Settembre era alle porte. Axel e Lennon stavano insieme da quasi due settimane e tutto andava a gonfie vele.
«Sei sicuro di voler restare al pub per tutto il mio turno? Ti annoierai, Lex.»
Lennon accarezzò il viso del suo ragazzo dopo che ebbe parcheggiato la macchina davanti al locale di Roselyn.
Axel si affrettò a mostrargli un sorriso e baciarlo sulle labbra, «Non mi annoierò, tranquillo. Stasera c'è la serata karaoke, ovvero persone incapaci di cantare che si convincono di essere bravi e rincoglioniscono il pubblico con le loro voci stonate» ridacchiò mentre un ricordo passato gli tornò alla mente.
«Perché non canti qualcosa anche tu? Almeno mi delizi con la tua voce». Lennon si tuffò sul suo ragazzo e lo abbracciò, affondando il viso nell'incavo del suo collo e sorridendo rilassato.
«Forse... In ogni caso resto anche per controllare che nessuno ci provi con te.»
«Amore, gli altri non mi interessano e poi se dovessero farmi delle avances mi basterà dire la verità, cioè che sono fidanzato e che non ho nessun interesse a conoscere altre persone.»
Le guance di Axel presero colore. Doveva ancora abituarsi ai nomignoli che Lennon gli affibbiava.
«Sono molto geloso.»
Lennon gli baciò il collo, «Lo so e anche io sono geloso, ma io mi fido di te perciò tu fidati di me».
«Mi fido, Neon.»
Entrarono nel pub e Lennon andò subito a ritirare la sua roba nel suo armadietto mentre Axel si sedette al bancone, scrutando con attenzione tutta la clientela di quella sera. La maggior parte erano uomini e donne adulti ― erano ben poche le persone della loro età.
Bene. Meglio.
Roselyn uscì dalla cucina con in mano una brioche per lei stessa e si stupì dal ritrovarsi davanti suo fratello. «Ax, ehi, come mai sei qui? Oggi—»
«Lo so che la band non deve esibirsi e infatti come puoi ben vedere sono solo. Sono qui per far compagnia al mio ragazzo» la interruppe mentre un sorriso di circostanza nacque sulle sue labbra.
La sorella aprì i suoi occhi grigi per la sorpresa, «E chi è il tuo ragazzo?».
Non aveva idea che suo fratello si fosse fidanzato con qualcuno. Aveva sempre pensato che sarebbe rimasto solo, non tanto per il suo carattere bensì per il suo essere molto libertino. Come loro madre ― nonostante fosse stanca di vederla cambiare uomo ogni due settimane. E invece era finalmente riuscito a trovare un ragazzo con cui stare. N'era contenta.
«Lennon.»
«Lenny? Davvero? Sono contenta per te. È proprio un bravo ragazzo.»
Ora che Axel le aveva detto così, riusciva a comprendere il perché tempo addietro si fosse preoccupato per la salute di Lennon e le avesse chiesto di poterlo fare andare a casa. Ma anche perché molte volte si era presentato al pub senza la band, cosa che prima non avrebbe mai fatto.
«Sì, lo è.»
«Ax, senti, per la questione di nostro padre... Mi dispiace davvero tanto non avertene mai parlato. Nostra madre è una stronza, ma―»
Axel le fece segno di fare silenzio e scosse il capo, «Non voglio sentire parlare di lei. Ti ha plagiata e ormai non si può più tornare indietro».
Il viso di Roselyn mutò in un'espressione di amarezza poi sospirò rattristata, «Mi rendo conto che ho sbagliato e so che il passato non si può cambiare, ma io sono cambiata, Ax. Non bevo più da tempo. Non posso dire di essere felice per colpa di tutta questa storia con Robbie e i suoi genitori, ma ho le mie bambine e sto tenendo duro per loro. Non devi perdonare nostra madre perché è imperdonabile, ma potresti fare un tentativo con me? Come hai detto tu, nostra mad―»
STAI LEGGENDO
Come Una Tempesta ~ Tematica Gay
RomanceLennon Keifer e Axel Powell sono l'uno l'opposto dell'altro. Lennon crede ciecamente nell'amore nonostante sia stato ferito dalla ragazza che amava. Axel crede che l'amore sia solo una perdita di tempo e non vuole assolutamente innamorarsi. Lennon h...