capitolo 2

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Arrivammo d'avanti a quel gigante cancello, l'ansia si stava facendo sentire quel posto però, almeno dall'esterno non mi mise nessuna aura come diceva mia madre. Suonai il campanello e una voce metallica mi rispose "chi è?" dopo un paio di secondi risposi "Francesca Ferrari, sorella di Filippo Ferrari" dopo pochi secondi il cancello si apri una guardia mi si presentò d'avanti

"ciao sono gennaro, prima che ti portino in sala visite devo fare una perquisizione alla borsa" disse una guardia indicandomi la borsetta così gliela porsi e incominciò a frugarci dentro ovviamente senza trovar nulla di sospetto me la ridiede indietro. "seguimi pure" mi disse con un sorriso, prima di entrare guardai Maria che mi fece un cenno come per dirmi di andare e che lei mi avrebbe aspettato fuori così entrai dentro l'ipm.

Passai d'avanti a dei campi da calcio e pallavolo ormai vuoti, evidentemente quasi tutti i detenuti avevano delle visite, mi guardai un po' attorno e non mi sembrava per niente come me lo descrivevano. Finalmente dopo un po' di strada eravamo d'avanti alla sala e vidi i capelli ricci di mio fratello cosi, dopo aver firmato delle carte, mi catapultai da lui abbracciandolo lui si girò immediatamente e rimase a dir poco sorpreso dalla mia visita "sorellina" bisbigliò abbracciandomi dopo poco ci staccammo e mi andai a sedere dall'altra parte del tavolo " come stai?" chiesi, aveva un livido in faccia cosa che mi fece preoccupare " bene ora che so che non sei arrabbiata con me" disse lui accarezzandomi la mano "ma che dici scemo non sono mai stata arrabbiata con te, mamma mi impediva di venire qua perché diceva che era pericoloso e tutte ste cagate che è solita a dire. Ieri sera mamma e babbo sono partiti per tornare a Milano allora Maria mi ha detto che mi avrebbe accompagnata qui" gli spiegai per filo e per segno tutto e lui annuì "come te la passi qui?" mi permisi di chiedere "come me la devo passare francesca? Sono in mezzo a dei criminali persone opposte da me, guardali e dimmi cosa faresti se fossi tu rinchiusa qui dentro" mi rispose male infatti mi alterai un pochino e mi guardai attorno per vedere se effettivamente erano così come li aveva descritti lui. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo che ci continuava a fissare in modo cagnesco, aveva un espressione da duro con un sopracciglio tagliato e i capelli pieni di gel appena vide che lo stavo fissando abbassai lo sguardo e tornai a parlare con mio fratello. "non si giudica un libro dalla copertina, non posso giudicare questi ragazzi senza averli rivolto parola. Magari se provi a non metterti contro nessun-" non fini nemmeno la frase che filippo mi urlò contro "ma che cazzo fai francè li difendi? Io qua sto impazzendo! Non capisci niente era meglio se non venivi" al sentire quelle parole la rabbia si fece sentire infatti mi alzai facendo molto rumore con la sedia infatti tutti si girarono verso di noi e gli urlai in faccia "sei colo uno stronzo fili, sei uguale a mamma ingrato di ogni cosa che gli altri fanno per te. Vaffanculo!" gli mollai uno schiaffo e me ne andai prendendo la borsa e vidi che tutti i ragazzi presenti dentro la stanza si girarono per vedermi andar via, incluso il ragazzo "tenebroso"

Filippo's pov

Mia sorella si alza e se ne va e io rimango li solo seduto, mi giro per guardarla andarsene via e vedo con la coda dell'occhio tutti i ragazzi guardarla compreso ciro. Mi alzo per andare via dalla sala e dopo poco mi ritrovo in cortile con carmine che mi parla ma io non lo ascolto proprio, "crè?" mi chiese lui " niente carmine è che ho litigato con mia sorella" lui annuisce soltanto e dopo poco ciro e il suo gruppo ci raggiungono e incitano carmine ad andare via

" na bella uagliona sortm" disse edoardo leccandosi le labbra " non sai che le farei chiattì" disse pirucchio, lo facevano per darmi fastidio e ci stavano riuscendo "chiattì ho una nuova missione per te" disse Ciro interrompendo i complimenti su mia sorella da parte di Edoardo e Pirucchio "dimmi" risposi semplicemente non alzando lo sguardo da terra. "devi tenermi questa" mi porse una bustina con una polverina bianca, suppongo sia cocaina " ciro io non so fare queste cose, non posso" mi giustificai ma invano, " tieni chiattì e non far storie" me la mise in tasca e con un sorriso da maniaco si allontanò da me. Mi raggiunse nuovamente Carmine chiedendomi cosa fosse successo e gli mentì. 


Francesca 's pov

Era il decimo vestito che Maria stava provando e non ce la facevo più, " questo è perfetto!" prese dall'armadio un vestito corto rosa brillantinato io invece uno molto simile al suo solamente che era nero. Si erano fatte le 20:30 e noi avevamo mangiato con una buona pizza e ci stavamo recando in discoteca. L'odore di alcool e la musica a palla era la sensazione migliore di questo mondo e mentre stavamo ballando dimenticai che cosa era successo un paio di ore prima con mio fratello dentro l'ipm. Oramai era già da un po' che Maria era andata a prendere da bere così decisi di cercarla ovunque dentro il locale. Decisi cosi di uscire per cercarla all' esterno e trovai una scena ghiacciante, la mia migliore amica che venne bloccata da un ragazzo mentre le cercava di togliere il vestito mi avvicinai urlando a quel ragazzo e lui mi spinse a terra così presi un masso e gli colpì la testa svariate volte "fermati francè" mi continuava ad urlare Maria mentre piangeva cercando di farmi staccare dal ragazzo ma invano. Il ragazzo aveva perso i sensi ed io mi alzai guardandomi le mani incredula dal gesto che avevo appena fatto "merda" dissi alzandomi dalla scena del delitto " amò guardami, tranquilla si risolverà tutto" mi disse accarezzandomi con delle lacrime sul viso. Sentimmo le sirene ed io non cercai nemmeno di fuggire, dei poliziotti mi ammanettarono e mi portarono via dentro quella macchina dove mi sentivo soffocare.

Mi portarono direttamente all'ipm il giorno dopo, non mi diedero un cambio niente di niente ero ancora con il vestito pieno di sangue. Arrivammo d'avanti a quel portone che si aprì immediatamente ed entrammo, avevo lo sguardo basso mentre mi fecero uscire dalla macchina e quasi tutti i ragazzi che avevo visto quel giorno ai colloqui cominciarono a fare degli apprezzamenti, da una parte graditi ma non sicuramente in quel momento. "France che cazzo ci fai qui?" mi urlò mio fratello dall'altra parte della ringhiera ma io lo evitai, ingrato di merda!

" forza pccrè vieni, andiamo dalla direttrice" mi disse una guardia di nome Liz, io annuì cercando di abbassarmi sempre di più il mio vestitino. Liz notò il mio gesto cosi mi disse "appena finisci dalla direttrice ti diamo dei vestiti puliti" e mi mise un braccio attorno alle spalle.

" hai fatto una stronzata Ferrari" disse la direttrice leggendo il mio fascicolo " stavo difendendo la mia migliore amica da uno stupro non credo di aver fatto una stronzata" mi giustificai alzando un sopracciglio incrociando le braccia al petto "tra un paio di giorni ci sarà la sentenza" disse la direttrice cambiando totalmente discorso " starai in cella con una ragazza chiamata Naditza" aggiunse prima di annuire a liz di farmi portare via "falle vedere il fratello" disse poco prima di chiudere la porta. "andiamo" disse liz mentre stavamo camminando chiesi alla guardia "avete già avvisato i miei?" "si, stanno rientrando da Milano" mi rispose lei. "Ferrari fuori" disse una guardia con la barba bianca, mio fratello corse fuori per raggiungermi abbracciandomi ma io non ricambiai "sei ancora arrabbiata? Che cos'è successo?" chiese lui preoccupato "si filippo, secondo te non sono ancora arrabbiata?" cercai di evitare la seconda domanda che mi aveva chiesto "che è successo?" io non risposi e guardai da un'altra parte "oh francesca che cazzo è successo?" comincio ad urlare "filippo non mi rompere i coglioni" urlai anch'io facendo ricadere gli sguardi su di noi appena mi girai per andar via sentì una voce " qua abbiamo un'altra chiattilla" mi girai e vidi il ragazzo con il taglio al sopracciglio, alzai il sopracciglio ed incrociai le braccia "ij chiatilla? Ma famme nu piacere" risposi in "napoletano", Maria mi ha insegnato qualche parola nel suo dialetto, anzi, abbiamo fatto vere e proprie lezioni come se fossimo a scuola. Il ragazzo era sorpreso perché sicuramente non si sarebbe aspettato che una "chiatilla" parlasse il suo dialetto ma mai quanto filippo che mi guardo confuso con una faccia che faccio fatica a descrivere. "az, a chiatilla parle napulitano?" chiese il ragazzo a filippo dandogli due pacche sulle guance in modo "gentile", prima che io o qualcun altro potesse prendere parola, liz mi chiamo " pccrè vieni che ti porto in cella" si avvicino a noi e mi prese per un braccio ma prima che potessi andare via il ragazzo disse " io song ciro ricci, piacere" mi sorrise con uno sguardo quasi da pazzo e non appena mi voltai sentì in lontananza la voce di mio fratello richiamarmi per farmi girare ma io lo evitai. 

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