"Superbia"

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Sei davanti all'ultima porta, stavolta hai un po' di timore ad entrare, le porte precedenti ti hanno preparato per lui, deglutisci la saliva, ti mordi le labbra e finalmente ti decidi ad aprire la porta.
Tutti hanno una bellezza unica compreso il ragazzo che hai davanti, la sua aura però sembra carica di sensualità aggiuntiva.
Non smetti di guardarlo, di far scorrere i tuoi occhi su di lui, è un ragazzo alto, capelli corvini e mossi, il taglio dei suoi occhi è felino, sembra scavarti in profondità.
La sua pelle è ambrata, indossa solo un paio boxer di pelle nero, il suo petto delineato è contornato da cinghie nere dello stesso materiale, indossa perfino dei guanti, le dita sono scoperte, coprono solo il palmo e il dorso.

Lui è Taehyung.

"Complimenti, sei arrivata fino a qui, ora vediamo come ne uscirai".
Ti fa un applauso di scherno, ha già la sicurezza di distruggerti.

Volti lo sguardo, è la prima stanza a non avere un letto, e quello che noti accelera i tuoi battiti, una parete di rete nera, ai lati di essa delle manette rosse.

"Lei è Sospiria".
Ti dice Taehyung avvicinandosi alla parete facendo scorrere le dita affusolate lungo ad essa.
"Grazie a lei inizi a sospirare, arrivando quasi ad emanare il tuo ultimo respiro".
Dice ghignando.
"Indossi il mio colore preferito, è un invito a divorarti".
Si lecca le labbra e ti fa segno di avvicinarti, una volta che sei alla sua portata ti leva la vestaglia gettandola a terra.
Avvicina il suo viso al tuo orecchio.
"Io sono il migliore, mi insinuerò nel tuo corpo e nella tua mente".
Deglutisci, sai già che lui ti porterà all'inferno.

Ti solleva, ti gira, ora hai davanti a te la parete retata, ti solleva un braccio, ti mette la prima manetta, poi passa alla seconda.
Si abbassa facendo scorrere le mani lungo le tue gambe allargandole successivamente, solo quel tocco ti provoca dei brividi.
Aggancia la prima caviglia con le manette e poi la seconda, risale sempre accarezzandoti con le mani.

"Posso fare tutto ciò che hanno fatto loro solo decisamente meglio".
Ghigna alle tue spalle.

Senti uno spostamento d'aria e poi il colpo secco sulla tua natica, urli, ti ha appena schiaffeggiato con la mano, ti ha avvolto con essa facendo vibrare il tuo corpo.
La sensazione di dolore era uguale a quella di Ira ma sapere che ha usato la stessa forza solo usando una mano ti eccita ulteriormente.
Ne susseguono altri, l'intensità del dolore unito al piacere, urli e gemi allo stesso tempo.

"Non mi servono oggetti, il mio corpo è l'unico oggetto di piacere".
Paragonando quella sensazione alla frusta puoi solo confermare.

Lo senti muoversi alle tue spalle.
"Nemmeno questa mi renderà dolce".
Senti qualcosa di fresco sulle spalle e sul collo.
Con la coda dell'occhio riesci a vedere che è panna.
Inizia a succhiarti e leccarti il collo, le sue labbra calde, la sua lingua umida, gemi, sta ripercorrendo il tuo percorso e siamo a due, stai già impazzendo.

Lo senti muoversi di nuovo, senti lo stesso rumore della terza stanza, ha acceso una candela, senti poi gocciolare ma non su di te.
Urli quando senti il calore improvviso sulla tua scapola destra, senti che il suo dito forma una T, ha preso la cera marchiandoti con essa.

"Con questo saprai sempre a chi appartieni".
Sussurra al tuo orecchio.

