Capitolo 3.

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--Tsurugi Pov.--
Di nuovo quella scena, ancora quella maledettissima scena. Iniziai a sentire la ferita che avevo alla mano aprirsi, infatti iniziai a sanguinare. Ma almeno.. "Tenma, stai bene?" Gli strinsi la mano, mentre con l'altra mi tenevo ad una trave che fortunatamente era spuntata dal terreno. "Si sto..sto bene." Sentivo perfettamente la mano di Tenma tremare. La strinsi, risalendo con fatica, tirandomi il ragazzo. Fortunatamente riuscimmo a levarci da quella situazione. "Grazie Tsurugi, mi hai salvato di nuovo.." "Tranquillo..Sicuro che stai bene?" Lo guardai, e lui annuì tenendo lo sguardo avanti a sè, vuoto. Odiavo quell'espressione, era talmente triste. Mi alzai, tendendogli la mano. "Andiamo, dobbiamo uscire ora che la scossa ha smesso." "Si." Si alzò, dandomi la mano e ci incamminammo verso l'uscita. "La mamma sta bene, Tsurugi?" Mi chiese, notando che avevo preso il cellulare e composto il suo numero. Provai a chiamarla, ma non c'era linea. "Merda!" Sbuffai, facendo ridacchiare il castano. "Sei divertente quando ti arrabbi.." "Che?" Lo guardai, notando ancora quell'espressione così triste. Mi fermai, andandogli avanti e tirandogli le guance. "Oh, non voglio vederti così." "Mi fai malee!" Lo lasciai, accennando un sorriso. "Non mi piace quell'espressione che avevi." "Scusa." Sospirò lui, e ricominciammo a camminare. "È colpa mia se ora siamo qui, vero Tsurugi? Ti ho costretto io a venire qui e.." "Smettila, cosa ne sapevamo noi? E poi, dove vuoi andare tu, per me va sempre bene."

--Tenma Pov.--
Mi esplose il cuore, e agitai le braccia. "M-Ma se l'altra volta che volevo andare in quella nuova gelateria hai detto di no!" "Beh perchè costano troppo quei gelati." Gonfiai le guance, uscendo finalmente da quel posto. Le strade erano letteralmente rotte, con palazzi che cadevano a pezzi e persone che urlavano. Mi tornò quella sensazione di vuoto. E mi ricordai che, anni fa, i miei mi abbandonarono solo, durante il terremoto. Abbassai la testa, mi veniva da piangere. "Tenma." "Uh?" Lo guardai, notando che mi stava tendendo la mano. La tesi anch'io, ma lui scosse la testa. "Non così." Mi prese la mano, incrociandola con la mia. Arrossii di botto, guardandolo. "M-M-Ma guarda che posso camminare traaanquillamente da solo!" "Tranquillamente da solo, sei proprio sicuro?" "Beh.." Sorrise, iniziando a camminare. "Andiamo a casa." "Mh." Annuii, incamminandoci verso casa.
La vista quando arrivammo, era indescrivibile. La nostra casa, a pezzi. Non restava neanche un solo mattone in piedi. "La..La mamma?" Guardai Tsurugi, che intanto mi stava stringendo talmente forte la mano che iniziava a farmi male. "Inutile restare qui, la mamma non c'è più. Andiamocene Tenma." "Ma Tsurugi..Forse la mamma è anco-" "TENMA, È MORTA!" Alzò la voce, abbassando la testa.

--Tsurugi Pov.--
Si, avevo esagerato con quella reazione, infatti sentii la presa della mano di Tenma leggera, come se volesse lasciare. Lo tirai a me, abbracciandolo. "Scusa Tenma. Scusa." "Tsuu..Se vuoi puoi piangere, non..non fa bene tenersi tutto dentro." Disse, e anche se non lo stavo guardando capii perfettamente che stava piangendo. E così anch'io, iniziarono a scendermi le lacrime, finendo poi per piangere davvero tanto. Tenma continuò ad abbracciarmi. "Tsurugi, andrà tutto bene." Mi continuava a ripetere, sforzandosi di sembrare felice.
Ora che non avevo più una casa, nè una madre, non sapevo davvero cosa fare. Eppure non mi sentivo così solo, forse perchè insieme a me c'era Tenma.

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Eh, vi dico solo che non finiscono qui le sorprese. Sigh.

Spero vi sia piaciuto il capitolo!

Magnitude- 9.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora