OITO ( MINHO )

143 24 10
                                    

Avevo la maglietta nera attaccata alla schiena, le gambe incrociate, una mano che teneva la bottiglietta d'acqua che stavo attualmente bevendo e il caldo che prendeva il predominio sul mio corpo. Avevo perso il conto di quante volte avevamo riprovato la coreografia dall'inizio fino alla fine. "Provatelo un'ultima volta e poi vi lascio andare." Era la seconda volta che Hoseok, l'insegnante di danza, c'è lo diceva.

Eravamo tutti sfiniti e sudati, ma quello più sudato tra tutti noi undici era Hyunjin. Quel ragazzo aveva una sudorazione del corpo eccessiva, riuscivo benissimo a vedere ogni gocciolina che cadeva dalla sua fronte e le macchie di esse bagnare ogni indumento che stesse indossando in quel momento manco avesse appena fatto un tuffo in piscina. Lo guardai e lo vidi disteso a terra con le mani attaccate alla faccia. "Yah, Hyunjin, sei morto?" Chaeryeong era già in piedi quando fece quella domanda e dal diretto interessato non arrivò neanche una parola ma solo un lamento.  A quel punto io mi alzai non sentendo più un singolo organo del mio corpo così come anche le ossa che li proteggono. Quel giorno avevo, anzi, avevamo messo più energia del solito, senza pensare che poi le nostre future condizioni sarebbero state queste.

"Forza regà, l'ultimo e poi tutti a casa a mangiare." Hoseok ci sorrise, lui era già pronto vicino alla cassa con il telefono in mano per far partire la musica, il resto di tutti noi invece si stava alzando per mettersi nelle rispettive posizioni. Ci girammo, alla mia sinistra avevo Soojin e davanti a me invece potevo vedere la schiena bagnata fradicia di Hyunjin. Dietro di me sapevo ci fosse Mark, quindi dovevo stare attento a non colpirlo.

E quando la musica partì, partimmo anche noi.

Una volta finito Hoseok ci lasciò andare negli spogliatoi con le nostre sacche. Camminavamo in fila indiana, uno messo peggio dell'altro, e nel mentre salutavamo le donne di zumba e Taemin, ovvero colui che gestiva la scuola. Entrammo negli spogliatoi, sia noi ragazzi che ragazze (esistevano due spogliatoi, uno per maschi e l'altro per femmine, ma quello dei ragazzi era troppo piccolo così ci lasciarono usare tranquillamente quello delle ragazze).

"Io vado in bagno!" Parlò Hyunjin mentre afferrava la sua sacca munita di deodorante e borotalco.
"Sbrigati Hyun, che devo andare a pisciare!" Gli urlò dietro Chaeyeon -- la sorella di Chaeryeong -- intanto che si sfilava le scarpe.

Io mi misi direttamente il giubbotto, di sera faceva ancora freddo. Mi sedetti sulla panchina con le scarpe già cambiate ed il telefono in mano. Aspettavo solo Hyunjin che finisse di cambiarsi mentre io salutavo chi già se ne stava andando via. Era di routine ormai aspettarlo, abitavamo nello stesso palazzo quindi facevamo la stessa strada praticamente.

Dopo qualche minuto sentii la porta del bagno aprirsi, alzai lo sguardo e vidi Hyunjin con altri abiti puliti. Lasciò cadere la sacca a terra per prendersi il giubbotto intanto che io spegnevo il telefono e mi sollevavo dalla panchina. "Andiamo?" Chiesi e lui mi fece sì. Uscimmo dalla scuola con le nostre cose e salutammo tutti. Io presi dalla tasca del giubbotto le chiavi dell'auto di mia madre. Era passata quasi una settimana da quando avevo preso la patente e mia mamma mi aveva offerto la sua macchina 'perfetta per i neopatentati' finché non ne avrei presa una tutta mia. "Oggi giretto in macchina?" Guardai Hyunjin con un sorrisetto e lui fece altrettanto.
"Quindi ora hai la patente e non mi dici niente?"

Prima, Hyunjin era arrivato senza di me. Avevo avuto un imprevisto che mi aveva fatto tardare a danza e, quindi, il mio amico non era potuto farsi un giro nella Citroën C3 di mia madre. Beh, almeno avrebbe potuto salirci ora.

Quando uscimmo i miei occhi vennero catturati dalla figura di un ragazzo che avrei potuto riconoscere anche ad occhi chiusi. Aveva la schiena appoggiata al muro, una mano nella tasca del giubbotto e l'altra che teneva il cellulare. Erano giorni che non lo vedevo. Nel momento in cui lo guardai lui alzò gli occhi prima su Hyunjin, e giurai di averlo visto sorridere, poi spostò lo sguardo su di me e la sua espressione cambiò totalmente.

PARABÉNS, HAN! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora