capitolo 7

80 2 0
                                    

QUATTRO ANNI DOPO...

pl: LESBICA DEL CAZZO ESCI DA CASA MIA, TROIA

cerco di uscire più velocemente possibile da casa di mio papà, mia mamma lo ha chiesto il divorzio dopo che riuscivamo a malapena a fare la spesa per una settimana visto che si beveva minimo 4 pacchi di birra al giorno. Ero andata lí per prendere un mio album con delle mie foto da piccola ma lo aveva buttato. Cerco di chiudere la porta ma lui mi lancia una bottiglia di birra facendola frantumare sulla porta e ferendomi il braccio. Chiudo la porta e cerco di coprirmi la ferita. Chiamo la mia ragazza

l: amore, mi vieni a prendere a casa di mio padre? Fai veloce ti prego
a: sto arrivando, mantieni la calma

chiudo la chiamata e vedo i messaggi di Alessio

                   
                         ALESSIOO <3

amo, tutto apposto da tuo papà?
                              
                               ti spiego tutto dopo amo

poso il telefono e mi appoggio per terra, aspettando Arianna

a: AMORE

Arianna sbraccia per farsi vedere, subito mi alzo e corro da lei. Mi fiondo nelle sue braccia poi le lascio un bacio; mi sposta, delicatamente, la mano che proteggeva la ferita e chiede spiegazioni. Le chiedo di salire in macchina, mi apre la portiera, salgo in macchina e le racconto tutto. Arriviamo a casa e la Del Giaccio si affretta a medicarmi il braccio. Si toglie il cappellino, me lo porge e mi dice di stringerlo per cercare di alleviare il dolore. Arianna apre il flacone di acqua ossigenata e me la versa sul taglio che era stato causato da mio padre. Prende la benda e me la avvolge al braccio; và a sistemare tutto, poi si siede davanti a me e mi guarda preoccupata

a: tutto ok?
l: si, se mi dai un bacino mi passa tutto

fa come chiedo e ci vediamo un film aspettando i miei altri amici. Mi addormento su Arianna e appena mi sveglio vedo ale e Marco sul divano.

l: CHE CAZZO CI FATE QUI?
al: mi devi ancora spiegare

spiego tutto ai due mentre la Del Giaccio mi accarezza i capelli

al: devi denunciare quel pelato del cazzo
m: non é la prima volta, giusto?
a: no, te l'ho sempre detto di andarlo a denuncià
l: non so ragazzi, ci ho già provato e non é andata a finire bene
m: Livia, ti picchiava quando tornavi a casa tardi, cacchio quando ti decidi a denunciarlo
l: grazie rega,ce penso
al: arià, é nelle tue mani, prenditene cura
l: come tutti i quattro anni in cui siamo state insieme

Alessio e Marco vanno via e Arianna comincia a farmi un sacco di coccole

a: VOGLIO IL MC
l: cazzo non c'è bisogno di urlare

si scusa un sacco di volte e mi dà un sacco di bacini in fronte. Mi squilla il telefono

m: hanno picchiato ale
l: CHE CAZZ- CHI?
m: tuo papà, sta arrivando la polizia
a: stiamo venendo
m: Arianna, meglio che rimani a casa
l: Arianna viene con me.

corriamo dove ci aveva detto Marco e il prima possibile siamo lí. Vediamo la polizia che cercava di fare prendere i sensi ad Alessio, Marco accasciato a terra in preda al panico e la polizia che teneva mio papà. Marco ci vede e si alza di colpo

m: LÍ, É ARRIVATA LA FIGLIA

mio padre mi vede e comincia a sbraitare i peggio insulti

pl: FAI ANNÀ VIA LA TUA RAGAZZA

un'agente comincia a farmi delle domande e con la coda dell'occhio vedo mio papà che entra nell'auto

AG: scusa se mi faccio i fatti tuoi, ma quello te lo ha fatto tuo papà?
l: si, me lo ha fatto stamattina

racconto il tutto poi andiamo a casa

Sento i tuoi respiri negli spifferi delle persiane // ARIETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora