Tredici

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Svegliarsi senza alcun rumore era una delle tante cose a cui Nayeon aveva dovuto rinunciare da quando era andata a convivere e quella mattina le era venuto spontaneo sorridere prima ancora di aver aperto gli occhi.

Si era girata sul fianco per osservare la persona che stava ancora dormendo, non riuscendo a credere di aver finalmente capito come ci si sente ad essere trattati col giusto riguardo.

Aveva avvicinato la mano al suo viso per liberarlo da alcune ciocche di capelli, indugiando un po' per far scorrere il palmo sulla guancia di Tzuyu.

"Dovresti essere tu la mia sveglia personale" l'aveva detto con la voce roca di chi si era appena svegliato, poi si era mossa per poter abbracciare l'ospite che si era preso gran parte del suo letto "scommetto che grazie a te riuscirei ad alzarmi senza dover dire la mia solita sfilza di parolacce"

"Non riesco ad immaginarti arrabbiata col mondo, tantomeno per un motivo sciocco come questo" poggiare le labbra sulla sua testa era stato del tutto naturale.

Tzuyu aveva scostato leggermente la coperta per poter dare un'occhiata al corpo nudo della persona che aveva accanto. Non c'era niente di malizioso né nel suo sguardo né nel tocco gentile che stava esercitando in prossimità di lividi e ferite.

Sembrava un po' preoccupata "ti ho fatto male stanotte? Non riuscivo a prendere sonno perché ho passato il tempo a rimuginare"

"Ti assicuro di no e, per darti un'ulteriore conferma, quando provo dolore non riesco a trattenere delle urla strozzate. Le cose che mi hai fatto stanotte sono state tutto fuorché dolorose"

"Va bene, se sei tu a dirlo non posso non fidarmi" si era sporta per baciarla velocemente sulle labbra "adesso hai due opzioni: prendere il mio cellulare per ordinare la colazione o alzarti per prepararla insieme a me"

"Hai davvero intenzione di mangiare con me? Credevo avessi detto di non essere interessata alle donne e che quelle con cui sei stata ti servivano soltanto come valvola di sfogo" stava recitando la parte di chi non sapeva niente e la più alta sapeva benissimo quale fosse il suo scopo.

Il sorriso di Tzuyu aveva provocato l'apparizione di una fossetta sulla guancia "non ho reso abbastanza chiaro il mio desiderio di stare con te? Sarei capace di sposarti oggi stesso pur di tenerti con me"

"Ti direi di sì, giusto a titolo informativo" si era alzata dal letto e, con tutta la naturalezza del mondo e per niente imbarazzata per la sua nudità, era andata nell'enorme stanza collegata a quella in cui aveva dormito, la quale era stata trasformata in una cabina armadio.

La padrona di casa l'aveva seguita, incuriosita dal suo improvviso modo di fare "cerchi qualcosa in particolare?"

Nayeon aveva preso una vecchia maglietta e l'aveva indossata subito, ignara della miriade di emozioni che quel semplice gesto aveva scatenato nella rossa, poi stava vagando con lo sguardo in quello che doveva essere l'angolo dedicato agli accessori.

Vedendola tanto assorta il corpo di Tzuyu si era mosso da solo per accompagnarla davanti ad un cassetto "il tuo fiocco è qui dentro"

"Mi piacerebbe indossarlo per uscire" l'aveva preso tra le mani con molta delicatezza, impaurita di poterlo rompere.

"Allora che ne diresti di fare colazione, seguita da una lunga doccia, e andare da qualche parte solo io e te? Ti porterò ovunque vorrai, hai la mia parola"

"Potrebbe essere noioso per te e forse sarebbe meglio decidere insieme, il nostro primo appuntamento deve essere dedicato ad entrambe e non soltanto a me" la stava guardando con tutta la serietà del mondo, risultando adorabile.

Tzuyu era quasi arrossita e si stava coprendo la parte inferiore del viso con una mano "se continui a guardarmi in questo modo potrebbe uscirmi il sangue dal naso per l'emozione"

Fall In Love AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora