Cap 11

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Vidi anas venire verso la mia direzione con quel misterioso sacchetto nero in mano. 

Anas: allora

disse sedendosi alla mia destra. Mi stava mettendo ansia. Dalla busta vidi ceh c'era una scatola bianca,o Dio,non era quello a cui stavo pensando,vero?

Anas: ti sei comportata molto bene, e anche se non ti fossi comportata bene questo te lo avrei comprato comunque. Sappiamo bene che non ti fidi ma con noi ti puoi confidare,sempre. A noi puoi dire tutto, ogni cosa che fai ed ogni cosa che ti passa per la testa. E quelle linee che hai sul braccio non voglio vederle mai più.

non pensavo lo avesse già capito che mi tagliavo,insomma, non lo facevo notare.

Ora grazie  a lui Amed lo sapeva, amed sapeva che soffrivo di autolesionismo. Perchè? io non voglio che lui sappia le mie debolezze,però infondo dovrà pur conoscermi. Poi ho la costante paura che mi riportano in comunità. Non volevo andare dinuovo in quel posto. Non mi trattavano male  ma neanche bene,c'erano giorni in cui era tutto ok,andava tutto bene e giorni in cui mi faceva tutto schifo. Là dentro ne dubito che c'era qualcuno che mi voleva bene,dovevamo essere uniti,perchè se facevamo casino venivamo puniti. Claudia in tutto ciò non c'entrava niente. Lei trattava bene me,solo me. Gli altri li trattava come......


Lividi e baci, separarli non siamo capaci.// AmedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora