Genesi

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ATTENZIONE
La mia storia si fermerà per due capitoli come già accennato nel capitolo precedente, perché mi sembrava una bella idea esporvi come è nata questa storia. So che è anti estetico farlo in mediares ma dopo averci pensato a lungo ho deciso di buttarmi e farlo lo stesso. Sarà stata una buona idea? Lo scopriremo solo vivendo. Spero vi piaccia questa piccola digressione in quel luogo oscuro che è la mia testa.

Come tutto ebbe inizio

Dopo  aver guardato molti cinecomic come avrete capito dal mio profilo Instagram (se ancora non mi seguite là fatelo. Mi trovate con lo stesso nome)e ho letto alcuni fumetti era quasi fisiologico che la mia testa prima o poi volesse provare a rielaborarlo in qualcosa di più personale. Mi piacciono le storie sui super eroi. Credo che diano speranza e ci facciano sentire meno soli. Sapere di avere la certezza che c'è qualcuno che veglia su di noi ha sempre fatto parte dell'essere umano,in più credo che questi film mandino dei grandi messaggi come ad esempio la speranza, sentimento che non sempre abbiamo, specialmente nei momenti in cui ci sembra di non poter affrontare una determinata situazione.
Se pensate che uno dei primi eroi creati da Marvel è stato proprio Captain America subito dopo la Seconda Guerra Mondiale,simbolo per eccellenza della Nazione e dei suoi valori,il mio discorso vi sembrerà ancora più sensato.
Sapevo di non poter creare un fumetto,dato che io e il disegno stiamo due rette parallele che non si incontrano mai,per cui ho pensato:" e se ci facessi un racconto?" ,ma purtroppo non riuscivo a farmi venire un idea che mi soddisfacesse,sino a che una notte non ho fatto un sogno su dei Super eroi che si opponevano ad un Presidente che stava togliendo i diritti ai cittadini di una città. L'idea mi ispirava,ma ancora non c'eravamo. Sapevo che una trama del genere mi avrebbe annoiato, per cui ho chiuso questo mio progetto in un cassetto e ho cercato di non pensarci più, tanto avrei comunque dovuto finire prima la fan fiction che stavo scrivendo sul computer, per cui non avrei comunque potuto dedicarmici.
Arriviamo al crollo di quest'estate. Il periodo più brutto della mia vita in cui ho davvero creduto di non poter uscire da quella situazione. Mi riconoscevo a stento e quel luogo strano che è sempre stata la mia testa era diventata la mia prigione. Dopo molti mesi ho capito di avere qualcosa che non andava e ho cercato di risollevarmi,finendo ciò che avevo iniziato e riprendendo in mano questo progetto,iniziando seriamente di darlo alla luce. Ma c'era ancora un problema:Come lo facevo? Non volevo dargli la classica ambientazione Urban dei film,la trovavo abbastanza ripetitiva e noiosa,per cui mi sono detta" e se la ambientassi in un mondo fantasy?" e così ho fatto.
Ho iniziato a pensare al primo Avengers e inizialmente avevo pensato di far acquisire i poteri ai miei personaggi tramite una fiala/ siero strano/a e di far arrivare il villain dall'età primitiva come il resto delle creature, ma scartai l'idea abbastanza in fretta e provai a pensare ad un gruppo di eroi che salvava un mondo fantasy.
Ora non mi restava che fare una trama e creare dei personaggi. La trama ha subito vari cambiamenti, dall'età primitiva,ad altri come la cattiva. Doveva essere una sirena all'inizio,pensando che cambiare un po' le carte in tavola non sarebbe stata una cattiva idea,insomma le vediamo spesso come le buone della situazione, quando nella mitologia non lo erano affatto,né tanto meno avevano il bell'aspetto con cui adesso le conosciamo, ma per quanto l'idea fosse bella c'era un problema. Non poteva uscire dall'acqua, l'avrei legata ad un elemento e più ci pensavo più mi sembrava una pessima idea,benché le avessi già trovato un presta volto, un nome e un carattere così scelti di dirottare su altro di più facile gestione. Un elfa oscura. In più c'era un altro sogno che mi aveva ispirato un idea. Una ragazza che viaggiava di città in città e veniva accolta(ora userò una parola un po' forte. Chiedo scusa a tutti gli amici Cristiani che stanno seguendo il mio racconto) come se fosse il Messia e tutti la pregavano di aiutarli con una grande minaccia che li minacciava.
Ora però,vi starete chiedendo dopo tutte queste informazioni. Ok,le ambientazioni ce le hai spiegate,la cattiva anche,ma non manca un pezzo? Perché far acquisire i poteri ai tuoi personaggi tramite un trauma?
È molto semplice in realtà. Se avete visto il primo Iron Man o comunque conoscete la base su cui si costruisce la figura del Super eroe lo avrete già capito. Per crescere l'eroe ha bisogno di un qualcosa che irrompa nella sua quotidianità e scombussoli il suo equilibrio e un trauma è un qualcosa che segna un individuo permanentemente ed è qualcosa che va necessariamente superato per poter ricominciare da capo e rompere con quell'evento che tanto ci ha fatto male per poter trarne un insegnamento. Nel primo Iron Man non succede esattamente questo, ma in quel film Tony Stark subisce in un certo senso un trauma. Viene rapito e costretto a lavorare per i suoi aguzzini,cosa che lo spinge a creare  la sua armatura per scappare e poter tornare a casa. Io ho applicato all'incirca lo stesso principio. I miei personaggi subiscono un trauma e per poter proseguire il loro viaggio devono necessariamente accettarlo per potersi mettere in gioco e affrontare le sfide che la vita gli proporrà. Il trauma è il motore che dà inizio al loro viaggio e gli permette di guardare dentro di loro e capire il loro valore,perché come in ogni favola che si rispetti la magia si,aiuta a far emergere i lati positivi del protagonista, ma rimane un mero strumento, sarà proprio quest'ultimo a dover compiere il viaggio e a prendere le decisioni che lo porteranno dove vuole arrivare. Infatti tutti loro hanno delle piccole fragilità che dovranno affrontare, ma per nessuna di esse la magia può fare qualcosa, anzi,nel caso di Atlas è una condizione castrante,che lo imprigiona e lo costringe in una vita che non sente sua,ma che altri hanno scelto per lui da quando era in fasce. Sono personaggi estremamente umani,nonostante abbiano dei poteri. Personaggi spezzati che devono trovare loro stessi per poter rompere con quella parte di loro che li fa stare male o li fa sentire diversi. Non credo che si possa far rientrare nel trope della found family,però in qualche modo sono sempre un gruppo di ragazzi che si ritrovano a dover collaborare forzatamente per un bene comune e che impareranno a volersi bene e a contare l'uno sull'altro,ma potrebbe tranquillamente rientrare anche nel romanzo di formazione in cui i personaggi troveranno se stessi e  il lettore magari  si trova un luogo sicuro dove può far volare la fantasia.

Gli eroi del Sottomondo- Il libro di ShailaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora