L'aria profumava di una primavera che si mascherava ancora d'inverno.
Nel cielo cristallino poche nuvole bianche si spostavano lentamente e di tanto in tanto creavano forme grazie al potere dell'immaginazione. I fiori non erano ancora del tutto spuntati ma alcuni, i più piccoli e resistenti, iniziavano a far capolino nel sottobosco e accanto a ruscelletti.
Gli uccelli cinguettavano, nascosti tra le fitte foglie verdi degli alberi che si stagliavano maestosi contro la volta celeste, frusciando di tanto in tanto.Eijiro e Katsuki guardavano il sentiero in lieve salita del sottobosco che si sarebbero preparati ad affrontare in quella perfetta domenica ancora un po' fredda. Le pesanti giacche rosse e nere erano accompagnate da zaini con sacco a pelo e tenda da campeggio, scarponi adatti per il terreno irregolare, cappellini e pantaloni larghi, perfetti per muoversi agilmente.
L'odore di muschio si mischiava con quello della flora, dell'acqua stantia e delle cortecce dove fuoriusciva leggermente dell'appiccicosa resina. Guardare tra la fitta vegetazione dei cespugli poteva intimorire anche a causa del silenzio che, brutale si alternava al forte mormorio della natura.
Ma la paura non faceva parte del vocabolario dei due pulcini di Hero.
Eijiro Kirishima e Katsuki Bakugo, rispettivamente diciotto e diciannove anni, avevano deciso di fare quell'escursione insieme.
«Ci alleneremo i cazzo dei quadricipiti! Ci stai, Capelli di Merda?» aveva chiesto l'entusiasta Katsuki.
«Puoi giurarci, Baku-bro!» era stata la fin troppo entusiasta risposta del rosso crinito.
Ed ora eccoli lì, determinati e pronti di iniziare il loro allenamento in mezzo alla natura. Katsuki smanettò sul suo smartphone per poi rinfoderarlo in una delle capienti tasche del suo giaccone.
«Andiamo, Kirishima. Ho già studiato un percorso. Non fare la mammoletta e vedi di non intralciarmi!».
«Oh, stai tranquillo, Baku-bro! Ma sai che in montagna il clima cambia piuttosto in fretta?».
Katsuki lo guardò con un ghigno, anche se già rivolto al sentiero. «Hai paura di rovinarti l'acconciatura?».
«No. Oggi non ho messo il gel, altrimenti come avrei potuto indossare il mio nuovo virile cappello?» replicò ingenuamente, mentre si sistemava il berretto sulla testa.
Parte delle ciocche erano libere sulle spalle e non oltre, la frangia che sbucava dalla nera stoffa calda danzava nelle brezze del vento carico di umidità. Sarebbe certamente venuto a piovere.
Katsuki fece rimbalzare lo zaino sulle spalle, dopodiché iniziò a camminare. Eijiro guardò un'ultima volta il cielo leggermente più biancastro all'orizzonte e le cime degli alberi che frusciavano con un po' più di energia. Sperava davvero che non sarebbe arrivato un forte temporale.
«Come va il tirocinio con Best Jeanist?» domandò, quando lo affiancò.
L'espressione del biondo cambiò in sorpresa per quella domanda, un po' di fastidio e infine malizia. Non amava parlare della sua vita da futuro Pro Hero e Number One Hero.
«Non c'è male. Sono talmente migliorato che potrei prendere a calci in culo il più cazzuto dei fottuti Villain in circolazione!».
«Sì, ho notato che sei migliorato molto! Anche il tuo fisico! Hai ridotto quasi a zero la massa grassa e conservi un'ottima muscolatura per nulla ingombrante. In questo modo produci anche più sudore ed è ottimo considerando che il tuo Quirk si basa proprio su velocità e flessibilità!» sorrise Eijiro, accompagnato da un movimento continuo di pugni e dita.
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KIRIBAKU - Rabuhaiku, sentieri d'amore e sangue
FanfictionEijiro e Katsuki condividono molti aspetti insieme, tra cui l'amore per le escursioni. Le pessime esperienze, però, non sempre sono da chiudere in qualche cassetto della mente e sperare di dimenticarle. Non quando può far avvicinare due amici che se...