Trama: A Los Angeles, nota anche come la "Città degli Angeli", quando la luna prendeva il posto del sole, entrava in azione Moonlighter. I suoi occhi erano come diamanti che splendevano al buio, illuminando la penombra. Nelle vesti di uomo d'affari...
"Vuol dire che potrò corteggiarti senza ostacoli, anche se dubito che esistano altri uomini più ricchi e famosi del sottoscritto!"
Esclamò Moonlighter ironizzando.
"Ed umili, aggiungerei!"
Replicò Audrey ridendo a sua volta.
"Se hai finito di cenare vorrei mostrarti un posto, vuoi?"
Chiese William tendendole la mano...
"Va bene."
... che subito dopo lei afferrò.
Nonostante fosse un criminale, Audrey sentiva di potersi fidare. Infondo, se avesse voluto farle del male, l'avrebbe fatto senza chiederle il permesso. Moonlighter era stato molto gentile con lei, si era comportato come un vero dandy.
"Benvenuta, My Angel!"
Esclamò mostrandole la sua magnifica villa open space, che s'affacciava sulla città di Los Angeles. Hollywood Hills era un quartiere posto sulle Santa Monica Mountains nella parte tra Crescent Heights ed il parco cittadino di Griffith Park.
"Che te ne pare?"
"E' meravigliosa! Non ho mai visto una casa così spaziosa in vita mia."
Rispose la ragazza estasiata.
"L'ho progettata io stesso. Sai, necessito dei miei spazi... della mia intimità."
Affermò William invitandola a sedersi sul suo divano in pelle.
"Posso farti una domanda?"
"Certamente, puoi chiedermi qualsiasi cosa."
"Perché hai deciso di diventare un ladro?"
Moonlighter la guardò con i suoi occhi profondi come l'Oceano Pacifico.
"E' una lunga storia, My Angel."
Rispose William sedendosi accanto a lei, dopo aver acceso una sigaretta.
"Ti dispiace se fumo?"
"No, affatto. Allora, t'andrebbe di raccontarmela?"
"Okay, non volevo annoiarti, ma se proprio insisti te lo dirò. Tutto ebbe inizio quando ero solo un ragazzino, provenivo da una famiglia benestante. Sono stato cresciuto come fossi una sorta di "piccolo Lord", poi la nostra impresa fallì e fummo sommersi dai debiti. Un giorno un uomo entrò in casa nostra, cercando di estorcere del denaro a mio padre, ma lui si rifiutò e così... venne ucciso dinanzi ai miei occhi. Mia madre lo seguì poco dopo. La polizia non fece nulla, i poliziotti erano stati corrotti e l'ispettore a quei tempi era il peggiore di tutti. Non c'era la giustizia, non era mai esistita. Così, per non morire di stenti, decisi di rubacchiare qua e là. Iniziai dai supermercati, finché non divenne un vizio ed infine... la mia nuova vita. Ero rinato dalle mie ceneri come un'Araba Fenice."
"Mi dispiace tanto."
"In ogni caso, tengo la merce altrove se è ciò che vuoi sapere."
Concluse Moonlighter con gli occhi lucidi.
"Sono addolorata per i tuoi genitori, deve essere stato terribile. Non meritavi tutto questo."
Affermò Audrey, stringendo le mani di William fra le sue con un gesto impulsivo.
Disse Moonlighter stappando una bottiglia di Chardonnay.
"Cin cin!"
Esclamò lui sorseggiando quel vino pregiato insieme ad Audrey.
Trascorsero buona parte del tempo a conversare, sembrava che si conoscessero da sempre, c'era una chimica incredibile tra loro due.
Erano come i poli opposti di una calamita.
Audrey era astemia, non reggeva bene l'alcol. Lui non lo sapeva, ma lei aveva comunque accettato di farsi un sorso per non sembrare maleducata.
Iniziava a sentirsi su di giri, ma non era ubriaca.
William le sussurrò qualcosa nell'orecchio e ancor prima che lei se ne accorgesse, erano così vicini da poter sentire l'uno il respiro dell'altra. Moonlighter era entrato nella sua vita da un giorno all'altro, come un un acquazzone estivo che oscura il sole facendosi spazio fra le nubi scure cariche di pioggia. Era colui che aveva varcato le porte del suo cuore senza nemmeno bussare.
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"Il bacio cuce due labbra con fili di spietata passione."
