Ogard si sentiva frastornato, come un cucciolo abbandonato a se stesso, la testa in fiamme, le palpebre pesanti. Sua madre lo guardava corrucciata, mentre sua sorella sembrava una statua di ghiaccio tanto che la temperatura pareva abbassarsi vertiginosamente.
'Hanat dichiarò con un tono piatto:- Tu non fai più parte del popolo di Sirrion, tu non fai più parte della Casata del Fuocobianco, tu sei bandito per sempre dal Clan. Verrai spedito nella città degli Umans, nella città di Zartas, in cui verrai fatto combattere nell'Arena dei Giochi per la gloria di Sirrion.
A un tratto Ogard si accorse dei lacrimoni che rigavano le guance di Ayra, che piangeva in silenzio, senza emettere alcun suono.
Aveva sempre contato su di lei per i momenti difficili, e ora che la vedeva così fragile, cominciava a crollare anche lui. Il suo punto di riferimento, la sua roccia non c'era più.
Cercò di alzarsi, inorridito dalla sentenza della madre. Che cosa aveva fatto si male?
-Perché? - chiese Ogard guardandole. 'Hanat fece un passo indietro e gli disse semplicemente: -Il tuo Marchio. Ti condanna al servizio degli antichi nemici di Sirrion- ( e company ).
-Io non ho alcun Marchio, madre che cosa sta succedendo? Non sono una pedina per i tuoi sporchi giochi politici! -
-Come osi! Io ti ho salvato la vita! Senza di me saresti stato condannato alla lapidazione! Esci di qui, Ayra portalo dalle guardie.-
All'improvviso notò un sacerdote che li scrutava da un angolo in ombra e sembrava aspettare solo un piccolo tradimento da parte di 'Hanat.
Ayra lo trascinò fuori dalla stanza, senza guardarlo. Lo strattonò per il corridoio finché non furono abbastanza lontani.
- Ascoltami attentamente Ogard, abbiamo una sola possibilità.- Ayra sembrava tornata quella di sempre, forse la sua disperazione era stata una recita, come la furia di 'Hanat. -Le guardie di prenderanno ai cancelli, io le stordirò e tu dovrai scappare verso i boschi, prendi la Porta dei Mercanti, è quella meno controllata.-
-E tu cosa farai sorellona?
-Me la caverò -disse con uno dei suoi sorrisi sbarazzini -Sono o non sono la guerriera migliore di questa città? Abbiamo esplorato tutti quei cunicoli per niente? Mamma ha già preparato delle provviste nella cascina del Bosco Sud. Ci incontreremo lì. Oh, e ha anche chiamato uno dei suoi amici dell'ovest. Quindi, se un tipo strano ti mostra un ciondolo nero con intarsi verde-azzurri, fidati di lui: ti aiuterà.
- Avverti Terricola che non sono andato via di mia volontà. Mi spellerà vivo lo stesso, ma almeno avrò a coscienza pulita.
-Va bene, avvertirò la tua fidanzatina.
-Non è la mia fidanzatina!
Ayra rise di nuovo, e vivaci fiammelle cominciarono a danzarle fra i capelli. Ogard la guardava, sbalordito: -Ma...tu...?-
-Già.- Ayra fece una smorfia. -Prescelta di Sirrion e bla bla bla. E' successo Ieri sera. Ci mancava solo questa. Stamattina ho trovato la mia stanza che scoppiettava allegramente e il letto quasi completamente carbonizzato. I Ragni stanno tessendo coperte ignifughe. Ti rendi conto? Non farò una dormita normale per il resto della mia vita!
-Calma, calma! Quindi entrerai nel Consiglio?
Ayra fece un'altra smorfia, più amara:- Purtroppo.
-Mi mancherai sorellona
-Anche tu ciccipucci -rispose formale
-Tutto tranne questo! Nooooo!
Arrivarono le guardie che presero per un braccio Ogard .
- Niente male - pensò distrattamente Ayra -sarà un peccato rovinare quei bei faccini-
Con un movimento rapidissimo del polso stordì con l'elsa del pugnale che portava sempre con sé la prima guardia che cadde al suolo di faccia. L'altra la guardava sbalordita ricordando il relitto piangente che era stata fino a pochi secondi prima. Ayra girò sui talloni e diede un calcio alla tempia di Kaíro che perse conoscenza.
( E Inti girava senza meta )
Ogard correva con tutte le se forze verso la Porte dei Mercanti, schivando gli stupefatti Umans. Arrivato davanti ai cancelli schivò per un pelo il carretto di un vecchio che borbottava tra sé e sé, saltò il cavallo di una dama e atterrò davanti ad una carrozza che lo avrebbe investito se non ci fosse strisciato sotto evitando le zampe dei cavalli roani. Si rialzò con un movimento fluido, dopotutto era un Marchiato. E si avviò, correndo a rotta di collo, per la foresta.
(ALLA MATRIX)
Branwen era appollaiata sul balcone, annoiata, guardando la città sottostante, quando notò uno strano puntino correre a tutta velocità verso Bosco Sud. Nessuno sano di mente si sarebbe mai avventurato il quel posto maledetto. Si accigliò, beh tutti tranne Fiammifero e sua sorella, Ayra. Ebbe un brivido: Ayra era inquietante. Poveraccio, pensò, non sai cosa ti aspetta.
In quel momento arrivò il valletto Umans, che si inchinò profondamente:
-Mia signora, lady Ayra Alemar la aspetta in soggiorno.
Si pensa al diavolo...
-Ditele che arriverò subito.-
Ayra fece un profondo respiro. Come avrebbe reagito Branwen alle notizie catastrofiche di Ogard? Aveva fallito la prova, era svenuto, era diventato un "servitore del male", era svenuto un'altra volta, e ora era scappato senza altro motivo che la minaccia di morte? No, Terricola non l'avrebbe presa bene.
Branwen entrò nel salottino: - Buongiorno Ayra. Che cosa c'è?-
-Dovrei parlarti di un argomento molto delicato. Centra con, com'è che lo chiami? Fiammifero?
-Che cosa ha combinato stavolta tuo fratello?
-Emh. Cose le dico adesso? pensò Ayra in preda al panico. Questa mi spella viva.
-Stavola Ogard ha superato ogni limite. Non hai idea.
-Arriva al punto. Smetti di giraci attorno.
-Oh, e va bene! E' stato cacciato dal Clan perché è un servitore di Idukhal.
-Non è divertente!
-Credi quello che vuoi. Io devo scappare. Addio.
-Sei convinta? Non mi lascerò abbindolare.
-Dannato Reshef! Smettila di essere così cocciuta!
Branwen tirò cl naso, sdegnata: -Ma...
- Branwen Manhira di Atarashidesu, Guardiana di Suryan: Dea della Terra, ti giuro, sulla mia speranza di salvezza e rinascita, che quello che ho detto è vero.
Branwen la scrutò, sorpresa. Era la verità. Ogard l'aveva abbandonata. L'avrebbe cercato, trovato, e preso a calci, spellato vivo, picchiato, baciato e preso a calci di nuovo. Baciato!? Ma che cosa sto pensando? Devo fargliela pagare, non coccolarlo.
Ayra la guardava, aspettandosi una qualche reazione, ma Branwen uscì dalla stanza, sbattendo a porta senza badare a qualche forma di cortesia.
Ridacchiò piano tra sé e sé. Ogard aveva ragione: lo avrebbe spellato vivo.
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ATTENZIONE!
questo sarà il nostro ultimo capitolo fino a luglio. (Sì siamo malvagie) perché abbiamo gli esami (ma chi vuoi prendere in giro! non hai studiato una parola!) e dobbiamo concentrarci (____)

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Ajagara
FantasyOgard è un Guardiano: discendente dei draghi, antichi Dei che popolavano il pianeta. Arrivato all'età di 15 anni umani, in cui di solito si acquisivano i poteri con il Risveglio, lui non cambia e resta un normale ragazzino. E' costretto a fuggire n...