"Bene. Umh, io vado a lavarmi, se vuoi restare qui fai il bravo" mi informò la proprietaria di questa stanza. Ghignando alzai le sopracciglia e le riabbassai velocemente. "Non prometto nulla" dissi alzando le mani in aria. Girando gli occhi divertita si chiuse nel bagno. Non appena sentii lo scorrere dell'acqua iniziai ad osservare bene la stanza.
La condivideva con la Parkinson, perciò era suddivisa a metà. La parte della sua amica era più disordinata, piena di poster di moda, e band. Una piccola cuccia per il suo gatto e altre cose varie.
Invece il suo lato era ordinato. Aveva una scarpiera tutta nera lucida con sopra tacchi, mary jane, scarpe sportive, scarpe senza tacco, e ballerine. Affianco invece si trovava una scrivania non troppo grande con tutti i libri e la gabbia della sua civetta che stava beatamente dormendo in questo momento. Il letto era a baldacchino, verde. Con ricamato lo stemma della nostra casa e con inciso la sua iniziale del nome e cognome. L.A
Aveva un comodino con sopra una piccola lampada. L'unica cosa che condividevano le due ragazze era un enorme armadio nero. Con due grosse ante.
I miei occhi caddero sulle foto sopra la scrivania dove teneva uno specchio in ricami oro, e dei profumi.
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Le presi in mano una ad una osservandole. Iniziai a sorridere. In tutte teneva il sorriso che contagiò anche a me. Era...bella, molto. Scossi la testa e posai l'ultima foto, quella con sua nonna credo. E poi passai all'ultima. Isolata da tutte.
Mi chiesi se fossero i suoi genitori ma a levare i miei dubbi fu lei stessa. "Sono i miei zii" mi girai con ancora la foto in mano. Aveva un asciugamano nero legato al seno che arrivava a coprire leggermente sotto l'interno coscia. Le goccioline d'acqua scendevano sul suo petto per colpa dei capelli bagnati. Mi morsi l'interno guancia maledicendo gli sporchi pensieri che mi passarono per la testa.
"E i tuoi genitori?" chiesi senza peli sulla lingua. "L'unica foto che ho con loro è messa in grande nel salotto di casa mia." "Solo una foto?" domandai confuso, ancora.
"Sì." rispose impassibile. Camminò verso di me senza distogliere lo sguardo dal mio. Afferrò delicatamente la foto dalle mie mani sfiorando le mie. Le osservai. Avevano uno smalto chiaro, rosa pastello. Anche le mani erano fottutamante attraenti. Dio.
Osservò malinconica la fotografia che teneva tra mani per poi schiarirsi la gola e posarla dove stava prima.
"Ero molto legata a loro" disse prendendo una spazzola e pettinando i capelli bagnati. "Eri?" chiesi sedendomi sul suo letto. "Sì. Sono morti due anni fa, loro e mio cugino, non che il figlio" disse con voce bassa. "Mi dispiace" risposi sincero. L'ho sempre vista una ragazza forte, con un bel caratterino e vederla così mi fece strano.
"È andata così" si girò verso di me e guardò i suoi piccoli piedi che bagnarono le piastrelle nere della stanza.. "Potresti girarti? devo cambiarmi" stupito che non mi avesse cacciato dalla stanza mi girai e sentii il tonfo dell'asciugamano cadere a terra. Era nuda. Deglutii.
Girai la testa di profilo e con la coda dell'occhio sbirciai. Dio. Aveva un vitino stretto, pancia piatta e gambe snelle. Si stava mettendo il reggiseno e cazzo, cercai di non guardare ma notai involontariamente, il suo seno prosperoso. Sentii l'eccitazione nei miei pantaloni e mi iniziai a mordere il labbro rigirandomi per non guardarla.
"Ho fatto" mi avvertì ed io mi girai. Aveva messo la camicetta bianca della nostra divisa, una gonna nera e delle parigine anch'esse nere. "Io allora vado. Tra un po' dobbiamo andare a cena" mi leccai le labbra e la vidi annuire. "A dopo" mi salutò, le feci capo ed uscii dalla stanza chiudendo la porta.
"Draco ma dove cazzo sei stato?" Blaise si alzò dal divanetto nero della sala comune e si avvicinò a me. "Ero nei dormitori" risposi con nonchalance. "Oh, va bene".
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Eheheh Draco cosa guardi? Che ne pensate di questo piccolo capitolo? In ogni caso grazie mille a chi lo ha letto tutto, un bacio e al prossimo💗
