Capitolo 3
Traccia:
Saint germain – rose rouge
💘 Punto di vista di Ortensia💘
Mi mise il collare al collo guardandomi intensamente negli occhi. Ci guardammo intensamente per un attimo. Sentivo le sue mani sul collo che armeggiavano nel chiudermi quell'affare.
- La safe word che vuoi utilizzare? –
Io sinceramente non sapevo cosa poter dire e lo guardai con fare interrogativo. Poi, mi venne un'illuminazione.
- Bianco – risposi
Lui mi guardò e annuì.
Eravamo così vicini. Potevo sentire il profumo intenso di menta del suo dopobarba. Chiusi gli occhi e mi baciò con passione. Mi alzai, scostandolo leggermente e mi sfilai il tubino e la biancheria intima. Lui si alzò e fece lo stesso. Eravamo completamente nudi uno di fronte all'altro. Mi buttò sul letto e mi venne addosso con veemenza. Mi baciò di nuovo palpandomi il seno e giocherellando con i capezzoli. Nel bacio mi morse leggermente un labro. Gemetti. Mi stava piacendo da morire. Gemetti ancora e lo baciai con foga. Si alzò e prese una corda, poi andò in un'altra stanza a prendere delle mollette da bucato. Che voleva fare?
Si mise dietro di me e mi legò le braccia dietro la schiena. Mi fece stendere. Cominciò a baciare e mordere ogni centimetro del mio corpo. Arrivò con le mani in mezzo alle mie cosce, toccando il clitoride con tocchi ritmici. Lo guardai con gli occhi sbarrati, mentre stavo godendo. Quando accelerò il ritmo, cominciai a bagnarmi. Gemetti di piacere. Prese due mollette e le attaccò ai miei capezzoli. Facevano male, ma la cosa non mi dispiaceva. Cominciò a tirare la molletta e gemetti di nuovo. Sentivo dei brividi lungo la schiena. Un dolore misto a piacere mai provato. Ero ancora stesa lì a godere dei suoi tocchi. Non potevo muovere le braccia perché erano legate. La cosa mi faceva sentire strana, ma mi piaceva. La cosa mi spaventava ed eccitava allo stesso tempo. Mi prese e mi fece mettere in ginocchio davanti a lui. Mi baciò ancora mettendomi la mano attorno al collo. Me le tolse per poi metterle sulle mie guance in modo che aprissi la bocca. Mi sputò in bocca. Io bevvi come se fosse l'unica acqua che potevo bere. Mi diede dei piccoli schiaffetti sulle guance, poi si alzò al bordo del letto.
Vidi che lì sotto era eretto e pronto. Lo presi in bocca e ci giocai con la lingua, poi lui mi prese per i capelli e me lo spinse fino in gola. Sentii la salivazione aumentare e un senso di fastidio dovuto al membro che era profondo nella mia gola. Lo sentii gemere mentre io mi prendevo quel dolce soffrire. Si tolse dalla mia bocca e mi guardò. Avevo gli occhi come un cerbiatto che si irrigidisce davanti ai fanali di un'auto. Avevo la bocca aperta e gli occhi lucidi e uno sguardo che forse lui trovava adorabile perché mi baciò. Poi usò di nuovo la mia bocca come una vagina e tenendomi per i capelli andava su e giù. Mugugnava un "succhia, puttana" mentre godeva.
Poi mi fece stendere a pancia in su con la testa ai bordi del letto. Lui con le gambe divaricate di fronte a me. Mi concesse di nuovo il suo membro. Ancora la mia gola era il suo collo dell'utero personale. Stavo praticando un "rough blowjob". Avevo praticato del sesso orale e anche dei deep throat, ma non in queste posizioni. Sentii la saliva colarmi dalla bocca e andarmi nel naso. Quando uscì, sospirai e mi asciugai la faccia dalla mia stessa saliva. Mi tolse le mollette dai capezzoli, provocandomi un po' di fastidio, poi me li mordicchiò. Trasalii, ma mi piacque. Mi fece stendere con la testa sul cuscino e cominciò a mordermi il corpo. Andò giù e mi leccò, poi mordicchiò le cosce. Evidentemente a lui piaceva il "primitive". Lo avevo praticato anche io con qualche ragazzo. Niente di trascendentale. Evidentemente, voleva andare soft. Ero pronta a sperimentare, ma per ora bastava così.
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Il collare di cuoio nero
RomanceOrtensia è una fotografa che da Milano va a Ravenna per lavoro. Qui, incontrerà Alex che le farà scoprire i piaceri del sesso.