Mycroft Holmes, a causa del suo lavoro e un po' per il suo modo di fare, ha sempre mantenuto dei segreti - alcuni più grandi di altri – e ha sempre saputo quando mentire e quando raccontare la verità.
E il suo nuovo segreto intriso di verità consisteva nel fatto che Mycroft Holmes non aveva più tempo a sua disposizione.
Dopo un anno dall'evento di Sherrinford gli fu stato diagnosticato un cancro al pancreas.
Un freddo pomeriggio di dicembre si trovò nell'ufficio del suo dottore, il quale gli spiegava che il cancro era allo stadio terminale e che gli restavano solo sei mesi di vita, e, mentre il suo luminare gli indicava diversi trattamenti per allungargli di qualche mese la vita, la sua mente era intenta a recitare a memoria l'ultima conversazione avuta con Gregory Lestrade quella mattina, nella quale il detective ispettore, ora promosso a detective ispettore capo, gli chiedeva una pausa di riflessione che lui gli concesse con un cenno del capo mentre il suo cuore andava in frantumi.
Quasi di proposito, dopo quel giorno e quella infernale visita dal suo medico, sempre più persone avevano iniziato a chiedergli tempo... Tempo che sapeva non sarebbe bastato.
I suoi genitori furono i primi che, nonostante in quei mesi il loro rapporto era riuscito a tornare quasi al pari di quello precedente a Sherrinford, gli chiesero di smettere di accompagnarli a trovare la sorella e di non chiamarli almeno per qualche mese spiegandogli che volevano passare più tempo con Eurus e Sherlock senza che lui si "preoccupasse".
Dopo Sherrinford il rapporto con suo fratello sembrò migliorare, ma non per molto: i giorni nei quali Sherlock lo allontanava con la sua solita ferocia tornarono e aumentarono la loro frequenza facendo sì che nel giro di pochi mesi il loro rapporto si sgretolasse sino ad arrivare al giorno in cui il minore degli Holmes decise che qualche mese senza la presenza - espressa in alcun modo - del fratello sarebbe stata la cosa migliore.
E Mycroft entrambe le volte sorrise delicatamente e uscii discretamente dalle loro vite.
La malattia avanzava rapidamente portando con sé solo dolore e distruzione; c'erano giorni nei quali Mycroft implorava di morire in quell'attimo, ma il tumore non demordeva e così lui andava avanti giorno dopo giorno dedicando i suoi ultimi mesi immerso nel lavoro anziché riposare.
Anthea era l'unica che conosceva il suo segreto e in qualsiasi modo, con ogni sua risorsa, cercava di rendere i suoi giorni meno pesanti e standogli il più vicino possibile, ma questo non sarebbe bastato a fermare il tumore dal mangiare vivo il suo amato capo.
Fu proprio lei che un pomeriggio lo trovò nel suo studio steso a terra, tremante e con calde lacrime che gli solcavano il viso, lo sollevò come meglio poté e lo adagiò sulla sua sedia dietro la scrivania, corse a prendergli dell'acqua e lo aiutò a berla, una volta che lui si riprese leggermente, anche se sapeva bene che tutti avevano tagliato i ponti con lui, ma non volendo che restasse da solo, gli chiese se doveva chiamare qualcuno, ma egli scosse il capo sostenendo che se loro non lo volevano, lui non avrebbe fatto nulla per riavvicinarli.
Dopo qualche minuto le prese delicatamente la mano e guardandola negli occhi la ringraziò per i suoi anni di servizio e per la sua amicizia prima di comunicarle che per i prossimi giorni sarebbe stato a casa a riposare: Mycroft sapeva che la fine era vicina e, anche se non voleva morire da solo, non avrebbe mai chiesto ad Anthea di tenergli compagnia.
In una tiepida giornata di aprile Mycroft Holmes si spense nel letto della sua casa a Mayfair quattro mesi dopo che gli fu diagnosticato il cancro.
Fu Anthea a trovarlo la quale spese un quarto d'ora a piangere e ad accarezzargli i capelli nel vano tentativo di portargli conforto, quello stesso conforto che in tutti gli anni della sua vita il Governo Inglese ricevette di rado.
Anthea era devastata dalla morte del suo capo e amico, ma i veri sconvolti erano coloro che avevano allontanato Mycroft sapendo fin troppo bene che lui li avrebbe lasciati fare senza porre resistenza perché lui era un uomo troppo buono e permissivo; coloro che quando Anthea li chiamò uno ad uno per comunicarli che Mycroft era morto, non volevano crederci sostenendo che fosse solo uno dei giochetti del politico per manipolarli e riavvicinarli, ma quando sui giornali venne annunciato che Mycroft Holmes, amico della regina e braccio destro dell'MI6 era mancato a causa di un tumore e che i funerali si sarebbero tenuti lunedì, si ritrovarono ad affrontare la verità e a dover dire addio ad un uomo che ha sempre portato una maschera che lo faceva apparire gelido, calcolatore e con poca empatia, mentre dietro si celava una persona gentile, buona e piena di amore da poter dare, nonostante lui ne avesse ricevuto troppo poco.
Presero posto in prima fila al suo funerale Anthea seguita da Gregory, Sherlock con John e infine i suoi genitori. Vari politici, colleghi e conoscenti di Mycroft si presentarono al funerale, facendo rendere conto ai genitori dei fratelli Holmes quanto il maggiore fosse rispettato e che forse solo ai loro occhi appariva come una persona che non valeva la pena di avere nella propria vita.
Con la morte di Mycroft tutte le persone che gli chiesero tempo si resero conto di quanto grande fosse stato il loro errore e di come immensamente vero sia il fatto che non sai cosa hai finché non la perdi... E loro persero un uomo che non furono mai in grado di comprendere, un'anima gentile, segnata dalla vita, che si distrusse e risorse dalle proprie ceneri innumerevoli volte fino a formare l'uomo di ghiaccio, colui che portava il mondo in una mano mentre con l'altra si occupava della sicurezza dell'Inghilterra e della propria famiglia, la stessa che lo rifiutò fino al suo ultimo respiro.
A tutti restò l'amaro in bocca, ma a Gregory più di tutti che, precedentemente alla sua richiesta di una pausa di riflessione, riuscì a farsi spazio nel cuore del politico, denudandolo piano piano della sua armatura arrivando a conoscere buona parte del Governo Inglese e, nonostante nemmeno lui ebbe l'onore di scoprire anche il più piccolo segreto che il maggiore degli Holmes nascondeva, poteva stabilire con assoluta certezza e verità che lui aveva veramente amato Mycroft Holmes e che se fosse stato più tollerante nei confronti del lavoro del politico a quest'ora Mycroft sarebbe morto in sua compagnia invece che in solitudine, costretto ad affrontare il dolore senza qualcuno che potesse procurargli conforto.
Nonostante tutti sapevano che il rimpianto non li avrebbe portati da nessuna parte, la consapevolezza che Mycroft avrebbe voluto che loro andassero avanti lasciandosi trasportare dal ritmo della vita, era sufficiente per spingerli a vivere un altro giorno.
STAI LEGGENDO
Losing Time
FanficMycroft Holmes, a causa del suo lavoro e un po' per il suo modo di fare, ha sempre mantenuto dei segreti - alcuni più grandi di altri - e ha sempre saputo quando mentire e quando raccontare la verità. E il suo nuovo segreto intriso di verità consis...