II

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Non capivo se era un sogno o meno. Tutto sembrava così reale.
I capelli che volavano al vento, il vuoto totale attorno e il respiro che si fece notare.
Quante volte ci dimentichiamo delle cose essenziali? Non vi capita mai di non far caso se respirate o meno?
Immaginate se non respirassimo!
I respiri a cui facciamo più attenzione sono quelli che sentiamo quando chiudiamo gli occhi e ci concentriamo al massimo.
Se ci fate caso, se vi concentrate più che potete, riuscite a sentire l'aria arrivarvi nei polmoni.
Spesso dimentichiamo l'essenziale, come se non fosse per niente essenziale.

Ammirando quel paesaggio vuoto, mi sedetti.
Ogni volta che mi capita di sedermi o sdraiarmi e rilassarmi o di annoiarmi, mi addormento sempre.
Prima di chiudere completamente gli occhi, una vocina si avvicinò a me, con una voce bassa e docile.
-Buongiorno.- disse la voce.
-Eh? Chi... chi è?- risposi scioccata.
-Mi disegni una farfalla?- mi domandò la voce.
Girai il capo e vidi una piccola bambina. Aveva degli stracci addosso, tutta la faccia sporca e i vestiti sporchi.
-Chi sei? Da dove vieni?- le domandai.
Restò in silenzio.
-Disegnami una farfalla, perfavore.- disse dopo un po' la bambina.
Feci l'unico disegno che mi riesce bene, una storia.
Ogni volta che lo facevo e lo dimostravo, la gente diceva: -È solo un libro! Chiunque saprebbe farlo-. Io, però, non disegnavo un libro. Io disegnavo una storia. Ma a quanto pare, sia adulti che bambini, non lo capivano.
Quando feci quel disegno e lo mostrai alla bimba, sorprendentemente mi rispose: -No, non voglio una storia. Voglio una farfalla.-
Restai senza parole. Quindi provai a disegnarle una farfalla.
-È tutta bianca.- disse la bimba con aria delusa.
-Le farfalle non devono essere per forza colorate. Quelle bianche sono le più belle. Ricordano le nuvole.- le dissi.
-Voglio una farfalla tutta colorata.- mi disse la bimba.
Non avevo colori in quello strano luogo.
Disegnai un ovale.
-Cos'è?- mi domandò la bimbetta.
-È... è un bozzolo- le risposi -e dentro c'è una farfalla che sta per nascere.-
La bimba divenne improvvisamente seria e leggermente triste.
-I bruchi aspettano tanto tempo per diventare delle farfalle, ma quando lo diventano, significa che stanno per sparire.- disse la bimba.
-La parte più bella di qualunque cosa, che sia una storia o la vita, è il finale.- le dissi.
-Sul mio pianeta ci sono tantissime farfalle!- disse la bambina.
-Sul tuo... pianeta?- ripetei confusa.
-Sì! È un piccolissimo pianeta! Non ha un nome, nè nessuno ne è a conoscenza.- disse la bimba.

La Piccola PrincipessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora