Appoggiò l'orecchio alla porta e ascoltò attentamente.
-Mio figlio è uno dei più promettenti della sua età e l'erede della Casata del Fuocobianco!- Strillò sua madre.
-Sia ragionevole, è chiaro che non potrà entrare nella comunità. il marchio deve ancora manifestarsi e la Scintilla, sempre che sia presente,non la percepiamo.
- Ripeterà il rito .Mi ha sentito? NON è un consiglio, è un ordine!
- Lei no può darmi ordini , io appartengo all'ordine sacerdotale dei Risveglianti -
A quelle parole Ogard soffrì personalmente per quel poveraccio, chiunque fosse stato, che avrebbe dovuto affrontare la temibile furia di sua madre.
Momento di silenzio.
- Se permette, vorrei portarlo al Tempio. Dovremmo analizzare meglio i sintomi e provare a curarlo.
- Non. E'. Malato. E' solo in ritardo -
-Lo vedremo.
Ogard voleva gettarsi della finestra dove c'era riportato il disegno di una fiamma... era così invitante. Lo chiamava con molta insistenza. Sarebbe stato semplice. Un piccolo volo di 20 metri e un "atterraggio morbido"sul lastricato di pietra. Avrebbe risparmiato a tutti molta fatica, forse avrebbe fatto sgobbare un tantino i servitori per rimuovere la "poltiglia di Ogard" dal pavimento ma... probabilmente ne sarebbe valsa la pena.
Non ci credeva: non aveva passato la Cerimonia. Come era potuto accadere?
Rimase disteso sul letto rischiando di svenire, un'altra volta, fino a quando non entrarono tre figure incappucciate, sicuramente sacerdoti, e si chinarono su di lui.
Le guardie, Guardiani di Terra, andarono a parlare al Sommo Sacerdote, per ricevere istruzioni sul prigioniero che stava arrivando. Il vecchio li scrutò con i suoi occhi ricoperti da una patina dorata. Le guardie si agitarono a disagio. Si diceva che potesse vedere nel piano di esistenza degli Dei e riferire quello che gli dicevano.
-Che sia marchiato. Non come un appartenente alle Casate degli Dei, neanche come un Vuoto. Lo marchierete con l'Occhio di Idukhal,perchè è da lei che proviene.-
Le guardie assentirono con lo sguardo perso nel vuoto, ma acceso da un furore millenario, come se fossero stati influenzati da un Ipno
Lo portarono al Tempio, dove aveva fallito la Cerimonia, nei sotterranei, e poi in una stanza ovale scavata nella roccia, ma completamente bianca e illuminata.
Lo poggiarono su una lastra di pietra gelida, spaventosamente simile a un altare sacrificale.
Era ancora semicosciente quando entrarono cinque Alti Sacerdoti, seguiti dal Sommo Sacerdote Katawi.
Iniziarono i riti di purificazione, seguiti da una breve preghiera agli dei. Ogard si accigliò, strano, non aveva mai sentito nominare Idukhal.
Ad un tratto cominciò a sentir freddo, e, all'improvviso, un dolore bruciante lo percorse.
Ricordò solo di aver urlato e scalciato mentre i sacerdoti lo tenevano fermo. Aveva lottato come un pazzo, ma alla fine aveva sentito un rivolo di sangue scendere con lentezza spaventosa dalla fronte.
Piombò nel buio, precipitando a un velocità spaventosa fino a che sopraggiunsero sogni confusi.
Si trovava in una specie di Sala del Trono, ricoperta di pietra nera e azzurra. Un tizio con una maschera dorata sedeva sullo scranno e due Dei erano inginocchiati al suo cospetto. Ad un tratto la Dea si alzò e, con un movimento rapidissimo, accoltellò il re. Il Dio la guardava, sconvolto, con la veste bianca imbrattata di sangue viola.
Si voltarono insieme e lo scrutarono, attenti. In quel momento l'ambiente cambiò completamente: ora si trovavano in una specie di bolla bianca, che sembrava composta da nebbia di un candore abbacinante.
-Chi sei tu? Scegli!- intonarono.
Ogard aveva la gola secca, non riusciva a rispondere. Si sentiva trafiggere la testa, dal fuoco e del ghiaccio, era spinto da due forze uguali e opposte, che gli stavano distruggendo la mente, come avevano rischiato di fare con il mondo.
D'un tratto la Dea sorrise:
-Tu hai il mio Marchio. Sei segnato, e apparterrai per sempre a me. Io ho già vinto!-
-Lui non ha scelto il suo Marchio! Gli è stato imposto, Idukhal. -
-Sarà obbligato a servirmi comunque Sirrion. Lui è mio. -
Il Dio la fulminò con lo sguardo: -Non essere arrogante. Sai che me lo posso riprendere quando voglio-
Sorrise con sufficienza: - Va bene. Ti Sfido. -
(E Inti morì)
A quelle parole Ogard fu sbalzato via e vide tutte le sue vite, cento e cento volte:
arrivò ai 250 anni, morì appena nato, si proclamò profeta della Dea Oscura Idukhal, fu uno dei Sommi Sacerdoti del Dio Bianco Sirrion. Cento e cento volte.
Fino a che non tornò nel suo corpo, senza alcun ricordo del suo viaggio onirico.
(E Inti resuscitò e morì un'altra volta)
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Ajagara
Viễn tưởngOgard è un Guardiano: discendente dei draghi, antichi Dei che popolavano il pianeta. Arrivato all'età di 15 anni umani, in cui di solito si acquisivano i poteri con il Risveglio, lui non cambia e resta un normale ragazzino. E' costretto a fuggire n...