appuntamento

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estremamente agitata,mi dirigo al pops.
poiché oggi sono andata in palestra nel tardo pomeriggio (prima del solito) devo ancora cenare,
e dato che al momento non mi va proprio di arrivare a casa e cucinare,tanto vale prendere un bel panino.
accosto la moto alla tavola calda e decido di inviare un messaggio alla mia migliore amica.

Peach💗

oi

dimmi,t

ti va di cenare insieme??

okok

ti aspetto al pops

ripongo il telefono in tasca ed entro nella struttura.
mi siedo su uno dei divanetti a due posti situati di fronte ai tavoli e sfoglio un po' il menù,pur sapendo che prenderò il solito.
«buonasera signorina,è pronta per ordinare?»
una voce mi fa distogliere lo sguardo dall'opuscolo.
alzo il volto e vedo una ragazza dalla pelle olivastra,occhi scuri,labbra carnose e dei capelli ricci incredibilmente voluminosi,
che mi sorride.
«buonasera.
no,sto aspettando una persona»
«va bene,quando arriverà l'altra ragazza e sarete pronte per ordinare
sa dove trovarmi»
dice indicando il bancone
«cosa le fa pensare che sia una ragazza?»
le chiedo,sfrontata.
«il suo bracciale della comunità lgbt parla chiaro,signorina»
ah.. evidentemente mi ha osservata per bene.
«anche la sua maglietta sotto il grembiule,"signorina"»
il suo sorriso si allarga ancora di più
«tabitha»
mi porge la mano
«antoinette,ma preferisco essere chiamata "toni",quindi,se tu mi chiamassi così,mi faresti un enorme piacere»
gliela stringo.
non a caso mi sembra di aver vissuto già questa scena..
«beh,secondo me antoinette è un nome davvero bello..ma rispetterò la tua scelta»
si, l'ho già vissuta..solo che chi ho davanti adesso è più gentile.
lascio la mano a tabitha nel momento in cui sento una voce alle sue spalle dire: «heilà».
«hei peach!»
esclama la ricciolina.
a quanto pare si conoscono.
la appena arrivata ci guarda,confusa
«tabitha..ci stai per caso provando con la mia migliore amica?o viceversa?»
tabitha scrolla le spalle
«può darsi»
sogghigno.
peaches le da una pacca sulla spalla, ridacchiando, e successivamente si siede dinanzi a me.
mi incammino verso la cassa
dove trovo tabitha che sfoggia un sorriso a trentadue denti non appena nota che mi sto avvicinando nella sua direzione.
«offre la casa»
la guardo stupefatta
«fai davvero?»
«si,
ad una condizione..»
«mhmh»
«sta sera uscirai con me»
scuoto la testa sorridendo
«eh va bene..»
«però..ad una condizione»
continuo
«vai avanti»
«alle 22:15 mi accompagnerai a casa»
«affare fatto.»

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