3. la festa

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Metteva sotto sopra tutta la sua stanza in cerca di qualche outfit decente.
Niente, non riusciva a piacerle nessun vestito nonostante il suo armadio fosse pieno.

Alla fine optò per un semplice vestitino bianco estivo.
Lasciò i capelli com'erano, fortunatamente erano sempre molto lisci senza dover passare continuamente la piastra.
Applicò sul suo viso un pò di mascara e un correttore per cercare di coprire quelle brutte occhiaie che non volevano abbandonarla.

Applicò sul suo viso un pò di mascara e un correttore per cercare di coprire quelle brutte occhiaie che non volevano abbandonarla

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Il suo cellulare iniziò a squillare segno che la sua migliore amica fosse già sotto casa.
Afferrò la sua borsetta nera recandosi alla prota di ingresso.
Prima di uscire però passò in cucina per salutare i suli genitori e informarli che stesse uscendo.

<mamma, papà, vado con Alice ad una festa.
Una sua amica ci ha invitate a casa sua.> entrò in cucina disturbando i suo genitori intenti a guardare un film televisore.

<a che ora torni a papà?
Non fare troppo tardi che domani hai scuola, e sei pure piccola!>

<dai papà ho quasi diciassette anni!> sbuffò scherzosamente Irene.

<devo andare o farmo tardi.
Ciao ciao!> salutò felice i suoi genitori prima di correre per le scale del condominio per raggiungere la macchina della mamma di Alice.

<Buonasera!> esclamò chiudendo la portiera.

<ue Irè, e come siamo belle stasera!> si complimentò la mamma della sua amica.

<grazie.> si limitò a dire con un sorriso in volto.

Fu breve il tragitto poichè abitavano nella stessa zona, ci impiegarono soltanto cinque minuti.

<mi raccomando, state attente!> le avvisò la donna prima andare via.

<stasera ho proprio voglia di ubriacarmi!> esultò Alice all'esterno dell'abitazione.

<stasera ho proprio voglia di ubriacarmi!> esultò Alice all'esterno dell'abitazione

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<vacci piano, cerchiamo di non fare guai!>non potè fare a meno di dire.

Ad aprirle ci fu uno dei camierieri, Maria era una ragazza perfettina e ricca, una semplice viziata figlia di papà.
In casa non c'era quasi nessuno, apparte qualcuno che si baciava in cucina.
Per il resto erano tutti fuori, dove c'era anche una piscina.

<Alice! Irene!
Oh ma che bello vedervi, venite qua dai, voglio presentarvi qualcuno!> appena misero piede nel grande giardino sentirono urlare la propietaria della casa con quella voce da gallina che si ritrovava.

Dovettere fingere un viso buono, ma era reciproca come cosa, in realtà non aveva mai capito perché Maria la odiasse così tanto.
Aveva perso la memoria, ma dai racconti della sua famiglia e dei suoi amici lei non aveva problemi con nessuno, tantomeno con lei che era una semplice compagna di classe.

C'era un ragazzo con solo il costume sul lettino era seduto di spalle, Maria gli si accolava spudoratamente e lui non sembrava affatto interessato alla compagnia che aveva.

Si avvicinarono pronte a sedersi sul lettino accanto, e solo una volta seduta si rese conto che il ragazzo che aveva incontrato qualche giorno prima era lo stesso ragazzo seduto su quel lettino.

Si erano guardati subito, lei quasi in modo timoroso e lui soddisfatto.
In realtà saleva bene che Irene e Maria fossero compagne di classe, ecco perché la frequentava.

<Alice e Irene lui è Ciro...il mio fid-> cercò di mettere subito le cose in chiaro, sapeva della scorsa relazione tra lei e Ciro e voleva fosse chiaro che ora lui sarebbe stato suo.
Anche se lei si era dimenticata anche della sua esistenza, magari un giorno avrebbe recuperato la memoria. E se quel giorno fosse arrivato avrebbe saputo che ormai faceva parte del passato.

<amico.> la bloccò Ciro prima di guardarla in malo modo.

Oltre Irene lui non era mai stato fidanzato con nessuno.
O meglio, non era mai stato innamorato prima di conoscerla. Il suo scopo ora era farle ricordare del loro amore per poi tenerla con sé per tutta la vita.

Maria per lui era soltanto un tramite per vederla di più.
Scopavano ad ogni incontro così che lei stesse zitta illudendosi che un giorno anche lui avrebbe ricambiato i suoi sentimenti.
Ma oltre il piacere fisico che provava con qualsiasi ragazza, non sentiva niente.

<non definirmi un amica se poi la notte adori starmi dentro!> affermò arrabbiata sia con lui e sia per far ascoltare alla ragazza del loro rapporto sessuale.

<nun te sbatter!
Nun si special e ne divers a l'at.
Agg chiavat cu te comm chiav pur a l'at!> si innervosì anche lui per poi alzarsi in piedi ed andarsene verso l'interno.

<Ciro!
Aspettami!
Perfavore!> lo riconrse subito lei urlando come una sciocca poiché lui fingeva di non sentirla nemmeno.

Lo acchiappò dal polso, il minimo per farlo fermare.
Era sull'uscio della porta pronto per andare via.
Il fatto che Irene sapesse che andava a letto con lei lo infastidiva e come.
Stava iniziando tutto con il piede sbagliato!

<perdonami ti prego, non volevo farti arrabbiare.
Se vuoi posso farmi perdonare in altro modo al piano di sopra, che ne dici?>

Un po di sfogo per lo stress non gli faceva male. E sforgarsi con la persona con cui era arrabbiato era una delle soluzioni migliori.
Così aveva chiuso la porta di casa seguendola al piano di sopra, nella stanza dei suoi genitori.

<puniscimi!> gli disse lei liberandosi subito dei pochi indumenti che aveva.
Sapeva che ora che fosse arrabbiato con lei non avrebbero fatto del semplice sesso.
Lo aveva umiliato avanti al suo primo e unico amore vero, e non era una cosa perdonabile per lui che la rivoleva a tutti i costi.

Alla fine Ciro si limitò a un rapporto di sesso anale, era la prima volta per la ragazza.
Lui aveva goduto mentre lei aveva urlato di dolore a causa dell'intensitàe della velocità delle sue spinte, ma non aveva mai chiesto di smettere, voleva a tutti i costi essere perdonata.

<sono perdonata adesso?> gli chiese massaggiandogli il petto tonico.

Successe tutto in una frazione di secondi.

Delle urla.
Silenzio.
Poi agitazione.

<aiuto!> gridò una voce a lui familiare che lo portò ad allarmarsi.

Spazio autrice
Ciao ragazze, come state?
Sappiate che non ho mai abbandonato questa piattaforma, sono costantemente attiva.
Ho un blocco, non riesco a scrivere costantemente capitoli.
Non ho abbandonato le altre storie.
Chi ci tiene a leggere le mie storie, credo che dobbiate aspettare tempo.
Mi impegno per cercare di scrivere il più possibile ma ciò che riesco a fare è poco.
Spero che presto riesca a tornare costante come prima.
Grazie a chi rimane.

Comunque... cosa sarà successo?

-Greta❤

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 06, 2023 ⏰

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p t'arricurdá//Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora