CAPITOLO 2 : IL VECCHIO ORDINE

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Nonostante la bellezza di Zafir, le loro ricchezze e la loro struttura interna così ben fatta, i potenti fecero la cosa che più di tutti sapevano fare meglio: dividere.

Eressero un muro alto più di qualsiasi struttura che l'umanità avesse mai costruito. Era così grande che oscurava qualsiasi raggio solare per chilometri.

Ti starai chiedendo, perché erigere un muro? Forse per difendersi dagli Ospiti? Forse per evitare altre guerre o invasioni da parte di quegli esseri putridi mangia umani? Da quale male potevano mai proteggersi i potenti?

Molto semplice, da noi, i poveri.

Tutto ciò che risiedeva all'infuori delle mura erano le Outerland. Ci diedero un nome a noi abitanti di quelle terre maledette: gli Esox, esiliati.

Vivevamo in baracche fatte di legno fradicio e puzzolente di te' marcio; i tetti erano per lo più costruiti usando le macerie dei palazzi del Vecchio Mondo. Le strade non esistevano, era tutto un grigiore assordante; i colori erano blandi e le case erano una appiccicata all'altra.

Tralascio i particolari sull'igiene perché farebbe rivoltare lo stomaco pure ad un ratto di fogna. In confronto, quei roditori se la spassavano alla grande.

La cosa ancora più divertente è che negli anni riuscirono a dividere talmente bene le due popolazioni al punto che la generazione nata all'interno di Zafir non aveva la benché minima idea della nostra esistenza.

Per loro esisteva solo la loro cittadina d'orata ed un muro, fatto con lo stesso materiale eretto con la scusa di proteggersi dagli Ospiti.

La caratteristica del Muro è che dal nostro lato era costituito soltanto da cemento puro, privo di alcun ghirigoro o disegno o chissà quale altro strano schizzo, mentre dalla loro parte era un'armonia di colori e forme. I migliori artisti della città si erano riuniti per dipingere le "gesta" della gente impiegata a costruire la città.

Il nostro compito era sostentare Zafir: coltivare il loro cibo, purificare la loro acqua, sistemare le loro macchine difettose. Tutto ciò con il compenso di razioni putride fatte in laboratorio che avevano lo stesso sapore della fuliggine mista a polvere e capelli.

I potenti ci resero schiavi, non solo noi, ma anche gli stessi abitanti della città d'orata, grazie all'impiego dell'AI.

Demoni, o Ghost, come li chiamavamo noi delle Outerland. Erano delle sfere fluttuanti, con frammenti di gemme che rilasciavano una strana scia ad ogni loro movimento. Li avevano costruiti grazie al Blue Blood e proprio grazie a quel sangue i Ghost sviluppavano questi frammenti.

Servivano a controllarci, a spiarci, a capire se un gruppo di rivoltosi progettava di rovesciare il nuovo ordine. Cavolo, sembrava 1984 di George Orwell, con il Grande Fratello e tutto il resto. Dicono che l'ultima cosa che vedi dopo il tuo assassinio per mano loro sia questa scia bluastra, come se fosse la Via Lattea in lontananza.

Purtroppo, la stessa sorte capitava anche alla gente di Zafir, sebbene in modo meno brutale e senza rivolte, ovviamente. Chi si poteva mai rivoltare in una ricchezza del genere?

Comunque, i Ghost si assicuravano che nessuno all'interno della città cercasse di uscire dalle mura, che non ci fosse alcun contatto con l'esterno.

Alla minima scoperta che qualcuno avesse fatto dell'esistenza di una popolazione all'esterno di quel gigantesco cerchio, il poveretto si ritrovava nella grande sala del Palazzo Maggiore per una visitina al lobo prefrontale, per poi essere rispedito a casa dalla sua famiglia con la scusa di aver battuto la testa da qualche parte.

Il mondo, ormai, aveva ripreso la stessa piega di un tempo: la classica catena alimentare, i poveri ancora più poveri e i ricchi ancora più ricchi, con l'unica similarità che entrambi i ceti erano costantemente controllati da frammenti bluastri svolazzanti simili a farfalle.

L'umanità ormai non esisteva più, qualsiasi sentimento di speranza spettava solo alla città di Zafir e a nessun altro.

Eppure, un giorno, una voce si elevò fino al di sopra delle mura.

Nessuno si sarebbe mai aspettato che quella voce, quella singolarità all'infuori della normalità e della massa, avrebbe cambiato tutto, per sempre, ed è proprio da qui ragazzo che inizia la mia storia

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