Quando apro gli occhi, la mattina dopo, mi ci vuole qualche secondo e qualche battito di palpebra per rendermi conto di dove sono. Per un primo momento rimango a fissare le pareti del soffitto, cercando di riconoscerle. Ultimamente ho cambiato così tante stanze da letto che non mi preoccupo più di tanto per questo senso di smarrimento...
Poi un respiro accanto a me attira la mia attenzione.
Giro la testa sul cuscino e sorrido, trovandomi il viso addormentato di Carmine a poca distanza dal mio. Durante la notte deve aver cambiato parecchie posizioni perché adesso è raggomitolato su un fianco, con il petto nudo che si alza e si abbassa piano e il braccio fasciato appoggiato sui cuscini, mentre sembra sia scoppiata intorno a noi una guerra di lenzuola.
Mi giro verso di lui, cercando di non svegliarlo, e gli sposto delicatamente un ricciolo dalla fronte. Poi gli accarezzo il profilo della guancia e della mascella, beandomi di quanto mi piaccia il suo viso soprattutto con questa espressione così serena e rilassata. Le mie dita gli sfiorano le labbra e Carmine fa un sospiro, continuando però sempre a dormire.
Rimango a guardarlo per qualche minuto in silenzio, chiedendomi come accidenti sia possibile che io riesca ad impazzire d'amore per ogni singolo dettaglio del suo viso e del suo corpo.
Ma tutta la tranquillità e la felicità di essermi risvegliata vicino a lui spariscono immediatamente quando i ricordi della serata precedente riaffiorano all'improvviso. Fisso Carmine che dorme, mentre la mia mente ripercorre a ritroso gli eventi di ieri, il cuore che prende subito a battere più velocemente.
La giornata al mare e l'attacco di Alex Ricci: il sogno che diventa un incubo.
E poi la sparatoria, Carmine ferito, la corsa verso casa sua.
Donna Wanda.
Ciro.
La storia dei miei genitori.
Ciro è il figlio illegittimo di mia madre e del padre di Carmine.
La guerra per le piazze. La retata di Lucio Di Salvo contro la famiglia Ricci per vendicare Ciro.
La minaccia di morte di mio padre per Carmine e la sua famiglia.
Mi cade tutto addosso. Come una secchiata di acqua gelida. Un macigno nel petto.
Due famiglie. Due fazioni. Un'unica guerra.
Non è bastato, l'amore.
L'amore, questa volta, non ha dato speranza. Non ha avuto speranza.
Sospiro, mentre cerco di controllare i battiti del mio cuore.
Poi, guardando Carmine e cercando di muovermi il più lentamente, scendo dal letto. Non so nemmeno che ore siano, dato che non ho più l'orologio. Tutte le mie cose sono rimaste nello zaino dentro il motorino e sicuramente a quest'ora qualcuno le avrà già portate via...
Ma deve essere molto presto, però. Nella casa non si sente muovere una mosca. Forse sono l'unica ad essere sveglia...
La mia supposizione però cambia non appena sento un profumo di caffè arrivare dalla cucina. Rimango per qualche secondo ferma sulla soglia della porta della stanza di Carmine.
Forse dovrei svegliarlo. Con lui a fianco di solito le cose sono più facili...
Mi giro a guardarlo e lo vedo dormire pacificamente e non ho il cuore per riportarlo così presto alla cruda realtà. Meglio lasciarlo sognare, ancora per un po'...
Mi incammino lentamente verso la cucina e vedo Donna Wanda già completamente vestita darmi le spalle. La vedo affaccendarsi con quello che mi sembra il pentolino per il latte di Futura. Cerco la piccola con lo sguardo e trovo la sua carrozzina in terrazzo, accanto al tavolo già pronto per la colazione.
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I mostri che ci portiamo dentro - Parte II
Fanfiction"Carmine mi fissa per qualche istante. E in questo istante ripercorro tutti i momenti passati insieme: dalla prima volta che i nostri occhi si sono incrociati nel corridoio dell'Ipm, al nostro scontro ravvicinato nella dispensa di Tonino; e poi anco...