Si muove ancora, senti che si abbassa, percepisci le sue labbra appoggiate a metà della tua schiena, poi all'improvviso del liquido freddo scorre lungo la spina dorsale, dall'odore pungente capisci che è tequila.
La sta bevendo dal tuo corpo perché scivola lungo la sua gola, lo senti deglutire.
Ogni suo movimento è eccitante, lo ammetti, riproduce nel miglior modo ciò che hai affrontato prima di quella stanza.
Lui si muove, ti usa e tu gemi sotto la sua predominanza.
Si alza, si appoggia su di te facendoti sentire il rigonfiamento, lo schiaccia sulle tue natiche, è grosso, e sai già che lui si prenderà ogni cosa, te lo conferma con le sue parole.

"Non mi serve ricevere qualcosa, perché io prenderò ogni centimetro di te, senza chiederti il permesso".
Sussurra sul tuo orecchio succhiandolo successivamente.

Si muove di nuovo, ti manca già il suo corpo su di te, ti ha resa ingorda, affamata.
Ti lega i capelli in una coda, senti qualcosa di freddo sul tuo collo, abbassi il tuo sguardo e vedi che è un collare simile a quello che indossava Lussuria.
Senti tintinnare dietro di esso, intuisci che attaccato ad esso c'è un anello.

Un rumore, un indumento che viene strusciato, si sta togliendo i boxer, senti tirare il collare, ha infilato le dita dentro l'anello di esso.
Sospiri, non sei spaventata, la tua eccitazione cresce a dismisura, ancor di più quando struscia il suo cazzo duro tra le tue natiche, sei immobilizzata, alla sua merce e ti va bene così, lo vuoi.
Morde la tua spalla e allo stesso tempo con un colpo secco di bacino ti penetra totalmente, urli e ti schiacci alla parte di rete.
Così grosso e caldo, le pareti del tuo ano lo avvolgono ma allo stesso tempo sembrano lacerarsi.
Tira il collare, con il braccio libero ti avvolge la vita spingendo più infuori il tuo bacino.
Le spinte sono secche e lente, ma vanno così in profondità che ti fanno urlare, lo senti gemere, il suo fiato caldo sul tuo collo.
Senti scorrere lungo le tue gambe del liquido, la tua intimità è così lubrificata e bramosa che sta gocciolando, sicuramente si unisce al suo liquido preseminale che senti scivolare lievemente lungo le tue natiche.
Le spinte aumentano di velocità e intensità, la forza impegnata fa scuotere la parete, tintinnare le manette e fa urlare te di piacere.
Il tuo corpo è sostenuto o crollerebbe sfinito da quella sensazione, soprattutto quando raggiungi l'apice venendo, senti le gambe tremare.
Rimani scioccata, è riuscito a farti venire senza nemmeno toccarti tra le gambe, lui è su un altro livello, la perfezione.
Stringe la tua vita, tira il collare e spinge con violenza creando il rumore di uno schiaffo sulle natiche, geme fortemente svuotandosi dentro di te, facendo fuoriuscire e scivolare lungo le tue natiche e le tue gambe il suo piacere.

Ti ha fatto a pezzi, esce da te, ti sostiene con il braccio e lentamente ti libera da ogni manetta.
Ti gira, sei una bambola di pezza tra le sue mani, ti prende in braccio alzandoti dalle cosce, riesci a malapena ad allacciare le gambe sulla sua vita.

Appoggi la testa sulla sua spalla con il viso rivolto verso il suo collo.

"Sei il migliore".
Sussurri con il poco fiato che ti è rimasto.

"Lo so".
Ghigna e ti stringe, si abbassa con te in braccio, raccoglie la vestaglia, si siede e ti fa sistemare meglio sulle sue gambe, ti copre con la vestaglia.

Dopo quella esperienza sai che ripeterai di nuovo il percorso, sei riuscita a sopravvivere a fatica, ma ciò che ti è stato regalato si è trasformato in dipendenza.

So che ritornerai.
Arrivederci.
Red Light.

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