Magnitude- 9.0

Prologo.

-------Tenma Pov.---------
Quel giorno, io, insieme ai miei genitori, andammo in uno dei tanti e alti edifici di Tokyo. Avevano una riunione, su non so cosa per il lavoro. Mentre loro si trovavano nello studio insieme ad altre persone, io me ne stavo seduto su uno dei divani, aspettando che tornassero. Non molto lontano da me, si trovava un bambino, probabilmente della mia età, con i capelli blu. Mi alzai, pensando di riuscire a fare amicizia con lui, ma improvvisamente iniziò a tremare tutto. Caddi, guardandomi intorno. Persone che urlavano, scappavano, piangevano. Vidi i miei uscire dall'ufficio, e correre via. Si erano dimenticati di me? Possibile che non volevano salvarmi? Fortunatamente, ero al secondo piano, e lentamente scesi le scale, arrivando al primo piano.
Un'altra scossa, più forte. Iniziarono a cadere mattoni, muri, il pavimento. Avanzai il passo, scendendo le scale, ma qualcosa mi spinse giù e finii per terra. Provai ad alzarmi ma nulla, ero bloccato, una trave era finita sulla mia gamba sinistra, e mi bloccava. Cercai di gridare aiuto, ma la paura non mi permetteva di urlare. Mamma, papa, mi avete abbandonato. Possibile fosse tutto un incubo? Cercai di liberarmi, ma niente, mi tremavano le mani. Ero finito.

----Tsurugi Pov.-----
Continuai a correre, tenendo la mano a mia madre. Mio padre purtroppo, era morto di un'attacco al cuore. Mentre correvamo, vidi un bambino incastrato, e mi fermai. "Mamma, dobbiamo aiutarlo." "Tesoro, non abbiamo tempo, dobbiamo andarcene da qui!" Lasciai la mano a mia madre, e corsi da lui. "Stai bene?" Gli chiesi. Annuì, piangendo. "Mamma aiutami." "Kyousuke!" Sbuffò lei, alzando la trave mentre io tiravo il bambino. "Andiamocene!" "Mi fa male la gamba, non riesco a correre." Mi disse, indicando la sua gamba sinistra, che infatti stava sanguinando. "Vieni su." Mia madre lo prese in braccio, e insieme uscimmo dall'edificio.
Quel giorno, non lo dimenticherò mai.
La vista di quei palazzi in fiamme, a pezzi, persone e sangue ovunque.
Non lo dimenticherò mai.