Infiltrazione (d'amore)

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Sviluppo di una piccola scena che ho scritto su tw.
Spero possa non fare troppo schifo, baci a voi <3

* * *

Dalle nuvole sopra Roma scendeva una quantità esorbitante di acqua.
In situazioni come queste in cui la pioggia era inarrestabile per ore ed ore spesso e volentieri essa causava diversi problemi a casa di Manuel e Anita.
Quello che si era verificato oggi era forse uno dei più gravi; mentre il figlio era in garage a lavorare sulla sua moto, era piuttosto sicuro di aver sentito prima una, poi due, poi moltissime gocce cadere sui suoi ricci e, alzando lo sguardo, si era reso conto che effettivamente stava piovendo dentro al garage.

«È una brutta infiltrazione» aveva commentato Dante appena era arrivato, dopo aver ricevuto una telefonata dalla mamma di Manuel.
Da quando avevano notato un improvviso distacco tra i loro figli, lui e Anita avevano deciso di continuare a frequentarsi prevalentemente fuori casa, in modo da non doverli mettere in posizioni scomode; i due ragazzi poi, rendevano tutto estremamente imbarazzante, perché quando gli capitava di trovarsi davanti al genitore dell'altro evitavano il più possibile il confronto. Ora però, era necessario il dialogo tra Dante e Manuel e si vedeva lontano un miglio che il ragazzo si sentiva esageratamente a disagio.

«Manuel, da quanto c'è quella crepa?»
«Che ne so io... quando so' qua guardo 'a moto, no 'r soffitto»
«Ma si può sapere perché mi parli così? Guarda che non sono Simone»

Aia.

Manuel non si aspettava Dante tirasse fuori quell'argomento; o meglio, se lo aspettava dato che aveva sempre fatto molta fatica a farsi gli affaracci suoi, ma sperava non lo facesse.
Abbassò la testa dopo essersi reso conto di avergli risposto -effettivamente- male.

«Scusi»
«Ma mi vuoi dire cos'è successo tra voi due?»
«Niente, professò. Semplicemente certe cose non so' destinate a durà» guardava il pavimento.
«Soprattutto se ce stà l'orgoglio de mezzo; o una persona, in mezzo...»

Dante faceva fatica capire.
«E io che pensavo foste inseparabili. Pensavo pure che avresti amato Mimmo, dato che tu e lui siete uguali»
«Uguali? Tipo?»
«Sì, uguali. Entrambi due teste calde con un grande talento a frequentare brutti giri e rimanerci incastrati»
«Ma per favore» sbuffa «quello non c'ha niente di uguale a me»

L'uomo colse nel tono del ragazzo un pizzico di disprezzo; che forse Mimmo non gli piacesse particolarmente?
Ma perché? Cosa gli aveva fatto? Nemmeno lo conosceva...

«Manuel»
«Sì?»
«L'anno scorso ti dissi una cosa.» Dante lo guardava sospettoso. «Ti dissi che il tuo comportamento aveva un grande impatto su Simone. Ti dissi che forse non ti rendevi conto di avere la forza delle persone amate ma giustamente irraggiungibili»
Manuel aveva annuito timidamente, lasciando poi continuare l'altro.
«Ma non è che forse... forse non eri così tanto irraggiungibile?»

Il cuore di Manuel batteva all'impazzata; voleva tanto rispondere che
No, non ero per niente irraggiungibile.
Avevo solo bisogno di tempo, e non c'ho avuto il coraggio di dirlo a Simone.
Così, ora, l'ho perso per sempre.

Ma tutto quello che era riuscito a dire era stato:
«N-no. Se sbaglia. Non so' innamorato de lui»
«Io questo non l'ho mai detto»

Eccola, la trappola.
Mannaggia a te Dante, ma non te poi fà i cazzi tua per una volta?

«Vabbè professò io devo finì co'a moto se non le dispiace»
Dante, che aveva colto il tentativo di mandarlo via, aveva deciso di andarsene e lo aveva salutato dicendogli che avrebbe mandato lui qualcuno per l'infiltrazione d'acqua.

Simuel OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora