Dieci

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Il negozio di Nayeon era in fase di chiusura e, per stare tranquilla durante le pulizie giornaliere, aveva abbassato la serranda per metà in modo tale da far capire che fosse chiuso. Quella era la parte più rilassante per lei perché poteva prendersi cura del lascito della sua mamma, infatti non le pesava mai.

Aveva acceso la cassa Bluetooth per ascoltare un po' di musica ad un volume moderato, improvvisando anche qualche balletto che aveva visto fare agli idol. Anche se, considerate le botte che aveva preso negli ultimi giorni, i suoi movimenti erano piuttosto rallentati rispetto al ritmo che avrebbe voluto seguire.

Jeongyeon era tornata ad essere la stessa in nemmeno una settimana e, per recuperare ogni violenza persa, quando si arrabbiava era diventata ancora più insistente con quelle che definiva delle punizioni.

Le faceva male tutto, ma il suo cuore era stanamente ancora intatto e il pensiero di un'altra donna le stava dando la forza per andare avanti.

Il rumore leggero della serranda l'aveva fatta voltare con uno scatto "il negozio è chiu-" non aveva terminato la frase a causa della sorpresa, infatti era rimasta ferma come un'ebete.

Tzuyu si era rimessa perfettamente in piedi dopo lo sforzo che aveva fatto per abbassarsi e la stava guardando con dolcezza "noto che ti stai impegnando a pulire, hai un po' di polvere nei capelli"

"Dici davvero? Pulisco ogni giorno e non dovrebbe essere così sporco" si era portata le mani sulla testa, le quali erano state gentilmente tolte da una presa delicata.

La più alta aveva mentito per poterla toccare e metterle un fiocco azzurro "stavo facendo shopping con le mie amiche e ti ho pensata non appena l'ho visto. È il tuo colore preferito, giusto?"

Nayeon era corsa a specchiarsi, meravigliandosi per la bellezza di quell'oggetto e riconoscendone subito la provenienza "è troppo costoso, non posso accettare"

"Sapevo che l'avresti detto, ma i soldi sono l'ultimo dei miei problemi e non ti permetterò di restituirmelo. È tuo e, se posso permettermi di dirlo, ti sta davvero bene. Sei bellissima" le era arrivata alle spalle, facendo sì che fossero entrambe davanti alla superficie riflettente.

Lo sguardo della castana era totalmente concentrato sul viso di quella splendida donna e, anche se non avrebbe voluto, le sue guance avevano assunto una delicata sfumatura di rosso.

Non si sentiva a disagio ad averla così vicina, anzi le dispiaceva non potersi appoggiare a lei e lasciarsi andare a qualunque emozione avrebbe potuto provare.

La mano di Tzuyu si era mossa con estrema attenzione e delicatezza per spostare di poco la spallina della sua maglietta, trovando un livido dall'aspetto peggiore di quanto si aspettasse.

Non ci aveva pensato due volte prima di abbassarsi abbastanza da poterlo baciare lievemente "vorrei ucciderla con le mie stesse mani, ma se la denunciassi la tua vita prenderebbe una piega nettamente migliore"

Nayeon aveva la pelle d'oca e gli occhi lucidi "so già che non cambierebbe nulla, lei proviene da una buona famiglia e suo nonno è un poliziotto. Ho provato a farlo una volta, però mi è stato detto di non fare la stupida e di tornarmene a casa"

"Ti accompagno io e se non vogliono accettare la realtà dei fatti mi basterà interpellare il mio avvocato" era passata a baciarle l'altra spalla, inebriata dal suo profumo "forse dovresti cacciarmi perché potrei perdere il controllo"

"Vuoi farmi del male?" l'aveva detto in un sussurro.

"Assolutamente no, tutto il contrario" aveva sorriso sulla sua pelle prima di farla voltare per guardarla negli occhi "ma so quanto sei sensibile e forse non è il caso di metterti le mani addosso, nemmeno per dimostrarti i miei sentimenti"

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