Lentamente Paradox cominciò a riprendere conoscenza.
"Uh...accidenti che male...", sussurrò l'umano rendendosi conto di essere steso su un altro divano in un altra stanza, diversa da quella dove avevano lasciato Angel Dust, con la testa appoggiata sul grembo di Octavia.
La ragazza gufo lo stava fissando com occhi molto preoccupati.
"Ehi, fa piano, non agitarti. Quando sei svenuto la tua testa ha preso una bella botta sul pavimento", disse Octavia trattenendo il ragazzo dall'alzarsi in fretta.
"Ricordo appena...avevamo lasciato una persona in una specie di albergo e poi...uh...quanto tempo sono rimasto privo di conoscenza?", domandò Paradox.
"Circa un'ora, forse meno", rispose Octavia, "Charlie è stata così gentile da..."
"Charlie?! Il diavolo!", esclamò Paradox scattando in piedi come una molla, "Ora mi ricordo! Abbiamo incontrato la figlia del diavolo! Oh no! Oh no! E se avesse scoperto la mia vera identità? E se..."
Octavia andò alle spalle del ragazzo per poi afferrarlo saldamente e dirgli: "Wow, calmati ok? In realtà se n'è accorta poco dopo che sei svenuto, che non sei un Sinner, ma non preoccuparti io e lei abbiamo parlato e le ho spiegato tutto."
"Tu cosa?! Octavia! Stiamo parlando della figlia di Lucifero! Il grande ingannatore, il Principe di tutti i mali! Il supremo signore delle tenebre! Per quanto ne sappiamo potrebbe aver detto a suo padre di...!", urlò Paradox cominciando ad andare nuovamente nel panico.
Per tutta risposta, la ragazza gufo afferrò l'umano per le spalle per poi dargli un sonoro schiaffo in faccia.
Paradox sbattette le palpebre un paio di volte prima di sussurrare: "Ouch..."
"Adesso calmati e ascoltami! Ti stai comportando in maniera assurda, questo...questo non mi sembra da te! Stai giudicando quella povera ragazza prima ancora di conoscerla, non lo hai fatto con gli altri demoni, quindi perchè dovresti iniziare con lei?", esclamò Octavia facendo sgranare gli occhi del ragazzo, "Senza contare che sarà tutta la vita che lei viene giudicata a causa di suo padre, riesci anche solo ad immaginare come debba sentirsi?"
"...io...eh...hai ragione Octavia, hai assolutamente ragione", disse Paradox con ritrovata calma sedendosi sul letto, "Ho lasciato che la paura avesse la meglio su di me...mi discpiace."
Octavia sorrise dolcemente all'umano, si sedette accanto a lui sul letto e gli accarezzò delicatamente la guancia che aveva schiaffeggiato poco fa.
"Adesso ti riconosco", disse Octavia, "Ma dovresti scusarti con Charlie, non con me. Inoltre ho parlato abbastanza con lei e mi ha garantito che non spiffererà nulla a suo padre e, credimi, ha tirato fuori argomenti abbastanza convincenti da farmi capire che non stava mentendo."
"Va bene, non conosco Charlotte ma mi fido di te. Andrò a chiedere scusa alla pricipessa dell'Inferno e poi torneremo a casa", rispose Paradox, dopodichè i due andarono a cercare Charlie e la trovarono nella hall dell'albergo.
"Oh! Ti sei ripreso!", disse Charlie con sollievo ed accanto a lei c'era Angel Dust, " Ci siamo spaventati tutti quando sei crollato."
"Zuccherino pensavamo ti fosse venuto un colpo, comunque adesso mi spiego perchè avevi un odore così strano", disse Angel avvicinandosi in modo seducente.
Paradox sospirò e disse, rivolgendosi a Charlie: "Io...volevo scusarmi per...beh la cosa dello svenimento...e...beh ti chiedo acusa se ti ho mancato di rispetto, vostra altezza."
"Oh no, ti prego, niente titoli formali", rispose Charlie, "Posso capire perchè tu abbia voluto nascondere la tua identità e che tu sia stato sopraffatto dalla notizia su chi sia mio padre, in fin dei conti non ho mai sentito di un mortale ancora vivo qui all'Inferno. Non posso nemmeno immaginare cosa tu stia passando in questo momento", rispose Charlie con sincera gentilezza.
STAI LEGGENDO
Hellish Holiday
FanfictionTra il 1306 e il 1321 Dante Alighieri scrisse la Divina Commedia narrando, nei suoi primi canti, il suo immaginario viaggio attraverso il regno dell'Inferno per poi giungere al Purgatorio ed infine al Paradiso. Ma si trattava solo di un viaggio meta...