C'è una foresta fittissima. Contino a camminare, a volte inciampando nelle radici o nei rami. So di essere seugita. Devo scappare, rifugiarmi. Basta uscire dalla foresta. SOLO uscire dalla foresta...Le gambe si fanno pesanti, mi gira la testa. E cado, non riesco più a camminare. Provo a trascinarmi, ma qualcosa mi sta addosso. E' finita. Finita....
Mi sveglio di soprassalto. Sono sudata e tremo.
-Era solo un sogno- mi dico -Solamente un sogno. Niente può farmi del male...-
Dopo essermi tranquillizzata, mi alzo e vado in bagno. Mi bagno il viso con l'acqua gelata.
Solo un sogno...
Mi guardo allo specchio. Ci sono dei graffi sulla mia spalla che sporcano di sangue la maglietta bianca che indosso.
-Accidenti- impreco sottovoce mentre mi pulisco la ferita -Chissà come me li sono fatti...-
Basta uscire dalla foresta...
Torno a letto, ma non riesco a prendere sonno, quindi accendo una candela e inizio a vagare per la villa in cui abitiamo, io e la mia famiglia. I corridoi bui sembrano non finire mai, ogni angolo oscuro potrebbe nascondere qualche sorta di essere. Camminando, mi ritrovai davanti alla porta dello studio di mio padre, scomparso in circostanze mai chiarite. E' da quando è sparito che nessuno ci entra più e in effetti mi incute un po' di timore. Sto per tornare indietro, ma sento una voce nella mia mente.
Saphira...
Mi guardo intorno, cercando chi ha parlato.
Adempi al tuo destino...
Di nuovo la voce, sembra un sospiro. All'improvviso sento la pulsione ad aprire la porta ed entrare nello studio. Giro la maniglia e mi adentro nell'oscurità regnante. Sento un vento gelido, la candela si spegne e io non riesco a trovare la porta. Sono bloccata nel buio...
-Saphira...-
Questa volta la voce è più nitida, sembra sia nella stanza. La candela si ri accende da sola e illumina lo studio in cui ero abituata a giocare e ad osservare mio padre lavorare. Per terra c'è un piccolo quadernino di con la copertina di cuoio nero. Sembra piuttosto vecchio.
Sento la testa pesante, le palpebre chiudersi e subito dopo mi accascio a terra. Ma non c'è nessun impatto col pavimento. L'ultima cosa che vedo prima di svenire è qualcuno che blocca la mia caduta.
* * *
La finestra è aperta e la brezza primaverile entra nella mia camera. Come ci sono arrivata nel mio letto? Ricordo di essere svenuta nello studio, ma forse era soltanto un'altro sogno. Mentre mi alzo qualcosa cade per terra. E' il quadernetto nero che, cadendo, si è aperto ad una pagina che raffigura una ragazza stranamente simile a me: occhi color ghiaccio, capelli bianchi e lunghi, la strana voglia sul collo...Raccolgo il libricino e comincio a leggere la pagina in questione.
"Ogni primogenito della famiglia Duchamp è destinato a regnare sui possedimenti di Shylood, ereditare il castello Duchamp e i tesori al suo interno. Questa tradizione comincerà dal figlio della duchessa Ashelyn Duchamp, Bertold Steirshild."
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The eldest daughter
FantasíaUn destino deciso fin dalla nascita. Nessuna scelta. E' più una prigione che un privilegio. * * * Saphira ha un'apparenza docile e gentile, ma in lei si nasconde una ragazza ribelle che non sta facilmente alle regole. Dopo aver trovato un misterioso...