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Che noia le lezioni di arte. Tutti quei pastelli, la matita con la punta rotta e le urla che perforano l'orecchio.
L'unica cosa che riuscii a fare fu gettare la matita nel portapastelli e chiudere gli occhi, appoggiando la testa sul banco.
Per una come me, fare una cosa del genere è osceno. Un'alunna con la media dell'otto e mezzo-nove, nel bel mezzo di una lezione, si addormentava? Uno strappo alla regola di tanto in tanto fa bene anche al più rispettoso delle regole.
Stare tutto il tempo ad obbedire non è poi così bello. "Stà seduta!"; "Non parlare!"; "Segui la spiegazione!". È una seccatura seguire le regole. Ma una volta che hai iniziato a seguirle, non puoi più cambiare via. Ormai il mondo, la società, ti ha etichettato come quella rispettosa delle regole, e devi fare di tutto per alimentare quell'etichetta. Altrimenti o pensano che tu sia pazzo, o che sei una nullità, che non conti, che non servi.
Quella volta decisi di disobbedire.
Mi sentii un'altra persona. Mi sentii me stessa.

Le mie capacità nel disegno sono sempre state pessime, quindi, quando chiusi gli occhi, mi gettai in un mondo che ha imparato ad apprezzare anche i miei difetti. Non l'avete ancora capito? Sto parlando del mondo dei sogni! Quel mondo in cui ti basta prendere una penna, un foglio e una boccata d'aria dritta sul viso.

La Piccola PrincipessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora