I nostri eroi camminavano in fila indiana. In fondo, il Buon uomo fissava Michelle davanti a sé cercando di non farsi notare, ma era così preso da lei che inciampò su una buca, rischiando di prendere una facciata a terra.
-Porca pietà!- esclamò.
Quelli davanti a lui si girarono a guardarlo sbigottiti, con l'espressione di Munch in volto.
Il Buon uomo si portò una mano alla bocca, incredulo di aver pronunciato una parola tronca per la prima volta nella sua vita, e, dopo essersi ripreso, tirò fuori il cartello, che questa volta aveva la scritta: "PORCA PIETA".
Dopodiché, continuarono il loro cammino in silenzio. Quando intravidero le porte dell'hotel, i nostri eroi si nascosero dietro un muretto: dovevano prendere una via laterale per cogliere i mostri, Barack e il mostro di cacca di sorpresa. Si avvicinarono di soppiatto alla piazza centrale: alcuni mostri dormivano uno sopra l'altro in un angolo, altri si erano diramati un po' da tutte le parti della città. Della brava gente di Plutone non c'era nessuna traccia: o erano stati uccisi, o erano stati trasformati in mostri, oppure erano fuggiti. Punto e Obama dovevano distrarre i mostri che facevano da sentinella davanti a Gina la piadina; Michelle e il barista sarebbero entrati da dietro, poiché Barack non si separava mai dal mostro di cacca, e quindi doveva trovarsi sicuramente all'interno del covo. Obama e Punto saltarono addosso ai due mostri davanti alle porte, e iniziarono a menarli senza pietà, cioè, senza pieta. Mentre i due eroi affrontavano le sentinelle, Michelle e il Buon uomo entrarono da Gina la piadina passando dal retro. Quando arrivarono alla hall, i due rimasero nascosti dietro una tenda: davanti a loro vi erano altri cinque mostri, che chiacchieravano nella loro orrenda lingua, un miscuglio tra il greco e il latino, che fece drizzare i capelli a Michelle. Barack e il mostro di cacca si trovavano sicuramente nei sotterranei, perciò bisognava distrarre i mostri per poter attraversare la hall e scendere le scale che portavano al piano inferiore. Mentre Michelle osservava inorridita i mostri, il Buon uomo vide della dinamite e un barattolo di vernice marrone vicino a lui. Mise la dinamite in tasca e con la vernice si dipinse la faccia, poi entrò come una furia dentro la stanza, urlando come un pazzo e fingendosi Obama, il presidente marrone. I mostri, infatti, erano innanzitutto mostri mangiapresidenti, e, sorpresi dalla scena, cominciarono a inseguire infuriati il Buon uomo fuori dall'hotel. Michelle, trovandosi la via libera, corse fuori dal nascondiglio e scese nei sotterranei.Michelle scese lentamente le scale, la bottiglietta in mano, e si avvicinò alla porta dello scantinato. Il mostro di cacca stava sonnecchiando, ma, quando sentì le urla di Obama di sopra, si svegliò di soprassalto e corse a vedere fuori. Michelle, sola, si diresse all'interno dei sotterranei. All'improvviso, davanti a lei apparve Barack, che spalancò la bocca pronto a saltarle addosso e farla in mille pezzi.
-Fermati, Barack!- strillò Michelle.
Ma Barack non l'ascoltava, la colpì ferocemente, Michelle cadde a terra e la boccetta con la cura si frantumò sul pavimento. Il liquido si sparse sotto il corpo di Michelle, e alcune gocce le finirono sulle labbra. Barack le si avvicinò, prese il tridente e si preparò a darle il colpo di grazia, quando Michelle si voltò di scatto e lo baciò. La cura scivolò dalle labbra di Michelle a quelle di Barack, che piano piano cominciava già a cambiare forma.
Quando rivide davanti a sé la sua amata, Barack pianse dalla gioia e prese a limonarsi la sua Michelle. Insieme tornarono alla hall, e uscirono in piazza.
Intanto, Obama, Punto e il Buon uomo tentavano invano di proteggersi dai mostri, che si erano riuniti ed erano capeggiati dal mostro di cacca.
-ADESSO BASTA!- tuonò Barack, e tutti i mostri, persino il loro capo, si immobilizzarono.
I nostri eroi si voltarono verso il loro amico con occhi pieni di gioia, tranne il Buon uomo, che guardava infastidito le mani intrecciate di Michelle e Barack. Barack ordinò agli amici di seguirlo dentro l'hotel per riprendere la macchina del tempo e fuggire, ma Michelle fu trattenuta dal Buon uomo. Quest'ultimo, con occhi pieni di lacrime, le consegnò una lettera.
-Ci rivedremo- le disse con la voce rotta dal pianto, ma con una punta di speranza.
Quando Obama, Barack e Punto uscirono in strada con la macchina, gridarono a Michelle di raggiungerli. Lei si voltò verso di loro, mentre dietro di lei i mostri mangiapresidenti e il mostro di cacca, ripresi dall'arrivo di Barack, correvano come furie verso i nostri eroi. Il Buon uomo spinse Michelle via, tirò fuori la dinamite e corse incontro ai mostri.
-Nooo!- gridò Michelle, ma i suoi amici la presero, entrarono insieme a lei nella macchina del tempo e premettero il bottone. Davanti a loro, mentre il mondo si faceva più sfocato, videro la sagoma del Buon uomo esplodere addosso al mostro di cacca, uccidendo lui e tutti i suoi seguaci. Michelle, incredula, aprì la lettera del barista: "Vi amo, o dolce Michelle, voi siete la reincarnazione della mia compianta Cliopatra, la donna della mia vita. Vi prometto che ci rivedremo un giorno, in un altra epoca, o in un altra vita. Vostro per sempre. Il Buon uomo."
Quando la foschia attorno a loro svanì, i nostri eroi uscirono dalla macchina. Regnava la quiete. Non vi erano più né città, né abitanti. Gli ultimi sopravvissuti erano loro. Erano ritornati nel presente.Tra le macerie, in mezzo alla polvere e ai cadaveri dei mostri dilaniati dall'esplosione, un luccichio illuminò la notte buia. Il mostro di cacca spinse via la sua macchina del tempo, che rotolò per terra, illuminandosi. Funzionava ancora.
L'essere si rimise in piedi.
No, non era ancora per niente finita.~Obama
~Barack
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Obama & Barack [Libro 1]
HumorQuando Obama Ebasta, uno smidollato presidente degli Stati Uniti, e Barack Pure, un maniaco schiavizzatore dell'umanità, senza scrupoli né pietà si incontrano, nasce uno storico racconto pieno di colpi di scena che vi appassionerà e vi farà restare...