Prologo

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Vidi. Un volto, nella oscurità. Era strano. Non riuscivo a capire cosa avevo dinnanzi a me, potevo intravedere un colorito, rosso scuro. Ma i suoi tratti somatici erano poco definiti, quasi come se fossero sfumati. Provai ad avvicinarmi per toccarlo, era come se fossi curioso.
Non appena gli toccai il volto esso scomparve in una nuvola di polvere e lentamente iniziai a cadere in un vuoto nero. Mi sentivo, felice, rilassato, come se quella caduta mi coccolasse.
Ma, all'improvviso sentii freddo dietro la nuca, come se ci fosse la canna di una pistola dietro di essa, avvertii un colpo molto forte alla nuca, e mi svegliai di soprassalto dal banco guardandomi attorno confuso, mentre potevo udire le risate dei miei compagni e la professoressa che mi guardava contrariata.

Era una normale giornata di scuola insomma, come al solito mi ero addormentato ed avevo perso metà lezione, nascosi il cellulare davanti alla borsa e mi misi a temporeggiare, dopo la professoressa tornò a scrivere alla lavagna, con i sui fastidiosi gessetti rumorosi.

Una volta finita la scuola mi recai verso casa, era vicino ad un boschetto, al quanto noioso, non succedeva mai nulla di importante li vicino, non era una riserva di caccia, o un luogo facilmente esplorabile per via della sua composizione fitta. Ma quel giorno, notai del fumo, era strano, non c'era mai nessuno di solito.
Decisi allora di entrare lentamente all'interno del bosco arrampicandomi su alcuni arbusti.
Lentamente mi feci strada tra i rami ed i cespugli avvicinandomi sempre più verso quel fumo.
Una cosa mi colpì, la foresta man mano mi avvicinavo diventava meno fitta e contorta, gli alberi assumevano conformazioni innaturali ed inquietanti, quasi come se volessero avvisarmi di non avvicinarsi.
Volevo tornare indietro, non mi sentivo più a mio agio in quella situazione, ma per qualche strano motivo non avevo volontà sul mio corpo che continuava ad andare avanti senza sosta.
Entrai all'interno del fumo, dove continuai a correrci in mezzo senza sosta. All'interno di esso il colore cambiava gradualmente, giallo, blu, Viola, azzurro, rosso, tutti i colori esistenti cambiavano nel fumo, come un gigantesco trip acido.
Uscì dal fumo e precipitai in un vuoto senza fine, al mio fianco c'era uno specchio moderno color beige, rotto.
Il mio riflesso era strano, ero disteso su una strada sporco di ciottoli, vetri e pezzetti di metallo, dalla bocca usciva sangue ed i miei occhi erano impassibili e spenti.
Guardando quell' immagine, provavo una sensazione di paura ed angoscia, che si ampliò quando lo stesso specchio esplose.
Subito dopo mi risvegliai in classe, i miei compagni ridevano, ma, le loro risate erano strane, quasi contorte e sfocate.
Non riuscivo a ricordare cosa ho appena sognato, e non capivo perché quei ragazzi ridevano in quel modo.
Finì la scuola e non appena uscii il mondo era normale, tranne per il fatto del suono.

Forse sto divertendo sordo, pensai, di conseguenza mi dirisi verso l'ospedale.

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