Capitolo 3

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La mattina successiva, dopo una notte che Draco aveva passato cercando di dimenticare, Misty preparò la colazione con uova bollite e toast soldati.

«Non sono un bambino», disse Draco, intingendo allegramente le sue sottili fette di pane tostato nei tuorli gialli e burrosi.

«Siete un bambino fino ai venticinque anni, Signore, almeno secondo i miei libri» rispose Misty.

Un gufo bussò d'un tratto alla finestra e Draco alzò lo sguardo speranzoso. "Qualcuno vuole parlarmi", pensò. Pansy, forse, o Blaise, o uno dei vecchi amici di suo padre.

Ma quando Misty aprì la finestra per far entrare il gufo, divenne chiaro che la posta in questione era una strillettera. Draco e Misty la fissarono per un minuto sconcertati.

«Suppongo che dovremmo aprirla», disse Draco.

«L'aprirò io, Signore. Voi andate».

Draco si alzò, lasciando la maggior parte della sua colazione intatta. Era un maledetto incantesimo urlante ben lanciato, sentì la voce cantilenante della donna per tutto il maniero, che gli diceva quanto tutti fossero contenti che Lucius fosse morto, e che se Draco avesse avuto un po' di decenza si sarebbe ucciso pure lui. Almeno Narcissa non venne mai menzionata.

Misty lo trovò dopo in biblioteca.

«Era abbastanza esuberante», disse Draco. «Probabilmente è un vero petardo a letto».

«Quell'urlo è stato inviato da una donna molto triste e arrabbiata», disse Misty. «Maestro Draco non dovrebbe ascoltarla».

«Più facile a dirsi», iniziò a far scorrere le dita lungo il dorso dei suoi libri.

«Bloccherò le poste indirizzate al maniero», disse Misty. «Niente potrà più passare».

«Ma come faranno i miei ammiratori a mandarmi dei fiori così?»

Misty intanto sembrò accorgersi per la prima volta del danno alla biblioteca.

«Mister Signore Oscuro era un uomo molto cattivo», disse.

«È così che lo chiamavi? È abbastanza divertente. Scommetto che lo odiava».

«Non gli ho mai parlato di persona, Signore».

«Be', comunque, in questo caso non è stata colpa del vecchio Tom. È stata opera del mio caro amico Greyback. Salazar, ha mangiato alcuni dei libri, vero? Che segaiolo».

«Si può aggiustare, Signore», disse Misty. Draco si guardò attorno bruscamente, osservando con occhi astuti.

«Non ho detto che non si poteva», disse.

«Non può tornare esattamente come prima, ma può essere risolto».

Draco fece una smorfia.

«Cosa vuol dire, non può tornare com'era? A me piaceva».

Misty scosse la testa.

«Non sarà mai più lo stesso. Sarà diverso. Ancora buono, ma diverso».

«Sembra una sciocchezza», disse Draco. «Rivoglio tutto come prima». O almeno iniziò a dirlo, poi arrivò il dolore, come aveva previsto. Finì per soffocare con le sue lacrime.

Se n'erano andati. Entrambi. Appena andati.

Un'ora umiliante dopo, liberò Misty da quella specie di abbraccio da uomo annegato in cui l'aveva rinchiusa, ed entrambi fecero finta che non fosse successo niente di imbarazzante.

***

«Capisco il tuo punto di vista sulla biblioteca», le disse, dopo pranzo. «Così ho deciso che faremo la libreria in colori nuovi di zecca per simboleggiare una nuova era. Verde e argento».

Le avventure di un gentiluomo suicidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora