i cori da chiesa
nell'alternarsi della melodia degli zoccoli dei cavalli che calpestano il fango
una cara vita
una vita così pien di discordia
peccati contagiosi come la peste insegna
un funerale
accordato sulle note della melodia del requiem di mozart
riposto
vestito
come se a un gran ballo di corte dovessi rivolgerti
adagiato sulla tomba
tomba che cammina e vien trascinata
da anime dannate
da quella splendida chiesa
Notre Dame
il passaggio oscuro per trasportarsi nelle mani dell'accompagnator dell'inferno caronte
desolato ti guida con in mano il suo scur bastone in mezzo al lago della dannazione eterna
per portarti nella sponda che divide gli ancor vivi peccatori
da coloro morti peccando
non una colpa
non una tragedia
nulla in confronto a quell'opera che dante scrivendo aveva descritto
nessuna punizione per i numerosi peccati commessi
solo un anima che vaga con le eterne anime dannate
diventanto tutt'essa con loro
non una punizione divina e cattolica
nessun mortale
peccatore o fedele
potrebbe raggiungere il maestoso ed elegante olimpo vissuto da dee e dei
non si può trovar nessun paradiso
come i greci narravano nelle loro vicende
gli eroi migliori e decaduti nel fango di una battaglia
mai avrebbero raggiunto la vetta
ma nel puro e caloroso inferno si sarebbero adagiati
solo semi dei e dee
solo chi divino aveva il sangue
morte sua poteva raggiunger il monte che tutti mai si scordan
olimpo
posto di grazia ed eleganza
riservato solo alle divinità e i propri figli in puri in parte ma puri in altra
per altri al dunque nessun olimpo, nessun paradiso
solo il vagare tra anime e anime dannate e corrotte
senza distinzione di peccato
senza distinzione di chi tu fù nella dolce vita
solo strazio per chi aveva volato
ma troppo aveva preteso
come il dolce Icaro
il sol voleva raggiunger
in alto è andato
troppo per quello che gli dei permettevano
e il caldo sole bruciò le sue ali
una caduta delirantemente straziante
il sogno spezzato di un giovan ragazzuolo
precipitato e deceduto
risvegliandosi all'inferno
il peccato di gola
il peccato di troppo aver voluto
benchè anche chi peccati pensa non aver commesso
all'inferno si sveglia
peccatori
la nostra natura
nessun non è portatore di almen un peccato
così scivoli dinanzi al volere dei chi mai hai venerato
il tuo peccato
aver venerato qualcun di inesistente
creatosi solamente con lo scopo forzato di tener il controllo sulle deboli menti
menti appartenenti banalmente
all'uomo
animal peggior e rimpianto più arguto
che le divinità han compiuto.
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Sul punto di eclissarsi
Short StoryIl libro presenta atti di violenza sia psicologica che fisica, non è adatto a un pubblico troppo sensibile che sta affrontando situazioni simili e sa che potrebbe toccarlo troppo e farlo stare male più di prima. se si è consapevoli d'essere tra ques...