara.>> mi disse facendomi l'occhiolino.
Indugio qualche momento ma alla fine decido di accettare perché in effetti sto iniziando ad avere freddo.
<<Ti ringrazio per la felpa, anche se ne hai di strada da fare prima che io diventi la tua fan n1>> risposi io ridendo.

Io e Charles abbiamo continuato a camminare e a parlare per un po', finché non giunse il momento di tornare in camera.
<<Grazie per la compagnia, io vado che la mia camera è al decimo piano.>> dissi a Charles.
<<Ti accompagno, anche la mia è li.>>
Mi accompagnò fin davanti la porta, io mi sfilai la felpa quando mi bloccò la mano e mi disse <<Ne hai più bisogno te, tienila.>>

Rientrando in camera, la prima cosa che faccio è buttarmi sul letto.
Tra me e Charles non può esserci niente.
E poi dopo la mia ultima relazione, non voglio avere a che fare con i ragazzi per un bel po' di tempo.

*mais tu rigoles? = stai scherzando?
*Ox ne t'inquiètes pas = Ox non preoccuparti

ikigai - charles leclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora