Chapter I: A Beautiful Lie.

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Era appena scoccata la mezzanotte quando l'agente Lacross raggiunse l'Hollywood Museum. Qualcuno aveva approfittato dell'oscurità per profanare quel luogo ricco di cultura e storia, facendo scattare l'allarme. Audrey s'era appena trasferita nel quartiere di Santa Monica per realizzare il suo sogno: vegliare sulla Città degli Angeli! Il suo compito era quello di arrestare il ladro misterioso che s'era intrufolato nel museo. Al suo interno vi erano opere d'inestimabile valore, il livello di sicurezza in quel luogo era altissimo anche di notte, c'era un solo uomo che avrebbe potuto eludere le guardie ed entrare senza dare troppo nell'occhio: Moonlighter.

L'agente Lacross entrò nell'edificio tenendo in una mano la torcia, mentre nell'altra impugnava una glock. Salì sempre più in alto, ispezionando ogni angolo del museo ma del ladro non vi era nessuna traccia. I suoi colleghi rimasero dinanzi l'ingresso principale, altri all'interno cercando di monitorare l'area. Audrey salì fin sopra la terrazza, qualcosa le diceva che c'era qualcosa lassù e il suo istinto non l'aveva mai tradita. Si ritrovò sola dinanzi ad un uomo vestito di nero, che la fissava come se volesse narcotizzarla con i suoi occhi di ghiaccio.

"Fermo lì o sparo!"

Urlò la ragazza impugnando l'arma con ambo le mani.

"Buonasera, agente Lacross. Sei nuova? Non t'ho mai vista prima."

Esordì il fuorilegge.

"Chi sei? Come fai a conoscere il mio nome?"

Domandò Audrey alzando un po' i toni.

"Suvvia! Non serve scaldarsi tanto! Sono certo che avrai sentito parlare di me al Dipartimento. Sai, sono abbastanza famoso da queste parti."

Rispose il ladro con tono pacato, accennando un sorriso sotto quella divisa nera come la notte.

"Tu sei..."

La ragazza fece mente locale, ricordandosi di un notiziario che aveva intravisto in TV qualche giorno prima.

"...Moonlighter."

"Vedi? Nessuno si dimentica del sottoscritto! Ora devi scusarmi, ma vado un po' di fretta."

Disse facendole l'occhiolino, mentre preparava l'attrezzatura necessaria per calarsi giù dall'edificio senza rompersi l'osso del collo.

"Fermati!"

Audrey sparò, ma non lo colpì.

Moonlighter posò l'attrezzatura e le saltò addosso, braccandola sulle piastrelle.

"Non amo questo genere di cose, soprattutto quando ho a che fare con una bella donna come te."

Affermò il ladro impedendole di urlare.

"C-cosa s-stai..."

"Shhh, non ti farò niente di male."

Affermò Moonlighter poco prima di rubarle un bacio.

La ragazza s'addormentò seduta stante.

"Sweet Dream, My Angel!"

Esclamò lui posandola contro il muro perimetrale, dopodiché si calò giù con una corda.

Quando gli altri agenti arrivarono sulla terrazza Moonlighter se n'era già andato, portando con se quadri,gioielli e reperti dal valore inestimabile.

Il mattino seguente.

"Dove mi trovo??"

Chiese Audrey sgranando gli occhi.

"Siete nel vostro appartamento. Come vi sentite?"

Le domandò l'ispettore, mentre annotava qualcosa sul suo taccuino.

"Bene, vi ringrazio. Cosa mi è accaduto? Ho un vuoto di memoria... ricordo solo che quel ladro ha tentato d'aggredirmi."

"Esatto. Dopodiché vi ha somministrato un sonnifero per via orale."

"Lui mi ha... baciata! Deve essere stato allora..."

Concluse la ragazza.

"Come immaginavo, siete stata fortunata. Moonlighter è un rapinatore professionista, ma non ama fare del male alla gente soprattutto quando si tratta di belle donne. Sfortunatamente, al nostro dipartimento, ci sono solo uomini eccetto voi agente Lacross. Quel farabutto non ucciderebbe mai una preda, sapete è un attento cacciatore. Non conosciamo il suo modus operandi al riguardo, ma credo che ci sia qualcosa in lui che le faccia innamorare."

Argomentò l'ispettore.

"Il mio ciondolo!"

Urlò la ragazza improvvisamente.

"Lui... me l'ha rubato!"

Aggiunse portandosi le mani al petto.

Aggiunse portandosi le mani al petto

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L'Uomo Libero non ha confini,

il suo limite è l'infinito,

le sue vie sono sempre aperte

come le porte di un tempio invisibile

è lui, il sacerdote dell'Ignoto

L'Uomo Libero spregia le catene

ma non si lascia travolgere dalla lotta,

il suo campo di battaglia è la vita,

la prima preoccupazione, l'Amore.

L'Uomo Libero è vento:

accende le ceneri addormentate,

spettina le foglie degli alberi,

grida dall'alba del sole al tramonto della luna

per ricordare al mondo una sola parola: libertà!

Domenico Turco

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