🎼: | Cruel Summer | - Taylor swift
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"Siamo in macchina da quasi due ore!" urlai ai miei con il vento tra i capelli.
"Vuoi tappare quella bocca!, sto cercando di sentire Gemitaiz", Diego mi interruppe come al solito, con la delicatezza di un trapano.
"Smettila Diego..." lo interruppe mio padre "Siamo quasi arrivati comunque" disse mio padre suonando il clacson contro una macchina che ci stava quasi venendo a dosso.
"È inutile mentirle stef, ormai conosce questa strada a memoria! Sa benissimo che manca ancora mezz'ora." Furono le prime parole di mia madre durante il viaggio: aveva un forte mal di testa dalla scorsa sera.
Con Cruel Summer ad alto volume nelle cuffie sognavo ad occhi aperti guardando fuori dal finestrino.
Il nuovo professore universitario avrebbe rubato il posto di mio padre innamorandosi di mamma?
Che materia avrebbe insegnato all'università?
Biologia marina?
Geologia? Oppure letteratura francese?
Avrebbe cominciato a dare ordini in casa come se fosse il proprietario?
Cosa preferiva mangiare?
Moro o biondo? Inglese o portoghese?
Quale sarebbe stato il suo colore preferito?
Per come me lo ha descritto la mamma dovrebbe essere un fan sfegatato di Bukowski.
Un depravato quindi, assetato d'amore..."Isabel siamo arrivati!", Papà interruppe così drasticamente i miei sogni.
Scesi dalla macchina con la mia valigia pronta ad entrare in casa.
Non feci in tempo a fare un passo che sentii una voce familiare dietro il mio orecchio.
"Bebelle!"
la sua voce era inconfondibile, chi poteva essere se non Andrea.
"Andy!" sussurrai quasi per lo spavento abbracciandolo.
"come sta la mia piccoletta?" disse strofinando la sua mano contro i miei capelli.
"Guarda che ho quasi 17 anni, non sono più così piccola" ribattei.
"Si fai come vuoi, dov'è Diego volevo salutarlo"
"Sarà sicuramente già salito in camera... È di cattivo umore oggi, come al solito d'altronde".Penso spesso a Diego e al suo comportamento, in fin dei conti siamo fratelli.
Non parliamo come una volta da più di due anni, chissà cosa gli sarà successo.
A risvegliarmi da quei pensieri fu Andy che mi prese da dietro i fianchi di colpo dandomi un bacio sulla fronte, sussurrando lievemente un "mi sei mancata".
Sapevo benissimo che aveva una cotta per me.
Lo vedevo troppo come un fratello per rovinare così di colpo la nostra amicizia, non saremmo mai stati nulla di più che amici.Una volta sistemate le valige nella mia camera scesi in salotto, dove vidi i miei genitori preparare la cena.
"Andrea mi ha detto che stasera c'è una festa in spiaggia, posso andarci?" li pregai.
Quella festa forse sarebbe stato il cambiamento drastico dell'estate... Dovevo andare per forza.
"Isa non fare tardi... domani viene Aaron, il nuovo neo professore universitario, si è appena laureato. È poco più grande di te, vorrei che facessi bella figura" mi bloccò mamma, "Sii presentabile" disse tutta d'un fiato.Sii presentabile? Grazie mamma, neanche fossi un'alcolizzata.
Insomma si, mi piace bere ma non ho mica un problema con l'alcool.
Per chi dovrei essere presentabile poi?
Per un professore della mia età?
Io non devo essere presentabile per nessuno, non sono mica una modella.
Non lo avevo nemmeno conosciuto e già lo odiavo.
Chi si credeva di essere? Timothée chalamet?
Il genere maschile mi sciocca sempre di più."Dai lasciala divertire, se c'è anche Andrea mi fido poi, e dovresti anche tu", papà la interruppe vedendo la tensione palpabile tra me e la mamma.
"Stefano non voglio vederla ancora ubriaca domani mattina e-"
"A quello ci penso io tesoro" la interruppe papà con tono dolce e sicuro di sè.
"Grazie papà", lo ringraziai dandogli un bacio sulla guancia.Andai in camera e iniziai a prepararmi...
A casa ero sola, i miei erano usciti con Diego per andare a noleggiargli una moto.
Misi il mio vestito preferito, il mio profumo preferito e per una volta mi sentivo presentabile.
Stavo per spegnere la radio quando iniziarono a bussare alla porta.
Una volta.
Due
Tre.
Urlai dal piano di sopra che sarei arrivata tra un minuto.
I colpi alla porta non sembravano cessare.Non capivo perché i miei genitori stessero bussando così forte alla porta che avevano rifatto da poco.
Molto probabilmente era Diego, quel ragazzo non aveva un briciolo di delicatezza.
Scesi di corsa le scale e aprii la porta violentemente.
"Diavolo Diego si può sapere cosa hai da battere così?!, ti sei impazzito tutto d'un tratto, idiota!" sbraitai aprendo la porta.
Arrossii e mi ghiacciai non appena vidi un ragazzo di fronte a me che si presentò:
"Non so chi tu sia e nemmeno con chi ce l'avessi, sto cercando una donna di nome Ines è in casa?, sono il nuovo professore universitario".- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
ꕥ -SPAZIO AUTRICE- ꕥ
Primo capitolo della storia.
Spero vi piaccia, per eventuali errori grammaticali scrivetemi nei commenti che cerco di correggere tutto al più presto ❤️.
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| Fiori d'estate |
Romansa'Sarà un'estate come le altre', sentivo questa frase almeno una volta al giorno dai miei genitori. Io però, avevo un presentimento: non sarebbe stata per niente come le altre... ed infatti avevo ragione. la villa dei miei era sempre stato un luog...